Introduzione
Novembre 1975, cemento indoor di Stoccolma. Inizia qui la storia dell'Italia nelle Atp Finals, allora conosciute come il "Masters". In campo Adriano Panatta, primo azzurro di sempre nel torneo dei migliori di fine anno. Una storia che attraversa generazioni, proseguita con Barazzutti, Berrettini, il doppio e Jannik Sinner, primo campione italiano di sempre del torneo. Le Atp Finals saranno in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 9 al 16 novembre
Quello che devi sapere
Adriano Panatta al Masters di Stoccolma 1975
Il precursore del tennis italiano nell'Era Open non poteva che essere Adriano Panatta. A differenza di quello che si può pensare, però, il campione azzurro non si qualificò per il Masters di fine anno nel 1976, in cui si impose a Roma e Parigi, bensì 12 mesi prima, al termine di una stagione non del tutto esaltante (semifinale al Roland Garros e trionfo a Stoccolma esclusi), chiusa però con un paio di squilli che gli fecero guadagnare il 7° posto nella classifica finale del Grand Prix, in cui spiccavano nomi del calibro di Vilas, Borg, Ashe, Nastase e Connors. Quell'anno il Masters si giocava a Stoccolma, sul campo che aveva visto Adriano vincere pochi mesi prima. Inserito in un girone molto complicato, Panatta perse tutti e tre gli incontri: 6-4, 7-6 contro Manolo Orantes, 7-6, 6-3 contro Arthur Ashe e 7-6 3-6 6-0 contro Ilie Nastase, con quest'ultimo che rovinò la festa a Borg, battendolo poi in finale davanti al pubblico amico. Proprio in questi giorni è arrivata la rivelazione dell'azzurro al "Corriere della Sera" circa i 3 ko subiti a Stoccolma: "Nel 1975 fu un miracolo scendere in campo, visto che fui vittima di un fortissimo attacco di emorroidi".
Corrado Barazzutti al Masters di New York del 1978
Il secondo e ultimo italiano a giocare in singolare il Masters è stato Corrado Barazzutti, che nel 1978 veniva chiamato a calcare una delle scene più prestigiose dello sport mondiale, il Madison Square Garden di New York. L'annata dell'attuale capitano di Coppa Davis fu di altissimo livello, con la gemma della semifinale al Roland Garros (più altre 10, comprese Montecarlo e Madrid) e le finali a Las Vegas e Bastad. Barazzutti terminò al 9° posto nella speciale classifica, ma fu ripescato dopo il forfait (polemico) di Bjorn Borg. Pur in un girone non proibitivo, Barazzutti chiuse con tre sconfitte contro Dibbs (6-4, 6-4), Gottfried (7-6, 6-4) e Ramirez (3-6, 6-3, 6-4). "Entrare tra i primi otto del mondo e giocare il Masters è uno degli obiettivi più importanti per un tennista insieme agli Slam - ha spiegato Barazzutti a SuperTennis -. Esserci è sempre una grande soddisfazione. Poi quell'anno si giocava al Madison Square Garden: un'emozione di quelle che lasciano il segno. Scendere in campo in quell'impianto è stato un momento di shock potente, di stordimento. È stata una gran bella esperienza, tra l'altro quella settimana lì ci fu anche un bel concerto di Neil Young".
Fognini-Bolelli e la prima vittoria italiana
Fino a qualche anno fa, l'unico successo italiano alle Atp Finals risaliva al 2015, firmato dalla coppia Fabio Fognini e Simone Bolelli nel torneo di doppio. I due furono protagonisti di una stagione eccezionale, con la perla degli Australian Open (primo Slam in doppio per gli azzurri dal Roland Garros 1959 firmato Pietrangeli-Sirola), ma anche la semifinale di Parigi e le tre finali Masters 1000 a Indian Wells, Montecarlo e Shanghai. Alla O2 Arena di Londra, dopo aver ceduto nella prima giornata a Jamie Murray e John Peers e nella seconda ai soliti gemelli Bryan, Fognini e Bolelli si tolgono la grande soddisfazione battendo 6-4, 1-6, 10-5 in un'ora di gioco, l'indiano Rohan Bopanna ed il romeno Florian Mergea, firmando così il primo successo azzurro alle Finals.
Berrettini a Londra 2019: la prima vittoria in singolare
Matteo Berrettini aveva riportato l'Italia alle Finals dopo 41 anni in singolare a Londra 2019. Al termine di un'annata spettacolare, con la semifinale agli US Open ciliegina sulla torta, il romano si era conquistato l'ottavo e ultimo pass per la O2 Arena. Dopo le sconfitte con Djokovic e Federer, maturate anche a causa dell'emozione del debutto contro due 'mostri sacri' del tennis, Berrettini si era concesso il lusso di centrare la prima vittoria di un tennista italiano battendo 7-6, 6-3 Dominic Thiem nell'ultima (ininfluente) giornata del raggruppamento.
Berrettini-Sinner, staffetta a Torino 2021
Matteo Berrettini si qualifica anche per le ATP Finals del 2021. All'epoca numero 7 del mondo, l'azzurro debutta al PalaAlpitour contro Sascha Zverev. Dopo un primo set spettacolare, perso al tie-brek in un'ora e 20' di gioco, il romano alza bandiera bianca a causa di un infortunio agli addominali. Al suo posto subentra Jannik Sinner, nono nella Race e prima riserva. L'azzurro domina con un doppio 6-2 la prima partita con Hurkacz, poi cede al tie-break del terzo set (dopo non aver sfruttato due match-point) al russo Medvedev, al termine di una partita che non avrebbe comunque potuto portarlo in semifinale.
Sinner e la prima finale italiana alle Atp Finals
Le Atp Finals 2023 segnano una delle svolte della carriera di Jannik. Vince il suo girone battendo Tsitsipas, Rune e Djokovic. Un successo, quello con il serbo, che salva Nole dall'eliminazione nel round robin e lo spedisce in semifinale come secondo del raggruppamento. I due si ritrovano in finale, dove l'esperienza di Djokovic ha la meglio: doppio 6-3 e 7° titolo di 'maestro' per Nole. Ma Jannik da quel momento non si ferma più: Coppa Davis, Australian Open, US Open. And counting...
Il trionfo di Sinner nel 2024
- Dicevamo che Jannik da quella finale 2023 non si è mai fermato. Nella lunga striscia di trionfi c'è anche quello storico di Torino, alle Atp Finals 2024. Travolto dall'affetto del pubblico italiano e trascinato dai cori dei tifosi, Sinner realizza una vera e propria marcia trionfale: 5 vittorie e zero set persi. Supera agevolmente il round robin battendo De Minaur, Fritz e Medvedev; concede solo tre game in semifinale a Ruud; conclude l'opera battendo ancora Fritz, ancora con un doppio 6-4. Il sogno diventato realtà.
- C'è poi il ritorno in campo di un doppio italiano alle Atp Finals con Simone Bolelli e Andrea Vavassori: gli azzurri battono Bopanna/Ebden, ma non basta per superare il round robin e chiudono il gruppo Bob Bryan al 3° posto