Federica Pellegrini: ''Soffro d'asma''

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Federica Pellegrini ha scoperto le cause dei suoi recenti malori in vasca: soffre d'asma
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Un esame effettuato a Verona ha chiarito le cause dei malori patiti da Federica nell'ultimo mese. La campionessa rassicura: ''Nulla di grave, e non c'è nessun problema per l'idoneità agonistica''

La grande paura di Federica Pellegrini è passata: il problema che ha costretto la campionessa olimpica dei 200 stile libero a fermarsi due volte in gara per mancanza d'ossigeno è "solo" asma. "Stamattina ho fatto un controllo, soffro di broncospasmi, e sotto sforzo i miei polmoni riducono la loro capacità del 50 per cento. Ma non c'è alcun problema per l'idoneità agonistica. Ora posso guardare avanti", dice la ventenne nuotatrice veronese, in un'intervista all'ANSA.

Prima di lei, campioni come Tom Dolan hanno affrontato  quell'avversario nel petto, e l'hanno superato. A dar conforto a  Pellegrini è però soprattutto la consapevolezza di aver scacciato un fantasma. "Il timore di dover smettere -racconta al telefono dalla sua Verona- non l'ho mai veramente avuto: sapevo che non era qualcosa di serio, profondo, almeno a livello fisico. Il timore era però un altro, che fosse un fatto psicologico. E per un atleta, specie per un nuotatore, la testa è un problema più duro da affrontare che non il corpo".

Dopo l'iperventilazione durante la gara di Genova, con tanto di soccorso medico a bordovasca, Federica aveva effettuato esami, nuotato di nuovo a Fiume vincendo l'oro europeo e stabilendo il Mondiale in vasca corta dei 200 sl. Ma poi si era fermata per precauzione e paura a Viterbo, sabato scorso, durante la Coppa Brema. "Dopo Genova -rivela oggi Federica- Luca Marin, il mio fidanzato, e i miei genitori si erano presi un gran spavento, e mi erano stati vicini. Ma dopo Viterbo quella davvero preoccupata ero io. Sono stata un giorno intero senza dire una parola, con nessuno". Poi la decisione di chiarire la questione, una volta per tutte. "Sotto sforzo, i miei bronchi riducono del cinquanta per cento la loro capacità di ricevere ossigeno -l'esito riferito da Federica- Ora dovrò sottopormi alle  terapie antiasmatiche: un inalatore ogni giorno, e uno particolare prima di ogni gara".

L'uso degli antiasmatici è considerato doping da tutte le principali federazioni internazionali, a meno di comprovate necessità mediche. Per questo la nuotatrice ha già provveduto a inviare tutta la documentazione medica alla Fina, la federazione mondiale, e alla Fin, quella italiana, per non incorrere in problemi con l'antidoping.