Juve-Berna, Pioli rassegnato: “Sapevo fosse la fine di un ciclo”

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L'allenatore della Fiorentina aspetta che si risolvano le questioni Kalinic e Bernardeschi, sottolineando come fosse una situazione attesa già prima del suo arrivo: "Conto di allenare una squadra con i giocatori che hanno voglia di ripartire con questo nuovo percorso"

La questione Bernardeschi resta sempre più d’attualità in casa Fiorentina, con la squadra toscana che sta vivendo una situazione complessa dopo le dichiarazioni della proprietà Della Valle relative a una possibile cessione e stretta tra la questione Kalinic (congedato per altre 48 ore e in rotta con la società) e quella legata all’esterno d’attacco italiano, fortemente contestato dai tifosi viola e su cui è intervenuto anche Stefano Pioli, che chiamato a commentare la possibile partenza di Bernardeschi ha risposto: “È una situazione da definire, sapevo che la squadra era alla fine di un ciclo, la rosa si formerà e sarà competitiva”. Un’ammissione velata del fatto che la trattativa con la Juventus sta andando avanti e che la rifondazione della Fiorentina potrebbe non basarsi sul giovane talento dell’under 21. L’ex tecnico dell’Inter infatti ha precisato anche riguardo l’attaccante croato: “Conto di allenare una squadra con i giocatori che hanno voglia di ripartire con questo nuovo percorso”. Di sicuro potrà contare sul contributo di Babacar: “Ho fiducia e stima in lui, non sarà l’unico centravanti in rosa”. La scelta nel frattempo è quella di affidare la fascia di capitano a Davide Astori: “È un punto di riferimento per tutti, affidabile. Abbiamo tanti giocatori di una certa esperienza, ma è stato scelto lui”. Una Fiorentina che dovrà provare a ripartire nel migliore dei modi, cercando di far ricredere chi vede tante altre squadre al momento partire favorite rispetto ai viola: “Le gerarchie in campionato sono le solite – commenta l’allenatore in un’intervista a Mediaset Premium -. È vero che il Milan si sta rinforzando, ma sarà il campo a mostrare i veri valori. Non credo nei pronostici e nelle squadre forti sulla carta. Partiamo tutti da zero punti e con 38 partite da disputare”.