Luzzi, talento sopraffino dal fisico di seta
Altri SportPromessa del tennis italiano, l'aretino raggiunse il 92.o posto nella classifica ATP nel 2002 prima di infortunarsi seriamente alla spalla. In carriera domati avversari del calibro di Coria, Clement e Hrbaty
Federico Luzzi, nato ad Arezzo il 3 gennaio 1980, inizia a giocare a tennis all'età di 3 anni. Muove i primi passi al Circolo Tennis Arezzo e già a 10 anni comincia la sua fenomenale carriera tra gli Juniores. A 14 e 16 anni vince due campionati europei, un campionato del mondo e svariati titoli italiani in tutte le categorie.
Passa al professionismo nel 1999 e nel 2000 ottiene il suo primo risultato di rilievo nel torneo ATP di Kitzbuhel, quando si qualifica e raggiunge gli ottavi di finale, battendo Guillermo Coria e l’allora n. 34 del mondo Fernando Vicente.
Balza alle luci della ribalta l’anno successivo quando, dopo una vittoria e una finale nei tornei Challenger di Bombay e Singapore, esordisce in Coppa Davis contro la Finlandia a Helsinki, vincendo la sua partita 14-12 al quinto set, partita più lunga di un giocatore italiano in Davis, 4 ore e 35 minuti.
Raggiunge poi i quarti di finale al torneo da $ 1.000.000 di Barcellona, ma il vero exploit arriva la settimana successiva con gli ottavi di finale nel Master Series di Roma quando batte Arnaud Clement e Hicham Arazi, rispettivamente n. 7 e n. 19 del mondo. Sempre nel 2001 si qualifica al Roland Garros, Parigi, perdendo sul campo numero 1 da Eugenj Kafelnikov. Nel proseguio della stagione batte, fra gli altri, giocatori come D. Hrbaty, n. 18 ATP, A. Calleri e D. Sanguinetti; gioca lo spareggio di Coppa Davis al Foro Italico di Roma contro la Croazia di Ivanisevic e Ljubicic, per finire l’anno al n. 96 del ranking ATP e n. 3 d’Italia.
L'anno successivo comincia brillantemente con il raggiungimento della miglior classifica ATP di sempre, n. 92, ma purtroppo a febbraio Federico subisce il grave infortunio alla spalla che da quel momento condizionerà negativamente la sua carriera.
Il periodo che segue è così difficile da farlo precipitare alla fine del 2004 addirittura alle soglie di n. 500 del mondo. Un lungo periodo buio che lo porta anche a prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di smettere a causa del continuo accanirsi dei problemi fisici.
Dopo l'incontro con il Maestro Umberto Rianna, Federico inizia una lenta risalita che passa attraverso un 2005 di ripresa, con qualche “acuto” positivo, ad esempio la qualificazione agli Australian Open dove perde solo 6-4 al quinto set in una partita altamente spettacolare contro Marcos Baghdatis, e un’altra emozionante prestazione nel Torneo di Buenos Aires contro Gaston Gaudio, fresco vincitore del Roland Garros.
Alla fine del 2006 arriva una confortante serie di buonissimi risultati con 1 finale, 4 semifinali e altri piazzamenti che lo hanno fatto risalire alla fine dell’anno tra i primi 150 giocatori del mondo e n. 9 d’Italia. Il 2007 inizia alla grande: Federico si qualifica a Doha e batte il n. 39 del mondo Jurgen Melzer prima di arrendersi ad Olivier Rochus. Con questo risultato raggiunge la 137esima posizione del Ranking ATP ed a seguito della semifinale al torneo di Torino raggiunge la posizione 104 del ranking mondiale che lo porta al n. 4 d'Italia, ma sopratutto dopo sei anni torna a vestire la maglia della nazionale giocando e vincendo un'incontro di singolare in coppa davis. Nell'ultima stagione, Federico Luzzi era sceso fino al posto numero 469 del ranking mondiale.
Passa al professionismo nel 1999 e nel 2000 ottiene il suo primo risultato di rilievo nel torneo ATP di Kitzbuhel, quando si qualifica e raggiunge gli ottavi di finale, battendo Guillermo Coria e l’allora n. 34 del mondo Fernando Vicente.
Balza alle luci della ribalta l’anno successivo quando, dopo una vittoria e una finale nei tornei Challenger di Bombay e Singapore, esordisce in Coppa Davis contro la Finlandia a Helsinki, vincendo la sua partita 14-12 al quinto set, partita più lunga di un giocatore italiano in Davis, 4 ore e 35 minuti.
Raggiunge poi i quarti di finale al torneo da $ 1.000.000 di Barcellona, ma il vero exploit arriva la settimana successiva con gli ottavi di finale nel Master Series di Roma quando batte Arnaud Clement e Hicham Arazi, rispettivamente n. 7 e n. 19 del mondo. Sempre nel 2001 si qualifica al Roland Garros, Parigi, perdendo sul campo numero 1 da Eugenj Kafelnikov. Nel proseguio della stagione batte, fra gli altri, giocatori come D. Hrbaty, n. 18 ATP, A. Calleri e D. Sanguinetti; gioca lo spareggio di Coppa Davis al Foro Italico di Roma contro la Croazia di Ivanisevic e Ljubicic, per finire l’anno al n. 96 del ranking ATP e n. 3 d’Italia.
L'anno successivo comincia brillantemente con il raggiungimento della miglior classifica ATP di sempre, n. 92, ma purtroppo a febbraio Federico subisce il grave infortunio alla spalla che da quel momento condizionerà negativamente la sua carriera.
Il periodo che segue è così difficile da farlo precipitare alla fine del 2004 addirittura alle soglie di n. 500 del mondo. Un lungo periodo buio che lo porta anche a prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di smettere a causa del continuo accanirsi dei problemi fisici.
Dopo l'incontro con il Maestro Umberto Rianna, Federico inizia una lenta risalita che passa attraverso un 2005 di ripresa, con qualche “acuto” positivo, ad esempio la qualificazione agli Australian Open dove perde solo 6-4 al quinto set in una partita altamente spettacolare contro Marcos Baghdatis, e un’altra emozionante prestazione nel Torneo di Buenos Aires contro Gaston Gaudio, fresco vincitore del Roland Garros.
Alla fine del 2006 arriva una confortante serie di buonissimi risultati con 1 finale, 4 semifinali e altri piazzamenti che lo hanno fatto risalire alla fine dell’anno tra i primi 150 giocatori del mondo e n. 9 d’Italia. Il 2007 inizia alla grande: Federico si qualifica a Doha e batte il n. 39 del mondo Jurgen Melzer prima di arrendersi ad Olivier Rochus. Con questo risultato raggiunge la 137esima posizione del Ranking ATP ed a seguito della semifinale al torneo di Torino raggiunge la posizione 104 del ranking mondiale che lo porta al n. 4 d'Italia, ma sopratutto dopo sei anni torna a vestire la maglia della nazionale giocando e vincendo un'incontro di singolare in coppa davis. Nell'ultima stagione, Federico Luzzi era sceso fino al posto numero 469 del ranking mondiale.