Super Bowl: folli Patriots, rimonta e trionfo
Sport USANew England conquista il suo quinto titolo NFL battendo a Houston i Falcons per 34-28 dopo un supplementare e al termine di una rimonta record da 25 punti. Nell'intervallo, spettacolare esibizione di Lady Gaga
L’America è stata davvero grande. Coniando lo slogan del Presidente più contestato nella storia degli States, il Super Bowl LI è stato uno spettacolo da record. La cronaca sportiva ha visto il trionfo dei Patriots 34-28, al termine di un match emozionante e spettacolare, finito per la prima volta al supplementare in 51 anni di storia, dopo una rimonta di 25 punti. Ma all’NRG Stadium di Houston si è visto molto più di una straordinaria partita di football. In un momento di grande tensione nazionale, i 71mila spettatori allo stadio (tra questi John Travolta, Shaquille O’Neal, George H.W. Bush e la moglie Barbara, Simone Biles, Mark Wahlberg, Usher e Donatella Versace) e gli oltre 110 milioni di americani davanti alla tv, hanno potuto scordare, almeno per qualche ora, la costruzione di muri, barriere e divieti per dedicarsi a birra, hot dog e touchdown.
La partita – Se non fosse stato per l’uso delle mani, avremmo potuto confondere l’inizio di Patriots-Falcons con quello di Juve-Inter. Tensione alle stelle, squadre che si studiano, qualche occasione ma soprattutto difese super attente, tanto che alla stella più attesa, Tom Brady (quattro vittorie al Super Bowl), viene messa la museruola. Come a Higuain e Icardi poche ore prima allo Stadium... Non a caso, il primo periodo, si chiude sullo 0-0. Quando Devonta Freeman sblocca la partita a metà del secondo parziale con un touchdown da raccontare ai nipotini, tutto cambia: i Falcons, sfavoriti dai pronostici ma con il migliore attacco della lega, si scrollano la scimmia di dosso (una sola finale giocata e persa nel 1999) e per i Patriots sono guai.
Soprattutto perché entra in partita Matt Ryan, chirurgico quarterback di Atlanta, che pesca Austin Hooper per il 14-0 di metà secondo periodo. New England non riesce mai ad essere realmente pericolosa; la serataccia di Brady prosegue con l’intercetto di Robert Alford, che si spara 82 yards (seconda corsa più lunga nella storia di un Super Bowl) come il miglior Bolt per il 21-0 Atlanta, mitigato prima dell’intervallo solo da un calcio dalle 41 yards di Gostkowski, che fissa il punteggio sul 21-3 e che lancia la volata all’Halftime Show.
Gaga, che spettacolo – E’ arrivata volando, se n’è andata segnando un touchdown. Come sempre, Angelina Germanotta ha lasciato il segno, con una performance sopra le righe. Dopo essere sbarcata all’NRG Stadium appesa a un filo, ha trascinato la folla con le sue hit (Poker Face, Born this way, Bad romance, Telephone, ecc) in quello che sui social è stato definito l’Halftime Show più spettacolare di sempre. Il tutto senza l'atteso proclamo anti-Trump, se si eccettua un generico “Americani, stiamo uniti”. Il popolo del football l’ha seguita a bocca aperta per tutta la sua incredibile esibizione, davvero da campionessa del mondo.
Rimonta record - Dopo aver goduto dello spettacolo di Lady Gaga e aver comprato una combo birra+panino con carne di maiale a 31 dollari, i 71mila dell’NRG Stadium hanno assistito ad un altro show, quello di Matt Ryan, che con un’altra invenzione fa correre Tevin Coleman per il 28-3 sembra chiudere la partita. La disperata rincorsa dei Patriots ispirata da un clamoroso Brady (tre touchdown firmati da White e Amendola e un calcio dalle 33 yards di Gostkowski) si concretizza con un ultimo quarto da 19-0 che manda il Super Bowl numero 51 ai supplementari (28-28), prima che ancora White metta la firma sul 34-28 finale, che regala il titolo a New England. I Pats (e il fenomenale Brady) conquistano con una rimonta record il quinto Super Bowl della loro storia, raggiungendo Cowboys e 49ers al secondo posto all-time, dietro agli Steelers (6) e impediscono ai Falcons di portare ad Atlanta per la prima volta il Lombardi Trophy.
La serata di Trump - Il momento poco positivo del Presidente degli Stati Uniti non si limita alla politica. Trump aveva espresso, in un’intervista trasmessa da Fox News pochi minuti prima del kick-off, la propria preferenza per i Patriots degli “amici Bob Kraft (proprietario), Bill Belichick (coach) e Tom Brady” con uno scarto di 8 punti. Il numero 1 della Casa Bianca non aveva mai citato Atlanta nel suo intervento, chiamandola genericamente “l’altra squadra”. Il Presidente Usa ha seguito il match dal suo beach club in Florida insieme alla moglie Melania, ma secondo Yahoo ha lasciato la tavola poco prima delle 21, con i Patriots sotto 28-3, perdendosi quello che da molti è considerato il Super Bowl più emozionante di tutti i tempi.