Torino, piccolo Kelvin verso risveglio. No certezze su causa panico

Champions League

Il bimbo di 7 anni in coma farmacologico da sabato ha cominciato il percorso di risveglio, ma le sue condizioni restano comunque gravi. La procura di Torino, intanto, non è ancora riuscita a individuare l'evento che ha scatenato il panico in piazza e ha scagionato il ragazzo con lo zaino sulle spalle apparso in un video in un atteggiamento apparentemente sospetto

Arrivano segnali di speranza per il piccolo Kelvin, il bambino italo-cinese di 7 anni rimasto schiacciato dalla folla che in preda al panico tentava di scappare da piazza San Carlo la sera della finale di Champions. Il bimbo, che da sabato sera è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Regina Margherita di Torino in coma farmacologico, ha cominciato oggi il percorso di lento risveglio dalla sedazione. Le sue condizioni sono in lento miglioramento ma restano comunque critiche, considerato il trauma da schiacciamento subito dal piccolo nella folle serata di sabato. Restano invece molto gravi le due donne ricoverate in stato di rianimazione all'ospedale Le Molinette, mentre al Cto sono ancora ricoverati una ragazza con trauma toracico, una frattura di bacino, e due pazienti con lesioni alle mani, che sono stati operati ieri. Tutti gli altri feriti sono stati dimessi, alcuni dovranno tornare in ospedale per interventi ortopedici non di urgenza. All'ospedale Mauriziano c'e' ancora un uomo ricoverato in prognosi riservata ma in miglioramento

Causa del panico? Ancora nessuna certezza

Sul fronte delle indagini restano diversi interrogativi sulle dinamiche e soprattutto sulle cause del panico che si è scatenato nella piazza torinese e che ha causato il ferimento di 1527 persone. Gli inquirenti hanno vagliato video e filmati della serata, ascoltando decine di testimoni e sentito numerose persone per capire meglio come sono andate le cose, ma ancora non sono arrivati a individuare chiaramente ciò che ha scatenato il putiferio: "Non risulta ancora individuato l'evento che ha determinato il panico della folla", si legge in un comunicato diffuso nel pomeriggio dalla procura. "Non sono state acquisite dichiarazioni di testimoni che abbiano udito o comunque segnalato inequivocabilmente l'esplosione di petardi o bombe carta". Sono stati comunque recuperati e messi sotto sequestro "residui di artifici pirotecnici e generatori fumogeni" di cui "non e' stato accertato l'utilizzo nella piazza". 

Scagionato il ragazzo con lo zaino

Quello che è certo però è che non c'entra nulla il giovane a torso con lo zainetto sulle spalle che era stato ripreso da un video in atteggiamento apparso inizialmente sospetto e per questo interrogato proprio dalla Digos. Il ragazzo è stato completamente scagionato da ogni accusa in quanto, anche se leggermente ubriaco, è stato accertato che stava cercando di calmare la folla in preda al panico attorno a sè. 

Procedimento per lesioni plurime e omissioni

E' stato aperto un procedimento penale per lesioni plurime "anche gravissime", in procura a Torino, su quanto avvenuto sabato sera in piazza San Carlo durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. L'iniziativa fa seguito a una informativa della Digos. Il fascicolo è a carico di ignoti. Il procedimento riguarda anche possibili "omissioni", in riferimento anche al comma 2 dell'articolo 40 del codice penale, in base al quale "non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo".

"Prima di tutto è necessario ricostruire la dinamica precisa dei fatti" aveva detto in mattinata il procuratore Spataro. Secondo il questore Angelo Sanna al momento l'unica ipotesi è che si sia trattato "di solo panico". "Non c'è niente che possa far pensare ad altre ipotesi" ha concluso poi Sanna.

Appendino: "Più controlli in piazza"

"Non possiamo cedere alla paura, non possiamo farci vincere da questo nervosismo diffuso grazie al terrore che ha visto tanti luoghi teatro di fatti tragici, ma tutto questo si deve coniugare con azioni che, seppur auspicate da molto tempo, non sono al momento state attuate". Ad affermarlo, il sindaco di Torino Chiara Appendino, riferendo in Consiglio comunale dei fatti di sabato sera in piazza San Carlo. "Mi riferisco in particolare - ha aggiunto - alla cospicua presenza di venditori abusivi di bevande in contenitori di vetro e metallo, anche all'interno dell'area delimitata, nonostante i controlli e le sanzioni elevate, piaga ormai endemica dei grandi eventi organizzati in questa e in altre citta. Questo grave problema puo' essere efficacemente affrontato solo grazie ad ulteriori azioni di prevenzione e repressione che devono necessariamente essere condivise da tutte le forze dell'ordine. Solo in questo modo pensiamo che il fenomeno possa essere definitivamente arginato". "In tal senso - ha proseguito Appendino - si sta valutando l'ipotesi di autorizzare in sede di Comitato Provinciale per la Sicurezza tutte quelle manifestazioni di piazza che per le loro caratteristiche possono costituire un luogo nel quale potenzialmente possa generarsi un pericolo per la sicurezza e dunque in quella sede valutare eventuali prescrizioni aggiuntive necessarie".

"Il passaggio al Comitato - ha aggiunto - non rappresenta solamente una formalita', ma il luogo nel quale tutte le istituzioni possono, collaborando, mettere a sistema le risorse al fine di potenziarne gli effetti. Certamente l'introduzione di prescrizioni, dopo i fatti di sabato, dovra' essere un tema centrale per la sicurezza degli eventi, dalle partite ai concerti in piazza, fino ai festeggiamenti per il capodanno quando, tipicamente, sono molte le persone in piazza munite di bottiglia, non solo nella nostra citta' ma a livello nazionale".