La ricostruzione e le reazioni. Il duello Ferrari-Mercedes, dopo il tamponamento Hamilton-Vettel a Baku, nelle parole del team principal della Rossa e del presidente non esecutivo delle Frecce d'Argento. Arrivabene: "Criticare troppo può sembrare inelegante, oppure una scusa da parte nostra". Lauda: "Lewis era davanti, decide la velocità"
CLICCA QUI PER RIVIVERE LA GARA - LEWIS-SEB, IL VIDEO DEL CONTATTO
Episodio incredibile in regime di safety-car nel bel mezzo del Gran Premio dell'Azerbaigian. Protagonisti Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, rispettivamente primo e secondo, che dietro alla vettura di sicurezza si tamponano. Subito dopo la Ferrari di Vettel affianca e sperona ruota a ruota il britannico. I due si mandano a quel paese platealmente, gesticolando come fossero due comuni automobilisti che litigano per un torto subito al volante, per poi rimettersi in fila indiana dietro alla safety-car. L'episodio è finito sotto investigazione da parte dei commissari di gara e il ferrarista ha preso 10 secondi di penalità. "Perché solo io? Lui ha frenato due volte", si è domandato Vettel nel post gara. "Non mi aspettavo questa condotta da un 4 volte campione del mondo", ha invece replicato Hamilton.
La reazione della Ferrari
"Siamo in Formula 1, mica al Colosseo", così Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari ha commentato l'episodio. "Visto come è andata a finire, Vettel ha chiuso comunque davanti a Hamilton ed è sempre davanti nella classifica piloti; questo è già un buon punto. Sì, è gia' un buon punto. Però, facciamo l'analisi della gara, non vogliamo recriminare, perché non è nel nostro stile, ma partendo da quello che è successo tra Bottas e Raikkonen, arrivando, poi, all'episodio di Vettel (con Hamilton, ndr), siamo in Formula 1 o al Colosseo? Se siamo al Colosseo, basta dirlo, basta fare una famosa tecnical directive e tutti ci allineiamo. Detto questo, ci siamo battuti e, purtroppo, i fatti non c'hanno dato ragione. In Austria ci riproveremo più determinati di prima, anche perché parliamo poco, ma lavoriamo molto", ha aggiunto.
La penalità
"Criticare troppo può sembrare inelegante, oppure una scusa da parte nostra. Detto ciò, avete decritto voi la situazione esattamente com'è, cioè, nel dubbio non diamo ragione alla Ferrari. L'importante è guardare avanti e fare le cose per bene e una bella dimostrazione c'è stata anche oggi, nel momento in cui i ragazzi si sono gettati sulla macchina di Raikkonen, preparandola in men che non si dica, rimandandola fuori, approfittando della bandiera rossa. Questa è la Ferrari, questa è un squadra che non molla mai e continueremo a non mollare mai, ammesso che si parli di sport".
Lauda, zero dubbi: "Colpa di Vettel"
Sul contatto ha parlato anche Niki Lauda. Il presidente non esecutivo della Mercedes ha detto che "chi è davanti ha diritto a fare l'andatura. E' molto facile. Vettel ha poi toccato due volte Lewis, ed è stato molto più scorretto. Il primo è il primo, è sempre colpa di chi è dietro".