Tomba messo ko dai cazzotti di un turista russo

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Tomba sulla copertina del libro scritto con Lucilla Granata di SKY Sport
Alberto_Tomba_libro

La vicenda è stata raccontata dallo stesso ex campionissimo: sabato scorso, a Pragelato, nel parcheggio dell'hotel la superficie era ghiacciata e un signore non riusciva a spostare la sua vettura. Io mi sono limitato a dirgli di sbrigarsi, ma...

Alberto Tomba è stato messo ko sulla neve di Pragelato da un diretto ben assestato da un turista russo. La vicenda è stata raccontata al Quotidiano Nazionale dallo stesso campionissimo dello sci azzurro, 42 anni, che in altre occasioni invece era stato querelato per delle intemperanze contro dei
fotografi.

"Sabato mattina ero appena uscito da un hotel di Pragelato- ha raccontato Tomba-. Mi sono diretto verso la mia automobile e contavo di fare subito ritorno in Emilia. Nella zona del parcheggio dell'hotel la superficie era ghiacciata e un signore non riusciva a spostare la sua vettura. Io mi sono limitato a dirgli di sbrigarsi, ma non avevo fatto i conti con il carattere di questo individuo. L'uomo si è avvicinato alla mia macchina e ha cominciato a prenderla a calci. Allora sono sceso dall'auto per dirgliene quattro, ma non ho fatto in tempo ad aprire bocca: il russo mi ha sparato un diretto in pieno volto, e
mi sono ritrovato a terra in mezzo alla neve. Ho temuto che potesse avere anche intenzioni peggiori, così sono tornato al volante della mia macchina e me ne sono andato imprecando".

Tomba, vedendo il viso gonfiarsi, si è fatto visitare al policlinico di Modena, dove però i medici hanno escluso lesioni ossee. "Ma ancora adesso, a qualche giorno di distanza, ho una faccia da pugile suonato- ha continuato Tomba-. È stato un episodio davvero sconcertante e, per quanto mi riguarda, la cosa non finisce qui: infatti, nei prossimi giorni i miei avvocati depositeranno una querela nei confronti del mio aggressore presso la stazione dei carabinieri competente per territorio. Ho voluto essere io a narrare questa spiacevole vicenda perché, purtroppo, spesso il mio nome viene sfruttato ingiustamente per forme negative di pubblicità. Invece, in tutta questa storia, io sono solo quello che ha preso un cazzotto in faccia da un russo troppo manesco".