Un giorno con Federico Cinà: "Sogno Wimbledon e il n. 1 al mondo"

Se nel 2024 il tennis italiano ha vissuto un anno d'oro ai vertici, c'è chi da sotto ha iniziato la scalata per raggiungere presto la vetta. È il caso di Federico Cinà. Non una novità per gli appassionati italiani che già da anni sentono circolare il nome del talento palermitano classe 2007, figlio di Francesco Cinà e Susanna Attili . Un giocatore cresciuto a pane e tennis: prima seguendo papà Francesco in giro per il mondo, poi da protagonista in campo. Già, perché ‘pallino’ ha vissuto un 2024 ricco di soddisfazioni come Sinner, Paolini & Co. Il 17enne ha vinto nel 2024 il primo titolo ITF in carriera nel 15.000 dollari di Buzau, in Romania, ha giocato i primi match Challenger, ma soprattutto ha scalato più di 1.300 posizioni nel ranking Atp. Cinà ha iniziato il 2024 da numero 1.853 e l'ha chiuso da n. 521 al mondo, secondo under 18 per classifica dopo il tedesco Justin Engel. "È stato un anno di crescita, ho cercato di migliorarmi dopo un inizio non dei migliori - ha raccontato Cinà a Sky Sport Insider - Sono cresciuto come livello e a fine stagione mi sono sentito meglio". Un'annata terminata da Cinà con le prime vittorie a livello Challenger in Giappone , ma anche con un piccolo problema all’adduttore nel torneo di fine stagione a Doha. "Forse la troppa stanchezza, dopo due settimane è già passato tutto e sono tornato ad allenarmi" ha ammesso Federico. Già, gli allenamenti. Perché il talento azzurro ha iniziato adesso la preparazione invernale, rinunciando agli Australian Open junior e lavorando per tornare in campo a fine febbraio, probabilmente negli Stati Uniti. Una giornata con Cinà Abbiamo seguito ‘pallino’ per un'intera giornata nel suo circolo, il Country Time Club di Palermo, sede fino a quest'anno di uno storico torneo Wta 250 che dal 2025 diventerà un Wta 125. Qui, dove il papà Francesco ha la sua accademia, Cinà è cresciuto ed è coccolato da tutti. Le giornate sono scandite da orari ben precisi: alle 9.20 l'arrivo al circolo, dieci minuti dopo l'ingresso in palestra con il preparatore atletico Marco Salerno, che in questi anni ha seguito da vicino la sua crescita. Federico sorride sempre, ma quando inizia a lavorare diventa subito concentrato. Alle 11 ci si sposta in campo per l'allenamento sotto lo sguardo attendo del papà/coach, sempre pronto a dare consigli mirati al figlio/allievo, consapevole dei miglioramenti da fare. "Posso migliorare tanto sul servizio e sul dritto, ma vorrei anche essere più forte fisicamente” racconta. “Papà mi può aiutare, possiamo parlare di tennis anche a casa: ho la sua tranquillità e la voglia di mamma. In campo sono sempre stato abbastanza tranquillo e questo mi ha aiutato a gestire i momenti". Gestire i momenti, ma anche la pressione. Cinà è considerato da molti un predestinato, uno di quei tennisti pronti ad arrivare in alto e fare la voce grossa nel circuito maggiore. "Mi fa piacere che la gente pensi che io sia così, spero di non deludere loro e me stesso" ha ammesso Federico, un anno più piccolo di Joao Fonseca, un altro di quei giocatori che rientra nella categoria dei ‘predestinati’. I due si sono affrontati per l'ultima volta agli US Open Junior 2023, in semifinale. Vinse Fonseca che ha poi vissuto il proprio exploit fino al successo alle Next Gen Atp Finals di Riyad. Adesso Cinà spera di fare altrettanto: "Joao l'ho visto come un rivale da junior, giocavamo alla pari. Mi aspettavo il suo exploit alle Next Gen, è focalizzato e sa dove vuole arrivare. Spero che arrivi presto anche il mio momento". "Rivedersi in Djokovic" Le idee di Cinà, d'altronde, sono chiare, già dal modello da seguire. "Vorrei rivedermi in Djokovic, ci provo. L'ho incontrato poche volte, non ho mai avuto la possibilità di allenarmi con lui". Discorso diverso, invece, per Alcaraz: "Con lui ho vissuto l'allenamento più bello, due anni fa a Abu Dhabi. Ero emozionatissimo, come se avessi dovuto giocare un torneo. Ero attento su ogni palla ed è stato molto bello allenarmi con lui". Stesse emozioni vissute anche la scorsa estate a Wimbledon, da sparring partner di Musetti sul Centrale prima della semifinale: "Ero teso, già nei corridoi si respira la storia di questo torneo. Poi l'ingresso in campo sul centrale è il massimo". Dai modelli agli obiettivi. Il desiderio è proprio Wimbledon: "È il torneo che sogno di vincere". Poi c'è l'obiettivo della classifica: "Dove mi vedo tra dieci anni? Il sogno è di diventare n. 1 al mondo e arrivare lì sopra, mi alleno per questo". Sogni e speranze, ma anche un presente da vivere. Cinà inizierà la stagione giocando i tornei ITF, tentando così di costruirsi una classifica tale da giocare i Challenger con regolarità. "A fine 2025 sarò contento se mi sentirò migliorato tecnicamente e fisicamente e se entrerò nei primi 200, con la possibilità di disputare le qualificazioni agli Australian Open 2026". L'obiettivo è fissato e ‘pallino’, dopo l'intervista, può proseguire la sua giornata al circolo: pranzo e poi di nuovo allenamento, tra campo e palestra. Passo dopo passo, mattone dopo mattone: così si costruisce un talento.

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Un giorno con Federico Cinà: "Sogno Wimbledon e il n. 1 al mondo"

Giovanni Mazzola