Volley, Julio Velasco torna in panchina: allenerà Busto Arsizio

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Dopo quattro anni, passati in Federvolley, Julio Velasco torna in panchina. L'allenatore di La Plata ha sposato in progetto di Busto Arsizio, un progetto triennale, basato sulle giovani italiane che con lui sono cresciute nelle ultime stagioni. Velasco torna su una panchina italiana quarant'anni dopo la prima esperienza sulla panchina di Jesi

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Julio Velasco torna in panchina e lo farà alla guida di Busto Arsizio con una squadra femminile. Dopo quattro stagioni passate in Federvolley nelle vesti di direttore tecnico del settore giovanile azzurro, Velasco ha deciso di tornare nuovamente sul campo. E' stato un progetto triennale, basato sulle giovani italiane che con lui sono cresciute nelle ultime stagioni mietendo successi in Europa e nel mondo, a convincere il tecnico argentino. A distanza di quarant'anni dalla sua prima esperienza in Italia, nel 1983 sulla panchina di Jesi, Velasco tornerà sul campo tutti i giorni a guidare una squadra di club. 

Da Modena al tetto del Mondo con la Nazionale

Nel 1985, Velasco passa alla Panini Modena, con la quale vince quattro scudetti consecutivi. Poi i 7 anni alla guida della nazionale maschile, due volte campione del mondo e tre volte campione d’Europa. Un’epopea straordinaria, parzialmente macchiata dalla finale Olimpica del ’96 persa ad Atlanta contro l’Olanda. Dopo le brevi esperienze nel calcio, con la Lazio di Cragnotti in qualità di direttore generale del club e con l’Inter di Moratti come responsabile dell'area fisico-atletica del club, Velasco decider di ritornare nel volley: Piacenza, di nuovo Modena, Montichiari, le nazionali di Spagna, Iran e Argentina. Infine, per la terza volta, torna a Modena, dove conquista la Supercoppa Italiana nel 2018, ultimo trofeo della sua incredibile carriera. 

Occhi della tigre e cultura del'alibi

Oggi, 21 aprile, dopo quattro anni, il ritorno in panchina, a Busto Arsizio, per un progetto giovane e sostenibile. Ci sei mancato Julio: dalla prossima stagione sarà come sempre bello sentirti parlare degli occhi della tigre e della cultura degli alibi. Chi vince festeggia, chi perde spiega. Ci vediamo in campo.