L'azzurra ha chiuso in terza posizione lo slalom gigante a Mondali di Sci. Sui social era stata lei a suggerire un'hashtag tra scaramanzia e pessimismo. Per il resto, l'Italia è rimasta fuori dai giochi importanti e lo stato d'animo è di delusione come a Vail 2015, quando non arrivarono medaglie
L'hashtag dei Mondiali lo aveva suggerito Sofia Goggia: #maiunagioia. In realtà poi la gioia è arrivata. Una sola però, di bronzo e l'ha portata lei con il terzo posto in slalom gigante. Per il resto, l'Italia è rimasta fuori dai giochi importanti e lo stato d'animo è di delusione come a Vail 2015 quando abbiamo chiuso con zero medaglie perchè gli azzurri non hanno mai dato l'impressione di lottare, di essere davvero in corsa per un posto sul podio eccetto nelle gare della Goggia che ha fatto flop solo in super g ma poi era là pronta a dare più del 100%. Solo la voglia di strafare e la pressione l'hanno rallentata.
L'unica gara da salvare è il gigante femminile perché Goggia, Brignone e Moelgg si sono comportate da guerriere. Gli altri no. Era come se non avessero il fuoco dentro. Come se non avessero ancora appreso l'atteggiamento giusto da avere in questi casi: quel compromesso fra il desiderio di medaglia e il rischio da correre per prenderla.
Flavio Roda, il presidente federale, parla di introdurre dei tutor come "angeli custodi" dei più forti. Può servire per non farsi sfuggire dettagli e esigenze particolari ma non è la soluzione. È mancato il coinvolgimento, anche fosse stato “rabbia” in stile Kristoffersen fuori dalle medaglie nella sua gara di slalom, perché così si reagisce alla delusione.
Le altre nazioni sono state anche lungimiranti: hanno preparato il team event con atleti top perchè è gara olimpica l'anno prossimo e hanno schierato giovani leve promettenti in gara mentre l'Italia ha lanciato solo Maurbergher nel gigante maschile.
Fa ancora più rabbia aver vinto una sola medaglia dopo 26 podi in coppa del mondo e chiudere undicesimi nel medagliere. C'è da lavorare. Teniamoci quindi stretta questa sola gioia nella speranza che il modo travolgente di essere e di sciare della Goggia possa contagiare vecchi e nuovi talenti.