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NBA, Atlanta spegne Isaiah Thomas e sbanca Boston

NBA

La difesa degli Hawks interrompe la striscia di 43 partite con almeno 20 punti della stella dei Celtics e vince al TD Garden nonostante l'espulsione di Dwight Howard

Non è mai una sfida normale quando si incontrano due squadre di Boston e Atlanta, in particolare dopo quello che è successo nello scorso Super Bowl. Stavolta però non c’è nessuna rimonta incredibile di cui parlare; piuttosto, bisogna raccontare una vittoria netta degli ospiti, che non solo interrompono una striscia di tre sconfitte consecutive — tutte e tre in doppia cifra e le ultime due contro squadre sotto il 50% — ma lo fanno prendendosi una rivincita contro quei Celtics che a metà gennaio li avevano battuti sul campo di casa con un canestro decisivo di Isaiah Thomas. Proprio lo scontro tra la stella di Boston e il pari-ruolo Dennis Schröder — tornato in quintetto dopo due partite di punizione — è stato uno dei motivi di interesse della sfida, viste le parole grosse che erano volate tanto in campo quanto soprattutto fuori, con il secondo ad accusare il primo di aver insultato sua madre. In realtà poi in campo i due hanno anche chiacchierato tranquillamente, con il tedesco a stravincere lo scontro diretto (21 punti con 9/14 al tiro) approfittando della peggior partita stagionale di Isaiah.

Serata no — La striscia record di 43 partite consecutive con almeno 20 punti di Thomas si è infatti infranta sui 19 della sfida con gli Hawks, complice una brutta serata al tiro (4/21 dal campo con 1/6 da tre e 3/13 in area, numeri raddrizzati solo da un perfetto 10/10 ai liberi) e i raddoppi continui della difesa degli Hawks (7 palle perse). Questa volta Thomas non è riuscito a tirare fuori la solita magia nell’ultimo quarto fermandosi solamente a 2 punti nella frazione finale, ma dopo la gara non si è detto preoccupato dalla fine della striscia dicendo solo “La batterò di nuovo”. La notizia davvero preoccupante per Brad Stevens, piuttosto, è che tutto il resto del quintetto ha realizzato solamente 23 punti, pur potendo contare sul rientro di Avery Bradley (limitato a 15 minuti in campo dopo aver saltato 22 delle ultime 23 partite per un problema al tendine d’Achille). Dalla panchina solamente Jaylen Brown (15 punti) e Marcus Smart (16) sono riusciti a toccare la doppia cifra all’interno di una pessima serata offensiva, tirando sotto il 40% dal campo e il 30% da tre contro l’eccellente difesa di Atlanta, specialmente nel proteggere il ferro. “Non sono preoccupato per Isaiah, sono preoccupato per come abbiamo giocato di squadra” ha dichiarato coach Stevens. “Ma diamo credito agli Hawks: hanno giocato alla grande stasera. Sono una delle migliori squadra a usare le mani in difesa — in maniera legale — e sin dall’anno scorso facciamo fatica a finire al ferro contro il loro atletismo. Se non segniamo i tiri smarcati contro di loro, siamo in grossi guai”.

Dominio in area — Dopo un primo tempo combattuto, gli Hawks hanno scavato un solco nel terzo quarto grazie a un parziale di 22-11 a seguito dell’espulsione di Dwight Howard, che prima si è preso un tecnico per una spinta al petto di Al Horford — che voleva “fargli pagare” un fallo duro commesso su Thomas poco prima — e poi ne ha ricevuto un altro per “taunting”, rimanendo appeso al ferro dopo una schiacciata. La NBA ha successivamente chiarito che gli arbitri non avrebbero dovuto espellere Howard ma solamente redarguirlo con un “comportamento antisportivo”, ma nonostante il torto arbitrale gli Hawks non hanno avuto problemi a schiantare nel pitturato gli avversari, segnando 60 punti in area contro i 34 dei Celtics, vincendo la sfida a rimbalzo 55-40 (di cui 13 in attacco) e segnando 20 punti da seconda opportunità contro gli 11 dei padroni di casa. Uno sforzo collettivo testimoniato bene anche dalla doppia cifra toccata da tutto il quintetto guidato dai 21 di Schröder e completato dai 17 di Howard e Paul Millsap, i 15 di Kent Bazemore e i 12 di Thabo Sefolosha oltre ai 10 dalla panchina di Tim Hardaway Jr. nonostante il 6/24 dall’arco di squadra.

Lotta aperta — Questo risultato — terza sconfitta in quattro partite per Boston — unito alle quattro vittorie in fila dei Toronto Raptors riaprono la corsa al secondo posto alle spalle di Cleveland (41-17), che ora mantiene un vantaggio di quattro gare sui Celtics (38-22). La squadra di Stevens è ora seguita a due partite di distacco da Toronto (36-24) e a due e mezza da Washington (34-23), mentre Atlanta è leggermente più indietro a quattro e mezzo di distacco con un record di 33-26. Capire come si posizioneranno le principali avversarie dei Cavs in vista dei playoff della Eastern Conference è una delle chiavi dell’ultimo mese e mezzo di regular season, anche per capire se Boston può davvero essere una contender oppure no: la sfida casalinga di mercoledì contro Cleveland sarà uno dei banchi di prova per i ragazzi di Brad Stevens.