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NBA, cosa cambia ai Sixers dopo la trade deadline

NBA
Ersan Ilyasova prende per mano Nerlens Noel e assieme dicono addio a Philadelphia (foto Getty)
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Tra le squadre più attive nelle ultime ore di scambi, Philadelphia si è mossa sul mercato con lo sguardo sempre puntato verso il futuro che sul presente, dicendo addio a Nerlens Noel e Ersan Ilyasova

Sam Hinkie o non Sam Hinkie, alla fine i Philadelphia 76ers sono comunque state tra le squadre più attive nell’ultimo giorno di scambi. Curiosamente non è stato l’uomo più chiacchierato nelle ultime settimane, Jahlil Okafor — dato più volte in uscita da Philly — a movimentare la serata, ma a far notizia sono stati altri nomi tra quelli dei giocatori agli ordini di Brett Brown. Il problema dell’eccessivo traffico sotto canestro è stato risolto spedendo Nerlens Noel, sesta scelta assoluta al Draft 2013, a Dallas e ricevendo in cambio Andrew Bogut, Justin Anderson e una prima scelta protetta 1-18 (che però se non concretizzata quest’anno si trasformerà in due seconde scelte 2017 e 2018 a favore di Philadelphia). L’ex centro di Golden State — detto dell’affollamento nel reparto lunghi — non è destinato a restare nella Città dell’Amore Fraterno (per lui in arrivo il buyout), mentre Justin Anderson andrà a dare una mano al reparto dietro dei Sixers, soprattutto grazie alle sue doti difensive. Sixers che nelle ore precedenti avevano già provveduto a disfarsi anche di Ersan Ilyasova, spedendolo ad Atlanta in cambio dell’infortunato Tiago Splitter e della seconda scelta 2017 di Miami (protetta 31-40), con anche la possibilità di scambiare la propria seconda scelta 2017 con quella degli Hawks. All'addio di Noel, intanto, non ha mancato di dedicare un tweet il sempre attivo (almeno sui social) Joel Embiid.

I "nuovi" Sixers — Appare evidente (verrebbe da ridire, Sam Hinkie o non Sam Hinkie) che i programmi di Philadelphia non siano molto diversi da quelli degli ultimi anni, e la parola d’ordine la solita di sempre: tanking. La sottrazione al roster di Ilyasova, il mancato rientro (per un po’ ventilato) di Ben Simmons e la cessione di Noel (su cui ha influito il timore di doverlo rinnovare a cifre troppo importanti a fine anno) sono tutti indizi che vanno in un’unica direzione: a Philadelphia — al momento titolare del quintultimo record di lega — non dispiacerebbe guadagnare qualche pallina in più alla prossima Lottery, visto che il Draft 2017 si preannuncia molto interessante (sopratutto nella posizione di playmaker che i Sixers non hanno coperto ad alti livelli). La cessione di Noel lascia sulle spalle di Okafor (tutt’altro che convincente) e di Richaun Holmes il peso della responsabilità di occupare l’area dei Sixers in assenza di Joel Embiid. Assenze purtroppo più frequenti del voluto, come confermato anche dalla notizia che il centro originario del Camerun salterà le prime 4 gare post-All-Star Weekend ancora alle prese con guai fisici.