Badosa: "I medici mi hanno detto che la mia carriera è a rischio"
TENNISLa tennista spagnola ha accusato un nuovo problema durante il match contro Sabalenka al WTA 500 di Stoccarda. Gli infortuni stanno mettendo a rischio la sua carriera, costringendola a fare iniezioni regolari di cortisone: "Mi hanno detto che è l'unica soluzione per continuare a giocare per qualche anno. Il dolore c'è e ci sono volte che non riesco a sopportarlo"
Due anni fa Paula Badosa stava per diventare numero 2 al mondo, il suo best ranking nella classifica WTA. Oggi la tennista spagnola non sa per quanto potrà continuare a giocare ad alti livelli. Gli infortuni la stanno tormentando, costringendola a dare forfait a diversi tornei. L'ultimo ritiro è arrivato al WTA 500 di Stoccarda, a metà del terzo set contro Aryna Sabalenka. Badosa è uscita dal campo in lacrime, consolata dall'amica e rivale. In una puntata del WTA Insider Podcast, la spagnola ha raccontato della sua incertezza per il futuro: "A metà marzo, i medici mi hanno detto che è complicato dare seguito alla mia carriera. Dopo che li ho pregati di darmi una soluzione, mi hanno consigliato di fare iniezioni regolari di cortisone. Mi hanno detto che è l'unica soluzione se voglio continuare per qualche anno. Gli ho risposto che ne ho solo 26, è stata dura. Le iniezioni funzionano, anche se il dolore c'è e ci sono volte che non riesco a sopportarlo".
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"Combatto ogni giorno per amore di questo sport"
Badosa è riuscita a rialzarsi tante volte, non solo dagli infortuni ma anche dalla despressione sofferta a inizio carriera. "Penso che ciò che mi fa combattere ogni giorno è l'amore che ho per questo sport", ha continuato la tennista, "ho sempre avuto l'obiettivo di essere una delle migliori al mondo, vincere tornei e affrontare grandi avversari. Per me sarebbe fantastico poter giocare altri tre o quattro anni. Ho vissuto così tante esperienze, anche dal punto di vista mentale. Ora ho un nuovo infortunio che non mi sarei mai aspettata di subire. Non è semplice essere in alto e ora di nuovo in basso, provando a risalire ancora una volta".