Giro, ultimo atto. A Roma decide il cronometro

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La planimetria della 21a tappa del Giro d'Italia 2009 (foto per gentile concessione di Rcs Sport)
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Il punto tecnico di GIAN LUCA DONATO sulla tappa conclusiva della corsa in rosa: poco più di 14 Km di un tracciato nervoso con il fondo stradale disseminato qua e là dei tipici sanpietrini. Più dolore che gioia per i ciclisti

di GIAN LUCA DONATO



L'epilogo del Giro del Centenario sarà a Roma e sarà affidato al cronometro. Poco più di quattordici kilometri di un tracciato nervoso con il fondo stradale disseminato qua e là dei tipici sanpietrini, più dolore che gioia per i ciclisti. Sarà una prova nervosa, adatta agli specialisti potenti ma adatti al rilancio dell'azione vista la presenza di numerose curve. Ci saranno tratti in salita e un paio di discese impegnative.

La partenza ai Fori Imperiali, 200 metri prima dell'ingresso in piazza Venezia, e subito si sale verso via Nazionale attraverso via IV Novembre. I sampietrini in questa fase renderanno più faticoso prendere il ritmo; il tratto in salita non è difficile, ma si è appena partiti e questo può bastare per far salire subito le pulsazioni cardiache. Soltanto nel tunnel di via Milano sarà possibile cominciare a trovare il giusto assetto tra posizione, ritmo e respirazione. Curva a destra e su nuovamente verso piazza Barberini; proprio qui inizia il tratto più duro: 500 metri fino a largo Santa Susanna, dove servono potenza e scatto. Si svolta a destra bruscamente e comincia un tratto con curve a 90% prima di scendere nuovamente a piazza Barberini attraverso via Vittorio Veneto; discesa veloce. Altro cambio di ritmo per risalire dolcemente via Sistina fino all'incantevole terrazza di Trinità dei Monti. Questo tratto nei pressi di Villa Borghese è molto importante perché è finita la parte dura e si può cominciare a spingere il lungo rapporto; prima in questo tratto, poi nella discesa su piazza del Popolo e poi sul lungo rettilineo di via Cola di Rienzo.

Gli atleti dovranno prestare attenzione alla discesa da Villa Borghese, per un paio di tornanti e per lo stretto toboga in sanpietrini intorno a piazza del Popolo. Siamo soltanto al 5° kilometro e cominciano gli ultimi dieci che probabilmente faranno soffrire Di Luca, più scattista e meno passista di un Menchov. Pellizzotti invece potrebbe sfruttare bene entrambi i settori: all'attacco il primo e in una difesa attiva nel secondo.

La seconda parte è infatti sicuramente veloce. Due i problemi: le curve e l'asfalto in pietra che ne caratterizza una buona parte. Ma via di Cola di Rienzo e via del Corso saranno due tratti dove spingere a tutta. Tra il Campidoglio e il Circo Massimo proprio i sanpietrini potrebbero creare problemi ai corridori più leggeri. Il finale è facile, con lo strappetto conclusivo in prossimità del Colosseo, prima dell'arrivo all'inizio di via dei Fori Imperiali.

Di sicuro ci sarà poco tempo per respirare, e non sarà facile trovare il ritmo, e non soltanto nella prima parte. Conteranno le forze rimaste, ma soprattutto l'interpretazione dei cambi di ritmo. Forse più adatti i corridori potenti, ma Pellizzotti e anche Sastre potrebbero sorprendere anche oggi. Discorso a parte per Leipheimer e soprattutto Armstrong che cercheranno di chiudere magari con un successo parziale questo loro Giro, sicuramente con esiti opposti per i due americani. Basso non lo vedo adatto a questo tracciato. Mi aspetto infine un'altra grande prova di generosità da Garzelli, davvero il più generoso di questo Giro del Centenario.