Nadal-Blanch all'ATP Madrid: perché la partita è nella storia dei Masters 1000

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Michela Curcio

Ventesima e ultima partecipazione al Madrid Open per Nadal che debutta con il 16enne Darwin Blanch: tra i due ci sono 21 anni e 117 giorni di differenza, il match nella storia dei Masters 1000 con il gap di età più alto. L'incontro è in diretta adesso su Sky Sport Uno e in streaming su NOW

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21 anni, 117 giorni. Nel mezzo, tre Slam che sono diventati 22, tre Roland Garros che sono diventati quattordici. Nonostante spesso gioventù voglia dire ingenua incoscienza, nel momento in cui il classe 2007 Darwin Blanch, 16 anni e la testa piena di ricci e di sogni nel cassetto, calpesterà la terra “magica” di Madrid, entrando sul campo Manolo Santana, saprà già che dietro di lui, si alzerà un boato, fragoroso, spaventoso, leggendario, pronto ad andare in guerra al fianco di “re” Rafa Nadal, al valzer di addio nella Caja Magica.

 

Nadal, quasi 38 anni, tutti visibili sulle spalle stanche e sui piedi ormai massacrati dalla fatica, invece, quasi penserà che, dopo una carriera passata a essere “l’enfant prodige” per antonomasia, sarà lui a incarnare la suggestione di essere un monumento che cammina. Ci penserà mentre osserverà il sedicenne Darwin sfilare davanti a sé e forse gli sembrerà di rivivere soprattutto il giorno in cui, a Wimbledon, nel 2006, fu lui l’impertinente ventenne che aveva sconfitto un Andre Agassi (guarda caso, statunitense) sempre più vicino al ritiro.

 

Parlare di tattica e di statistica per presentare la partita tra Nadal e Blanch è esercizio inutile: Rafa giocherà la 1294esima partita a livello ATP. Il giovane Darwin appena la seconda, dopo quella persa a Miami un paio di mesi fa contro Tomas Machac. Rafa ha vinto 92 titoli ATP. Darwin probabilmente sarebbe soddisfatto di sé stesso se riuscisse a chiudere la propria carriera con un quarto di questo palmares. Rafa ha vinto 22 Slam, Darwin al momento, come tutti i sedicenni, sogna un Major per volta.

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Blanch all'esordio nel circuito contro Machac a Miami - ©IPA/Fotogramma

Un po' Rafa, un po' Shelton: chi è Blanch

Blanch, mancino come Nadal e dai lineamenti che ricordano un po’ quelli di un’altra “star in the making” nel circuito ATP come Ben Shelton, è in tabellone grazie a una wild card. Nessuna stranezza: il talento americano è seguito dall’agenzia IMG, che, oltre a occuparsi di selezionare e tenere d’occhio i migliori prospetti per il tennis del futuro, figura tra gli organizzatori del Masters 1000 di Madrid.

 

E così, la suggestione di affrontare una leggenda si è presto trasformata in uno scherzo, gradito, del destino. Destino che il sedicenne Darwin ha ben chiaro fin dal proprio cognome: ultimo di quattro fratelli, non poteva che crescere con la racchetta in mano. Ulises, il primogenito, è stato al massimo numero 236 nel ranking ATP. Buon piazzamento in senso assoluto, ma non per chi vuole vivere di tennis. Dali e Krystal, invece, si sono fermati ancora prima, sull’uscio di un’esperienza juniores mai veramente diventata qualcosa di più in età adulta.

 

Darwin, però, sembra avere già un ritmo diverso. Pronti, via: il primo boom è arrivato a fine 2023, con la top ten in classifica juniores, ottenuta grazie alle semifinali al Roland Garros e a Wimbledon e che ha significato il diritto a usufruire del Next Gen Accelerator Programme, il programma che riserva ai migliori Next Gen nel circuito la possibilità di usare un simil “ranking protetto” per garantirsi un posto in otto tabelloni Challenger a scelta.

Il trasferimento in Spagna all'ombra di Alcaraz

Un anno prima, baby Blanch aveva deciso di abbandonare il centro federale di Orlando e le prospettive di una carriera nel tennis universitario a stelle e strisce per trasferirsi ad Alicante, ad allenarsi nell’accademia di Juan Carlos Ferrero e a volte offrendosi anche come sparring partner di Carlos Alcaraz, uno che sa bene cosa voglia dire presentarsi nel circuito ATP con le stimmate di enfant prodige. Nonché uno che sa bene cosa voglia dire affrontare Nadal nella Caja Magica: nel 2021 un Carlitos che compiva 18 anni proprio quel giorno, si trovò di fronte Rafa al secondo turno di Madrid. Neanche il tempo di giocare un game che, tanta la tensione, finì a rotolarsi nella terra rossa, con la caviglia un po’ acciaccata. La partita fu un “no show”: 6-1, 6-2 per Nadal. Un anno dopo i due si ritrovarono nei quarti di finale e a vincere fu Alcaraz, bravo a scrollarsi dalla mente un ulteriore spavento alla caviglia.

I dubbi di Nadal verso Parigi

Probabile che la sfida tra Nadal e Blanch rimanga un unicum, con lo spagnolo sempre più dubbioso sul proprio futuro, tanto da smentire se stesso nella marcia di avvicinamento al Roland Garros, Slam nel quale l’intenzione sarebbe di andare a morire, ma soltanto se il fisico gli permetterà di avere uno standard accettabile di competitività.

 

Eppure, affrontare Nadal fa sempre paura: nel momento in cui il sedicenne Darwin è venuto a conoscenza di cosa gli aveva riservato il sorteggio di Madrid, ha affidato a Snapchat i propri pensieri, lasciandosi andare a un “WTF” che è meglio non tradurre. A qualcuno, forse, la reazione avrà riportato alla mente quella volta che Nadal provò a essere attivo su TikTok, caricando appena un video sul proprio profilo per poi condannare l’account a un oblio silenzioso. Tutt’altro che silenzioso, invece, sarà l’ultimo ballo nella Caja Magica. E chissà che, contro le logiche imposte da un tennis sempre più fisico, l’esperienza riesca a prevalere sulla gioventù. E l’ultimo ballo non finisca per diventare il penultimo.

Nadal Blanch, dove vedere la partita dell'ATP Madrid

Il match tra Rafael Nadal e Darwin Blanch, valido per il primo turno del Masters 1000 di Madrid, è in programma giovedì 25 aprile, non prima delle 17, sul Manolo Santana Stadium della Caja Magica di Madrid. L'incontro sarà in diretta su Sky Sport Uno e in streaming su NOW con telecronaca di Fabio Tavelli e commento di Raffaella Reggi.