Alpe di Siusi, primi verdetti al Giro. Fuoco alle polveri
Altri SportIl PUNTO TECNICO di Gian Luca Donato sulla quinta tappa del Giro d'Italia. Da San Martino di Castrozza all'Alpe di Siusi: un percorso breve ma con strappi importanti, specie nel finale di frazione. Tappa che farà male con qualcuno che potrebbe staccarsi
di GIAN LUCA DONATO
Questa tappa farà male! Ci punterei i classici 2 euro (la mia quota preferita per tutto, che si tratti di investimenti per scommesse oppure richieste di compensi per prestazioni saltuarie, come informazioni di strade, apertura di porte oppure concessione di un sorriso).
Tappa brevissima, quasi tutta in discesa, con finale impegnativo, diviso in 2 parti.
Il Rolle al via forse stimolerà qualche usuale attacco di giornata. Poi, fino alla valle d'Isarco, passando per l'incantevole scenario del lago di Caldaro e della sua adiacente via del Vino si attaccheranno i 25km finali tutti in salita.
Queste strade le conosco molto bene, e la salita iniziale verso Fiè allo Sciliar l'ho percorsa molte volte di ritorno in Val Gardena dopo giri lunghi dalle parti di Bolzano. Sette-otto per cento e gli ultimi 2 chilometri oltre il 9; e qui forse qualcuno si stacca.
Poi falsopiano veloce fino a Siusi, breve strappo di 1 km fino al bivio per gli ultimi 9 km, quasi tutti oltre l'8 per centro con una punta dell'11 quando mancheranno poco più di 3 km.
La salita nel suo complesso è molto lunga, a fronte della brevità della tappa. Se fossi uno dei favoriti, manderei almeno un paio di compagni in fuga e proverei ad aumentare il ritmo con il mio migliore compagno in salita quando mancano un paio di km a Fiè; qualcuno si stacca di sicuro. Poi a tutta con i compagni in fuga, opportunamente fermati, fino all'inizio del tratto finale. Qui andatura allegra ma non troppo fino ai 5 km e poi fuoco alla polveri.
Ieri tutti sono andati a spasso insieme; anche se il finale è stato velocissimo vista la non eccessiva pendenza della salita, e Armstrong ha pagato nell'ultimo km il recupero dall'infortunio alla clavicola. Ma conoscendolo bene il campione americano domani potrebbe già sentirsi meglio. A parte Soler che doveva recuperare terreno e oggi sarà un brutto cliente per tutti, ho visto bene Basso, Cunego e Leipheimer; ma ogni tappa di montagna ha la sua storia. Naturalmente bravo Di Luca, veloce e opportunista. L'abruzzese ha tanta voglia di fare sfracelli, ma il suo volto in salita non mi è sempre parso brillantissimo. Ma potrei sbagliarmi sull'amico Danilo, uomo sempre durissimo a morire.
Domani - naturalmente - sarà un'altra storia. Soprattutto sarà salita vera.
Questa tappa farà male! Ci punterei i classici 2 euro (la mia quota preferita per tutto, che si tratti di investimenti per scommesse oppure richieste di compensi per prestazioni saltuarie, come informazioni di strade, apertura di porte oppure concessione di un sorriso).
Tappa brevissima, quasi tutta in discesa, con finale impegnativo, diviso in 2 parti.
Il Rolle al via forse stimolerà qualche usuale attacco di giornata. Poi, fino alla valle d'Isarco, passando per l'incantevole scenario del lago di Caldaro e della sua adiacente via del Vino si attaccheranno i 25km finali tutti in salita.
Queste strade le conosco molto bene, e la salita iniziale verso Fiè allo Sciliar l'ho percorsa molte volte di ritorno in Val Gardena dopo giri lunghi dalle parti di Bolzano. Sette-otto per cento e gli ultimi 2 chilometri oltre il 9; e qui forse qualcuno si stacca.
Poi falsopiano veloce fino a Siusi, breve strappo di 1 km fino al bivio per gli ultimi 9 km, quasi tutti oltre l'8 per centro con una punta dell'11 quando mancheranno poco più di 3 km.
La salita nel suo complesso è molto lunga, a fronte della brevità della tappa. Se fossi uno dei favoriti, manderei almeno un paio di compagni in fuga e proverei ad aumentare il ritmo con il mio migliore compagno in salita quando mancano un paio di km a Fiè; qualcuno si stacca di sicuro. Poi a tutta con i compagni in fuga, opportunamente fermati, fino all'inizio del tratto finale. Qui andatura allegra ma non troppo fino ai 5 km e poi fuoco alla polveri.
Ieri tutti sono andati a spasso insieme; anche se il finale è stato velocissimo vista la non eccessiva pendenza della salita, e Armstrong ha pagato nell'ultimo km il recupero dall'infortunio alla clavicola. Ma conoscendolo bene il campione americano domani potrebbe già sentirsi meglio. A parte Soler che doveva recuperare terreno e oggi sarà un brutto cliente per tutti, ho visto bene Basso, Cunego e Leipheimer; ma ogni tappa di montagna ha la sua storia. Naturalmente bravo Di Luca, veloce e opportunista. L'abruzzese ha tanta voglia di fare sfracelli, ma il suo volto in salita non mi è sempre parso brillantissimo. Ma potrei sbagliarmi sull'amico Danilo, uomo sempre durissimo a morire.
Domani - naturalmente - sarà un'altra storia. Soprattutto sarà salita vera.