Aldo Grasso contro Auro Grasso: chi è Beckett, uno sprinter?
Altri SportCRISTIANO GATTI infila il bisturi in un duello che sta appassionando il Giro più delle previsioni sulla cronometro delle Cinque Terre: quello tra il critico tv del Corriere e il telecronista Rai Bulbarelli, accusato di bofonchiare commenti inascoltabili
di CRISTIANO GATTI
inviato de Il Giornale
da Arenzano (Ge)
Adesso che finalmente comincia il Giro d’Italia vero, con la megacronometro delle Cinque Terre, entra nel vivo anche il feroce duello personale tra Aldo Grasso, critico televisivo del “Corriere della Sera” molto appassionato di ciclismo, e il telecronista Bulbarelli, noto per il suo Girovita come Auro Grasso.
Dopo aver stuzzicato il rivale alla vigilia del Giro finto, quello durato undici tappe, con Zom il Patron bravissimo nel vendere simpatiche scampagnate per tapponi alpini, ecco il critico affondare i colpi alla vigilia del Giro vero. Nella sua rubrica “A fil di rete”, l’esperto scrive: “Certo oggi, con corridori che passeggiano per Milano per paura di cadere (cosa dovremmo dire noi, allora, che ogni giorno sfidiamo la città pedalando?), o con Bulbarelli che ne narra le gesta, è difficile aspettarsi grandi incipit. Eccone uno per Auro: Il sole splendeva, senza possibilità di alternative, sul niente di nuovo. E’ di Samuel Beckett”.
Un colpo basso. Un colpo pesantissimo. L’avversario lo accusa vistosamente. Risulta ai più informati della carovana che Auro Grasso stia trascorrendo una notte insonne, nella febbrile consultazione dell’”Almanacco del Ciclismo”, di Davide Cassani, per scoprire chi diavolo sia, e in quale squadra corra, questo Samuel Beckett, che tra l’altro in vita sua non ha mai vinto nemmeno una corsa.
inviato de Il Giornale
da Arenzano (Ge)
Adesso che finalmente comincia il Giro d’Italia vero, con la megacronometro delle Cinque Terre, entra nel vivo anche il feroce duello personale tra Aldo Grasso, critico televisivo del “Corriere della Sera” molto appassionato di ciclismo, e il telecronista Bulbarelli, noto per il suo Girovita come Auro Grasso.
Dopo aver stuzzicato il rivale alla vigilia del Giro finto, quello durato undici tappe, con Zom il Patron bravissimo nel vendere simpatiche scampagnate per tapponi alpini, ecco il critico affondare i colpi alla vigilia del Giro vero. Nella sua rubrica “A fil di rete”, l’esperto scrive: “Certo oggi, con corridori che passeggiano per Milano per paura di cadere (cosa dovremmo dire noi, allora, che ogni giorno sfidiamo la città pedalando?), o con Bulbarelli che ne narra le gesta, è difficile aspettarsi grandi incipit. Eccone uno per Auro: Il sole splendeva, senza possibilità di alternative, sul niente di nuovo. E’ di Samuel Beckett”.
Un colpo basso. Un colpo pesantissimo. L’avversario lo accusa vistosamente. Risulta ai più informati della carovana che Auro Grasso stia trascorrendo una notte insonne, nella febbrile consultazione dell’”Almanacco del Ciclismo”, di Davide Cassani, per scoprire chi diavolo sia, e in quale squadra corra, questo Samuel Beckett, che tra l’altro in vita sua non ha mai vinto nemmeno una corsa.