Zomegnan il patron, la vera Cima Coppi del Giro è lui

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Angelo Zomegnan, il patron del Giro
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CRISTIANO GATTI racconta le novità del Giro d'Italia. Sulle montagne c'è rischio neve già a fine maggio, ma il numero uno della corsa rosa ha deciso di osare: su, in quota, a inizio mese. Una sfida nella sfida

di CRISTIANO GATTI
inviato de Il Giornale
da Venezia


L'importante è che tenga il tempo. Come per la braciolata del primo maggio o per la sagra della melanzana di metà luglio, anche al Giro sono tutti con il fiato sospeso per il meteo. Ci sarebbe nell'aria anche la nube nera dei controlli postumi, alla ricerca del Cera, sui campioni di sangue del Giro 2008, ma in fondo quello è un gioco da ragazzi. Stavolta è diverso: se arriva un altro rovescio, si profila l'ipotesi di traformare il Giro del Centenario in una farsetta nazionale. Il merito va ad Angelo Zomegnan, patron rosa, che per l'edizione secolare ha pensato bene di mettere le – poche – Alpi subito all'inizio. Come direbbe Minà, un eroe del nostro tempo.

Per chi abbia un minimo di memoria storica, ma anche per una semplice lavandaia, è notorio che già la fine di maggio sulle nostre montagne è sempre a rischio neve. In passato, il Giro ha vissuto pagine da tregenda sul Gavia, nonché un paio d'anni fa al Plan de Corones, tanto per dire. Alla faccia della memoria storica e delle lavandaie, travolto dall'impeto del "famolo strano", Zom il Patron ha invece deciso di andare in quota ai primi di maggio. Una sfida nella sfida. Risultato: inverno più invernale degli ultimi duecento anni, stagione sciistica protratta fino al primo maggio, passi alpini praticabili col gatto delle nevi. Gli inevitabili effetti in chiave tecnica sono imbarazzanti: la famosa Cima Coppi, che va a nobilitare la vetta più alta toccata dal Giro, continua a scendere come le quotazioni di Enorn e come le prestazioni di Taricone.

All'inizio stava sull'Izoard, nella Cuneo-Pinerolo, ma il Bernacca del luogo ha subito comunicato l'impossibilità dell’impresa, a meno che non si vada su in groppa ai San Bernardo. Vai con la soluzione di ripiego: Cima Coppi sul Blockhaus, in Abruzzo (il che è già tutto dire: mai successo nella storia di piazzarla sugli Appennini). E comunque: causa neve, anche l'arrivo abruzzese scende di cinque chilometri. Nuovo consulto, un occhio alle altimetrie e alle previsioni, ed ecco al momento la Cima Coppi piazzata sul Sestriere, decima tappa. Nella speranza che lì possa restare. In caso avverso, pronta l'ulteriore soluzione: Cima Coppi sul Monte Stella, nella tappa di Milano, domenica prossima. Zom il Patron non si fa cogliere impreparato. La vera Cima del Giro è lui.