Monaco, Raggi: "Juve, occhio a Mbappé. Magari segna 2 gol..."

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Andrea Raggi, difensore del Monaco (Getty)
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L'ex terzino dell'Empoli - a Montecarlo dal 2012 - ha parlato così alla Gazzetta della prossima sfida coi bianconeri: "Non guardiamo in faccia nessuno, l'eliminazione del 2015 non è ancora andata giù. Mbappe? Fenomeno. Quando lo affronti in allenamento ti devi fare il segno della croce"

A Montecarlo sono sicuri: "Juve, attenta...". E Andrea Raggi non può che confermarlo: "La Juve resta di primissimo ordine. Anzi, sono più forti di due anni fa. Ma lo siamo anche noi. E per noi è la rivincita. L’eliminazione del 2015 ci è rimasta di traverso. E’ l’occasione giusta per rifarci, magari con gli interessi visto che in palio c’è la finale!". Sincero e diretto, l'ex Empoli. Che ora affronta nuovamente la Juve sperando in un esito diverso. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Raggi ha parlato  così di vari argomenti: i segreti del Monaco, Falcao e Mbappe. 

"Per me è un derby d'Italia" - Raggi è cresciuto in una famiglia bianconera, quasi un derby: "Un po’ si, gioco pur sempre contro una rappresentante del mio Paese ed è la seconda volta in due anni contro la Juve. Si vede che è destino". Questioni di passioni tramandate nel tempo. «Vero, anche se ho un debole per l’Inter, passione ereditata da nonno Iorio che mi fece iniziare a giocare a calcio. Mettiamola così, per me è come se fosse una sorta di derby d’Italia". E i ricordi più belli con la Juventus? "Due. Il primo quando a Bologna nel 2012 con Pioli in panchina bloccammo la Juve di Conte. Al gol di Di Vaio pareggiò Vucinic. E poi il mio gol ai bianconeri, in Coppa Italia nel 2011, per il momentaneo 1­1 allo Stadium. Poi segnò il mio ex compagno di squadra a Empoli, Marchisio. In questa Juve, ho altri amici. Buffon, un compaesano di Marina di Carrara. E con Chiellini giocavo nell’Under...". Il mondo di Raggi a tinte bianconere.

"Non guardiamo in faccia nessuno" - "Due anni fa a Torino erano contenti di aver pescato il Monaco, ora penso lo siano un po’ meno. Facciamo paura a tutti e con la Juve abbiamo un conto in sospeso» In cosa questa Juve è più forte? "In difesa rimangono impressionanti. Secondo me la BBC (Bonucci, Barzagli e Chiellini, ndr) è sempre al top. Per non parlare di Buffon. E in più hanno Higuain e Dybala. Toglierei loro di sicuro Dybala. E per fortuna all’andata non ci sarà Khedira che è un valore aggiunto". E ancora: "Nel 2014 avevamo una squadra giovane e ribelle, ma ora giochiamo in modo spregiudicato. Dal centrocampo in su non guardiamo in faccia nessuno". Futuro? No problem: "Il mio contratto scade nel 2018. Ho la parola del presidente per il rinnovo. Non penso ci saranno problemi".

Mbappe e Falcao - Sul talentino 18enne: "Un vero fenomeno. Quando lo affronti in allenamento ti devi fare il segno della croce e sperare che sbagli qualcosa per fermarlo. Nell’uno contro uno è velocissimo, ha un’ottima tecnica. E’ un ragazzo sereno". Nessuna pressione: "Se è per questo doveva accadere anche prima di City e Borussia. Ha segnato a entrambe. Speriamo continui a sentire allo stesso modo la pressione anche contro la Juve, così gliene fa altri due". Paragoni con Henry: "Con lui condivide fiuto del gol e velocità. Ma Henry era molto più possente fisicamente. Kylian ha tutto per farsi un nome suo". Rinascita Falcao: "Qui ha ritrovato le condizioni ideali per tornare El Tigre. Aveva sete di rivincita dopo gli infortuni e i due anni deludenti in Premier. E’ un grande professionista, un leader, top player".

Punti di forza - "Al primo anno gli serviva forse farsi un nome con stelle e milioni, ma il vero progetto è cominciato dopo, coltivando i campioni del futuro, nelle migliori condizioni. Se un ragazzo sbaglia alla Juve si brucia. Da noi possono sbagliare, ma poi sono comunque seguiti e fatti crescere. Ci vuole lungimiranza e un tecnico coraggioso come Jardim che ti dà fiducia. Su Bernardo Silva, Lemar, Fabinho, Bakayoko in pochi ci avrebbero scommesso, invece possono giocare in qualsiasi grande squadra. Ci metto dentro pure Mendy, ottimo terzino". L'obiettivo è il campionato: "E’ l’anno giusto. E in Champions, visto che si balla dai preliminari, balliamo!".