Rugby, l'Italia dura un tempo: Galles ok 33-7

Rugby

Francesco Pierantozzi

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Esordio con sconfitta per O'Shea alla guida della nazionale. All'Olimpico l'Italia brilla nel primo tempo (chiuso in vantaggio 7-3, grazie a una meta di Gori). Nel secondo è dominio gallese

Più di cinquanta minuti all’altezza della data, il 5 febbraio, come quello del 2000, giorno della storica prima vittoria contro la Scozia alla prima presenza e alla prima partita nel Sei Nazioni, all’altezza del protocollo, con la prima volta di un Presidente della Repubblica allo stadio per il rugby, roba da reali britannici, e all’altezza del Galles. Ma bisogna aggiungere…solo cinquanta minuti, con una buona difesa e una meta di Gori nel primo tempo, sulla spinta della mischia. Primo tempo chiuso in vantaggio 7-3, poi il solito calo, di disciplina anzi tutto (14 calci presi in 60 minuti), con errori individuali e smarrimento generalizzato anche nei fondamentali, tipo mischia chiusa che smette di funzionare.

Il Galles segna tre mete in 17 minuti nell'ultimo quarto, le prime due in superiorità numerica con Lovotti punito, anche se non ottiene il punto di bonus offensivo, per quattro o più mete segnate, novità del regolamento di questa edizione che cerca di uniformarsi al resto del rugby e svecchiarsi. La tradizione ci vede purtroppo ancora in corsa per il cucchiaio di legno, per chi non vince nemmeno una partita, trofeo virtuale già portato a casa nel 2016. L’Italia non vince a Roma nel Sei Nazioni dal marzo 2013 e in 86 partite giocate ha ottenuto solo 12 successi. Difficile trovare qualcosa di positivo, sicuramente il primo tempo e il non essere stati travolti, più facile pensare che col ritorno di uno che placca tutto come Favaro (ko per una caviglia malmessa) e magari con la scelta di Campagnaro dall’inizio della partita qualcosa possa migliorare. 

Palliativi? Può darsi ma non c’è altro…e tra sei giorni ci sarà l’Irlanda, incattivita dalla sconfitta di Edimburgo, e più forte del Galles. Consigli? Abbastanza banali: evitare falli inutili, essere più cattivi e duri in difesa per 80 minuti, costruire una mischia chiusa che faccia paura, e cinismo, sfruttando tutto quello che si trova per strada. Allora potrebbe anche tornare…il Presidente della Repubblica!

Le parole di O’Shea - "Abbiamo una grossa sfida per cambiare molto della nostra mentalità, nel secondo tempo è venuta meno la nostra disciplina, la sfida che abbiamo è cambiare la percezione per far sì che i rossi e i blu appaiano nello stesso modo". Lo dice il ct dell'Italia di rugby, Conor O'Shea, commentando la sconfitta per 7-33 subita allo stadio Olimpico dagli Azzurri contro il Galles nella prima partita del torneo 6 Nazioni. "Siamo stati la miglior squadra nel primo tempo - ha aggiunto il coach azzurro in conferenza stampa - ma alla fine lo è stata il Galles. Dobbiamo anche essere sicuri di cambiare la percezione di come le persone guardando a noi in modo da essere arbitri in modo equo in campo. Ora ripartiamo dal lavoro, durante il primo tempo molte cose che mi sono piaciute, molti aspetti positivi".