Fonseca: "Federer il mio idolo, ma il rovescio a una mano..."

Stai crescendo tanto, di te si parla molto. Ma qual è la tua storia? Raccontaci qualcosa di te. “Da bambino adoravo Roger Federer. A 10 anni volevo giocare il rovescio a una mano come lui. Ci ho provato per una settimana, poi mi sono infortunato al polso … Ho dovuto per forza cambiare e sono passato al rovescio a due mani. Adoro Roger, è il mio idolo” L’unico? “Ovviamente mi piacciono anche Nadal e Djokovic. Ma in famiglia la viviamo in modo un po’ particolare. Rafa, per esempio, è l’idolo di mia mamma. Poi ci sono io con Roger, mentre Nole è quello di mio fratello. Di fatto, in famiglia amiamo tutti i big 3. A proposito di Djokovic, c’è una cosa che dico sempre al mio allenatore: se quest’anno riuscirò a partecipare ai tornei più importanti, come il Roland Garros e Wimbledon, vorrei proprio giocare contro Djokovic. Sarebbe bellissimo. Ovviamente non ne sono certo, ma questa potrebbe essere l’ultima volta che ci sarà il suo nome su un tabellone e vorrei proprio affrontarlo. Il tempo passa e mi piacerebbe giocare contro di lui almeno una volta” Sorriso, inglese impeccabile, idee chiare… Questo sei tu? “Sì, io cerco soltanto di essere me stesso. A volte le persone amano essere preconfezionate nelle interviste. Io invece voglio essere spontaneo e dico sempre quello che penso. Ripeto: sono semplicemente me stesso. Sono stato cresciuto così: i miei genitori sono persone molto gentili che mi hanno sempre aiutato a maturare” Mentre in campo che tipo di giocatore sei? “Fuori dal campo sono molto calmo, ma quando gioco sono molto grintoso. Penso che questo sia un ottimo mix che mi aiuti a esprimere al meglio il mio tennis. Mi piace giocare un tennis aggressivo in campo. Quando poi la partita finisce cambio: mi ritengo una persona divertente e calma. In questi mesi è anche cambiato il mio modo di comunicare con i media. Fino a qualche tempo fa ero molto timido e davanti alla telecamera non riuscivo a dire quello che pensavo davvero. Adesso mi sto abituando a tutto questo e riesco a essere molto più spontaneo” Ti stai rendendo conto del percorso che stai facendo? Stai diventando un giocatore di cui parlano in tanti. “Adesso che i mesi stanno passando, gli altri hanno iniziato a conoscermi e a rispettarmi di più nello spogliatoio o nelle sale comuni. Tutti mi parlano e questo è carino. Adesso conosco la maggior parte dei tennisti e sono tutti molto gentili con me. Le persone iniziano a conoscermi e io ne son contento” Quanto sei emozionato all’idea di essere qui a Roma per giocare agli Internazionali? Mentre ero in macchina per arrivare qui al campo, pensavo al fatto che questa sia la mia prima volta al Foro Italico. Vedendo le statue, tutto il contesto, ho detto al mio allenatore: ‘Sì, adesso mi sento veramente a Roma’. I campi sono fantastici, soprattutto il Pietrangeli. Penso che sia il più bello che io abbia mai visto, con tutte le sculture di lato. È davvero stupendo. E poi amo il cibo qui a Roma. Ho mangiato la carbonara ed è fantastica. Amo tutto di questa città…”

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