Tour, Fignon sul doping: è sempre esistito, tutti colpevoli

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Laurent Fignon e Greg Lemond fianco a fianco nel Tour dell'89. Alla fine la spuntò l'americano per soli 8''
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A pochi giorni dal via alla Grande Boucle, sabato da Monaco, parla l'ex campionissimo francese. "Si diceva: tutti lo usano e, se non risulta ai controlli, perché non usarlo? Da Indurain in poi tutto è cambiato..."

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"Il doping? Nel ciclismo è sempre  esistito: tutti ne sono responsabili. Dal 1998, con lo scandalo  della Festina, è stato fatto di tutto per assolvere i colpevoli. Si diceva: tutti lo usano e, se non risulta ai  controlli, perché non usarlo? E ancora: non sposta l'esito delle corse, per questo nel gruppo non c'era la consapevolezza  di barare".

A tre giorni dal via del Tour de France, previsto per sabato da Montecarlo, l'ex campione Laurent Fignon, in un'intervista concessa a L'Equipe, ha parlato a 360 gradi di  ciclismo, ma anche di doping. Il due volte vincitore del Tour,  che tempo fa ha rivelato di avere un tumore, commenterà la  corsa a tappe sul canale televisivo France 2. "Dall'epoca di Indurain, quando è apparso l'Epo - ha  aggiunto Fignon - tutto è cambiato. Ma su Miguelon non possiamo dire nulla, solo constatare come il suo regno sia coinciso con un grande cambiamento, cosa che è sotto gli occhi di tutti. Lo dico anche per Armstrong. Io non so quel che lui ha fatto, ma non vedo perché non avrebbe dovuto fare come gli altri...".

Quanto al Tour 2009, Fignon lo vede sicuramente "più animato che in passato". "Mi aspetto molto dalla sfida tra  Alberto Contador e Andy Schleck - ha aggiunto - sono due ottimi scalatori che attaccano e sanno assumersi dei rischi. Speriamo in loro perché, se aspettiamo un attacco di Menchov o di Evans, andiamo incontro a una delusione".