Clamoroso doppio salto di categoria per i campani che, da neopromossi assoluti in Serie B, volano per la prima volta in A. Decisivo l'1-0 al Carpi nella finale di ritorno dei playoff. Si tratta del punto più alto mai raggiunto dagli Stregoni in 87 anni di storia: è la gioia di una città intera
La notte delle Streghe sorride al Benevento, terza e ultima promossa dalla Serie B insieme a Spal e Verona. Un traguardo che ha del clamoroso per i campani: raggiunta la B per la prima volta solo 13 mesi fa, la squadra di Baroni ha realizzato l’ennesimo salto di categoria al termine dei playoff. Un biennio da favola per gli “Stregoni” nella cornice del Vigorito, stadio in estasi per il traguardo più alto di sempre -
Storico Benevento: per la prima volta è in Serie A
Una stagione da incorniciare quella del Benevento, outsider alla prima esperienza in B eppure costantemente affacciata ai piani alti della classifica. Archiviata la regular season al 5° posto con 65 punti, i giallorossi hanno inaugurato la campagna dei playoff sbarazzandosi dello Spezia. Estromesso anche il Perugia in semifinale, la banda Baroni ha completato l’opera nella doppia finale contro il Carpi -
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Due promozioni in altrettante stagioni, quanto basta al Benevento per guadagnare la Serie A mai raggiunta in 87 anni di storia. Se il 30 aprile 2016 i campani guidati da Auteri festeggiavano un’inedita Serie B, l’8 giugno 2017 diventa una data leggendaria per la società di Oreste Vigorito, proprietario del club da 12 anni. Un trionfo dedicato anche al fratello Ciro, scomparso nel 2010 e al quale è intitolato l’impianto campano -
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L’ultima fatica dei giallorossi, maturata davanti al proprio pubblico con il tutto esaurito (15.000 spettatori), ha negato al Carpi l’immediato ritorno in Serie A. Decisivo il gol di Puscas, attaccante rumeno in prestito dall’Inter, a segno per la terza volta nei playoff (7 i gol in stagione). Da sottolineare la spinta del Vigorito in stagione: 44 punti maturati nella regular season, tre vittorie su tre ai playoff. Chissà in Serie A… -
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L’artefice della scalata nella massima serie è Marco Baroni, allenatore fiorentino classe 1963 dai trascorsi fortunati in Campania. Ex difensore e campione d’Italia con il Napoli, dalla scorsa estate alla guida del Benevento, ha guidato un’intera città al traguardo più bello. Binari paralleli all’amico d’infanzia e collega Leonardo Semplici, tecnico di un’altra neopromossa terribile come la Spal anch’essa ammessa in Serie A -
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Tra i protagonisti come non citare Fabio Ceravolo, 30 anni e 21 gol in stagione alle spalle del capocannoniere Pazzini. Artista nel tempo libero e ribattezzato “La Belva”, l’attaccante di Locri si è riscoperto bomber alla prima stagione in giallorosso: mai così prolifico in carriera, decisivo pure per la disputa dei playoff abbattendo al 93’ il Frosinone nella penultima giornata. Un cecchino determinante -
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Merita una menzione anche Amato Ciciretti, assente nel finale di stagione poiché infortunato ma esaltante nell’arco del campionato: 6 gol e soprattutto 12 assist (re nella specialità in B) per il jolly classe 1993 scuola Roma, scartato dai giallorossi e letteralmente esploso a Benevento. Non è un caso che da gennaio su di lui si siano accesi i radar di mercato: intanto si è ritagliato un ruolo da trascinatore nella doppia promozione -
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Tra gli 11 superstiti dalla promozione in B di un anno fa figurano tra gli altri anche Melara e Lopez, Cissé e capitan Lucioni, quest’ultimo un leader nella retroguardia giallorossa. Tanti i talenti concessi in prestito dalle big dal portiere Cragno (che rivedremo all’Europeo U-21) a Venuti, dal muscolare Chibsah e l’ottimo Falco (entrambi a quota 6 gol) fino al promettente Puscas, uomo della provvidenza nei playoff -
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In gruppo anche il “mascherato” Mirko Eramo, sconfitto un anno fa proprio nella finale playoff con il Trapani di Serse Cosmi. Ha raggiunto il Benevento nella finestra invernale di mercato come Nicolas Viola, regista 27enne dalla classe cristallina ma dalla poca fortuna in carriera: l’impresa centrata dai giallorossi potrà ridare lustro anche a Camporese e Cissé, entrambi smarriti dopo gli inizi incoraggianti -
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Un percorso netto in stagione quello del Benevento, che alla 26.a giornata accarezzò la promozione diretta raggiungendo la seconda posizione in classifica. Detto del fattore Vigorito, i campani hanno realizzato nella regular season ben 56 gol (5° migliore attacco) lasciando alle spalle piccole flessioni. Determinante il ruolo degli “Stregoni” nella disputa dei playoff, spareggi conquistati da squadra navigata pur senza esperienza -
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Playoff che, nella città delle Streghe, dal 1991 riservano quasi esclusivamente delusioni per il Benevento. Praticamente un sortilegio: su 14 partecipazioni ben 12 eliminazioni in Serie C, lacrime che hanno posticipato l’agognata Serie B fino a un anno fa. Le uniche gioie la promozione in C1 del 1999 (fuori il Messina) e naturalmente il salto in Serie A al termine di questi playoff, la pagina più bella di sempre -
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Un passato amaro per il Benevento non privo di delusioni anche fuori dal campo: nel 2005 l’ultimo fallimento societario ha portato all’avvento della famiglia Vigorito, crocevia fondamentale per i traguardi raggiunti nell’ultimo biennio. Non può che essere raggiante il presidente Oreste che, dal suo approdo in società, non ha mai sofferto l’onta della retrocessione. Piuttosto sono tre le sue promozioni all’attivo -
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Raggiunta la Serie B dopo essere stato l’unico capoluogo campano a mancarla per 87 anni di storia, il Benevento vola in A come già maturato in passato da altre corregionali come Napoli, Avellino e Salernitana. Indubbiamente un vanto anche per Clemente Mastella, beneventano doc e politico di lungo corso, da un anno sindaco della città ora divenuto un autentico amuleto sportivo per i colori giallorossi -
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Colori giallorossi come nello stemma comunale, logo che invece richiama la “Strega”: nella credenza popolare Benevento è la “città delle streghe”, tradizione legata ai riti pagani dei Longobardi nei pressi del fiume Sabato. Da qui il soprannome “Stregoni” per i calciatori nonché “Streghe” per la squadra femminile. Persino il coro “Salta salta lo stregon”, un mantra del Vigorito, richiama la storia della città -
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Prima esordiente in B a centrare la promozione in Serie A, l’impresa del Benevento è inedita nella storia del calcio italiano. Un exploit che rende ancora più memorabile la scalata dei campani con Auteri prima e Baroni poi, quest’ultimo che potrebbe affrontare nella massima serie l’amico e concittadino Leonardo Semplici. Davvero curiosa la storia dei due allenatori cresciuti nella frazione fiorentina di Tavarnuzze -
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Un ricordo al compianto Ciro Vigorito così come a Carmelo Imbriani, sfortunato capitano e poi allenatore del Benevento strappato a 37 anni da un male incurabile. A lui è intitolato l’antistadio del Vigorito, lui che in carriera vestì tra le altre le maglie di Napoli, Genoa e Cosenza. Il calciatore beneventano più apprezzato di sempre, un simbolo omaggiato pure nella notte più gloriosa della storia dei giallorossi -
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Ecco la squadra che, nonostante l’assenza di Ciciretti e le squalifiche di Falco e Melara, ha affrontato e superato il Carpi nel ritorno della finale playoff. L’ultima fatica del Benevento nel campionato di Serie B, maturato per la prima volta e subito abbandonato per salire nella massima serie. Poco da aggiungere alla straordinaria impresa degli “Stregoni”, ora attesi dal derby campano contro il Napoli -
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La “città delle Streghe” non poteva che regalare una notte magica al Vigorito e alla città di Benevento, tracciata per la prima volta sulla mappa del grande calcio italiano. È l’incantesimo del presidente Vigorito e di Marco Baroni, di bomber Ceravolo e di un gruppo che ha riscritto le gerarchie di questa Serie B. Nessun sortilegio, a Benevento la Serie A è una splendida realtà: le “Streghe” sono arrivate davvero -
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