Sestri Levante-Riomaggiore, una crono quasi indecifrabile

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Sestri Levante-Riomaggiore, la planimetria della 12a tappa del Giro d'Italia (foro per gentile concessione di Rcs Sport)
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Il punto tecnico di GIAN LUCA DONATO sulla 12.a tappa: è uno dei momenti chiave del Giro del Centenario. Non adatta ai cronomen tradizionali, proibita ai passisti, infida per gli scalatori puri

di GIAN LUCA DONATO



E' uno dei momenti chiave di questo Giro. Una quasi indecifrabile cronometro. Non adatta ai cronomen tradizionali, proibita ai passisti, infida per gli scalatori puri. Gli amici organizzatori del Giro hanno voluto sperimentare una crono atipica in uno degli scenari incantati delle terre liguri, con 2 salite vere e alcuni tratti collinari impegnativi.

La scalata iniziale del passo del Bracco, con i suoi 18 kilometri, già vale una cronoscalata. Impegnativa ma non durissima, con pendenze massimo intorno all'8 per cento. La parte iniziale e quella centrale sono le più impegnative, non tanto per la durezza, quanto per la ricerca del ritmo da parte dei ciclisti. Conterà l'adattamento alle pendenze più importanti, ma anche la capacità di tenere un ritmo elevato sulle parti più dolci, e soprattutto sugli 8 kilometri leggermente ondulati successivi allo scollina mento; fino al Valico Guaitarola.

La discesa su Levanto è veloce con qualche parte tecnica, e consentirà comunque solo un parziale recupero. Il passo del Termine, sulla panoramica delle Cinque Terre, è impegnativo, soprattutto perché le gambe saranno già stanche, e le pendenze toccheranno anche il 10 per cento. Sarà molto importante non soltanto il rendimento nei tratti più impegnativi, ma soprattutto il ritmo che dovranno trovare i più forti negli ultimi 2 km per avere l'abbrivio per altri 10-11 kilometri ondulati dove - se ci sarà vento laterale o contrario - potrebbero verificarsi importanti debacle. La discesa finale non dovrebbe invece provocare grandi differenze. A quel punto i giochi dovrebbero essere fatti, imprevisti esclusi.

Come correre questa crono? Come decifrarne le insidie? Tutti o quasi i pretendenti alla vittoria finale sono andati a provarla; anche più di una volta. Il segreto sarà il ritmo; ma non sarà facile trovarlo, perché è facile mandare il motore fuori giri. Servirà una grande lucidità tattica, al pari della gambe.

Bruseghin e Leipheimer sono i miei due favoriti per le loro caratteristiche: la grande resistenza sul ritmo il primo, e la grande elasticità sul ritmo. Basso l'ha preparata con grande scrupolosità, ma ha dimostrato in questi giorni lacune evidenti sui cambi di ritmo, che in alcune parti del percorso serviranno. Da considerare Menchov e soprattutto la maglia rosa Di Luca, qui per difendersi, ma in grande forma soprattutto pieno di motivazioni.

Lance Armstrong mi è parso in crescita a Pinerolo e potrebbe provarsi a fondo in questa tappa. Horner, Rogers e Lovkvist in particolare potrebbero creare sorprese. Infine Sastre che ho voluto tenere per ultimo, perché ne conosciamo le straordinarie qualità tattiche e di resistenza. Lo spagnolo potrebbe sorprendere soprattutto se partirà graduale.Auguri infine a Simoni e Garzelli. Il primo non è proprio adatto a questa tappa. Il secondo è stanco ma sono certo venderà cara la pelle.

Una cosa è probabile. Giovedì sera il gruppo dei pretendenti alla vittoria finale sarà circoscritto a 3/4 atleti al massimo. Ma questo atipico Giro del Centenario avrà ancora tante battaglie da offrire al pubblico; almeno sulla carta.