Addio lotta salvezza: le ultime 3 mai così male

Serie A

Francesco Giambertone

Il Palermo, sconfitto dall'Inter al Barbera, saluta i tifosi che in casa non gli hanno visto vincere neanche una partita (Foto Getty)
palermo_getty

Tra l'Empoli e le ultime tre del campionato ci sono 11 punti: anche per i bookmakers ormai Crotone, Palermo e Pescara hanno più di un piede in Serie B. Il peggior terzetto d'Europa viaggia a una media inferiore al mezzo punto a partita. La quota salvezza così crolla sotto i 30 punti. E molte squadre restano senza un vero obiettivo già a gennaio

A 17 giornate dalla fine del campionato le squadre con un piede in Serie B sono 3. La corsa salvezza è virtualmente chiusa: l'Empoli, quart'ultimo, con la vittoria sull'Udinese si è portato a 21 punti e dietro di sé ha fatto il vuoto. Ora i punti di vantaggio su Crotone e Palermo sono 11, addirittura 12 sul Pescara fanalino di coda, l'unica squadra nei campionati europei più importanti a non aver vinto nemmeno una partita sul campo. Certo, gli abruzzesi hanno una gara da recuperare, come la squadra di Nicola. Ma non cambierà molto: in Serie A, quest'anno, rischiano di esserci “tre ultime”.

In Europa nessuno così male - Così potremmo vedere una seconda parte di campionato con pochissime motivazioni per chi come obiettivo aveva solo la salvezza, ma ha trovato ben tre squadre che vanno ad un ritmo troppo lento per non scendere in Serie B. Con i ko del Palermo contro l'Inter e del Pescara col Sassuolo, in coda alla Serie A rimane il peggior terzetto d'Europa, con una media punti inferiore allo 0,5 a partita. Continuando così la quota salvezza a fine anno potrebbe essere di poco superiore ai 20 punti. Dove di fatto sono già arrivate tutte le altre, dal Bologna all'Empoli di Martusciello.

Bookmakers sicuri: quelle 3 in B - Da quando in Serie A giocano 20 squadre e la vittoria vale 3 punti non era mai successo che le ultime tre avessero insieme appena 29 punti dopo 21 giornate. Davanti a loro, l'Empoli con il peggior attacco d'Italia (solo 12 gol) naviga in acque più che tranquille. Lo confermano anche le quote surreali dei bookmakers sulle retrocessioni: 1,03 è la posta per chi scommette sul Crotone in B, 1,08 la quota del Palermo, 1,2 quella del Pescara. Resta una possibilità solo per l'Empoli, pagato tra i 3,5 e i 5. Il Bologna è dato addirittura a 21.

Occhio ai record negativi - La peggior difesa ce l'ha il Palermo: 41 gol presi in 21 gare, due a partita. Delle ultime tre solo il Crotone è riuscito a vincere una partita in casa fin qui: quella con il Pescara. La squadra di Oddo potrebbe fare peggio dell'Ancona del 2003/2004, che non ottenne un successo per 28 giornate di fila. Una lotta salvezza così poco combattuta non si era vista nemmeno nel 2010, quando l'Atalanta 18esima a fine anno finì in B con 31 punti, 6 in meno del Bologna che si salvò: il divario più ampio tra quart'ultima e terz'ultima.

Peggio di Treviso e Brescia? - Ma un altro record negativo rischia di essere battuto: il minor numero di vittorie in un campionato, che appartiene al Treviso 2006/2007 con soli 3 successi. Palermo e Crotone sono a quota 2, il Pescara a 1, tra l'altro a tavolino. La consolazione è che difficilmente faranno peggio del Brescia del '94/95, che finì con soli 12 punti in 34 partite (0,35 a gara). Le conseguenze di questa lotta salvezza inesistente sono difficili da prevedere: con almeno 8 squadre mentalmente libere ma senza obiettivi concreti, vedremo un campionato spettacolare con più gol, anche se meno pesanti? Con un po' di ottimismo, forse. Ma se non sappiamo ancora chi vincerà la Serie A, quasi di sicuro possiamo già dire chi l'ha persa.

Tornare a 18 squadre? "Un'utopia" - Una lotta per non retrocedere mai così scontata ridà forza alla tesi chi sostiene la necessità di ridurre il numero delle squadre da 20 a 18 (come in Bundesliga). Una soluzione che però non piace a tutti e su cui anche il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha espresso opinioni diverse: a settembre sosteneva questa riforma come “necessaria per tornare a riempire gli stadi”, a gennaio l'ha invece definita “pura utopia. Mi sono scontrato con un muro invalicabile – ha raccontato Tavecchio - per cui sono passato a una valutazione diversa: meglio che squadre che hanno situazioni economiche precarie non partecipino ai campionati”. Sperando che basti.