La Bulgaria ha trovato un nuovo Dimitrov: si chiama Ivanov e ha vinto Wimbledon e Us Open

Anno 2008, per la precisione il 6 luglio 2008: un Grigor Dimitrov che non ha ancora compiuto 17 anni sconfigge Henri Kontinen in finale a Wimbledon juniores, per poi confermarsi anche agli US Open juniores grazie alla vittoria sullo statunitense Devin Britton. La Bulgaria sa di aver trovato una stella, ma non sa che, nei mesi in cui sogna di avere, in futuro, un numero 1 al mondo autoctono, a 330 km di distanza, a Verna, sta per nascere un altro talento di domani, Ivan Ivanov. Uno che, esattamente 17 anni dopo 'Grisha', vincerà anche lui Wimbledon e US Open juniores back to back, grazie ai successi rispettivamente sullo statunitense Ronit Karki e sul connazionale Alexander Vasilev. 17, come gli anni che Ivanov non ha ancora compiuto e una storia di tennis e di vita per il momento molto mediterranea. Nato in una famiglia che mai aveva avuto legami con il tennis, il sedicenne bulgaro ha presto capito di dover chiedere il meglio alla propria educazione in racchetta. E il meglio, per chi non ha paura di lavorare, si chiama Rafa Nadal Academy, dove Ivanov si è trasferito a 12 anni, nel 2021. Nadal che, complice uno strano scherzo orchestrato dal destino, è diventato numero 1 al mondo per la prima volta – indovinate un po’ – ad agosto 2008. “Non è stato facile andare via di casa, perché mi mancavano i miei genitori e soprattutto mia mamma. Però essere riuscito a gestire tutto questo, mi ha dato fiducia nella mia decisione”, ha dichiarato il talento bulgaro in un’intervista sul sito di ATP. M come Manacor, ma anche M come Milano: chi frequenta il circolo Alberto Bonacossa a fine maggio, ha avuto modo di vedere molto da vicino Ivanov in finale nel Trofeo Bonfiglio contro un altro 'prodotto' cresciuto a casa Nadal, ovvero il nostro Jacopo Vasamì, capace di sfruttare il pubblico di casa per rimontargli un set di svantaggio. Niente vittoria, ma, in effetti, un altro titolo a livello ITF era arrivato dieci giorni prima, nell’ITF di Szentendre, per diventare il primo classe 2008 ad aver vinto un trofeo da professionista. Niente vittoria, ma carburante per vivere l’estate che tutti i juniores sognano. Anche accettando di dover gestire la pressione. “Vincere gli US Open è stato molto difficile perché ho dovuto gestire in modo molto specifico le aspettative altrui. Però ci sono riuscito e sono molto felice”, ha detto Ivanov subito dopo il trionfo a Flushing Meadows. Trionfo metabolizzato giusto in tempo per una nuova prima volta: il debutto in Coppa Davis, di fianco proprio al Vasilev sconfitto in finale a New York, per creare una coppia da sogno che possa portare la Bulgaria a sognare un’Insalatiera da sempre inimmaginabile. Impossibile non ispirarsi a Dimitrov, sempre pronto a dargli consigli fin dal loro primo incontro avvenuto a sofia quando Ivavov era ancora un bambino, obbligatorio arricchirsi studiando le leggende, primi tra tutti Stan Wawrinka, di 24 anni più vecchio e ancora in attività – tanto che chissà che nei prossimi mesi i due non si possano incrociare last minute a livello Challenger – e Novak Djokovic, uno che ha vinto il primo di 24 Slam… nel 2008. Soprattutto, però, come non accreditare anche Rafa Nadal tra i modelli da seguire – e non soltanto per la canotta. “Lui mi ispira in tanti modi, per come si è adattato sull’erba, per come gioca, per come lotta in campo”, ha raccontato in un video nel quale viene visto portare la coppa vinta a Wimbledon juniores di fianco al trofeo alzato al cielo da Rafa a Londra 17 anni fa. Quindi, calcolatrice alla mano, sempre nel 2008. E se poi serve disconnettere la mente e cercare di essere soltanto un 'normale' adolescente, ci sono il golf, altra passione in comune con Nadal, e i libri di Jules Verne – e questo sì che è un interesse atipico. Il “viaggio al centro del ranking ATP” inizia adesso.

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Michela Curcio