Settebello, il cuore non basta: gli Usa vincono 9-8
Altri SportTermina con una sconfitta la gara d'esordio del Settebello nel girone preliminare (gruppo D) del torneo di pallanuoto ai Mondiali di Roma09. Gli Usa prenotano il primo posto e gli azzurri non possono più sbagliare contro Romania e Macedonia
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"Alla fine mi sarei buttato in acqua pur di vincere questa partita". In questa frase c'è tutta la voglia del ct azzurro, Sandro Campagna, che quindici anni dopo il suo trionfo iridato da giocatore con il Settebello, torna a Roma da allenatore per provare a regalare una medaglia mondiale che all'Italia della pallanuoto manca da sei anni.
Ma contro gli Stati Uniti, vice campioni olimpici, il cuore dei suoi giocatori e il tifo caldissimo dei quasi cinquemila tifosi che hanno incitato il Settebello, in una cornice che ricordava quella di un Mondiale di calcio con tanto di sciarpe e cori da stadio, non sono bastati ad evitare la sconfitta, seppur di stretta misura (9-8).
Il rimpianto in casa Italia è soprattutto per quei primi due quarti giocati non solo con quella tensione di chi non ha ancora l'esperienza, ad eccezione di Calcaterra e Felugo, per giocare a questi livelli, ma soprattutto con le gambe che ti tremano davanti al palcoscenico di un Mondiale in casa.
"Abbiamo fatto molto male nel primo e nel secondo tempo - ha ammesso con lucidità Campagna. Sembrava avessimo la testa per aria. Gli Usa erano sicuri e padroni della situazione". Sotto di tre gol (2-5), però, gli azzurri hanno fatto vedere di cosa sono capaci, e con una grande reazione d'orgoglio hanno riacciuffato gli americani sul 6-6 con un parziale di 4-1, riaccendendo l'entusiasmo del pubblico che, forse anche scaramanticamente, cominciava ad intonare il noto "Po po po po, po po po po", che tanto bene portò in Germania all'Italia del calcio.
"La reazione dei miei ragazzi - ha aggiunto il ct - è la cosa che più mi è piaciuta. Il rammarico più grande, invece, è per un paio di errori grossolani commessi proprio nel momento più importante del match (sul 6-6)". Poi l'allenatore azzurro non trattiene la sua rabbia per una sconfitta che può negare agli azzurri l'accesso diretto ai quarti, dimostrazione che per un attimo ci ha creduto anche lui in questa vittoria: "Mi sarei proprio buttato in acqua nel finale - ha ammesso - Questa non è un'Italia che mi piace. I ragazzi devono capire che se hanno ambizioni importanti, devono crescere di mentalità".
Negli Usa ancora una volta decisiva la coppia Azevedo-Beaubien (oltre al portiere Moses), che insieme hanno realizzato sette dei nove gol a stelle e strisce. "La nostra maggiore esperienza ha pagato - ha spiegato Azevedo, vecchia conoscenza del campionato italiano ai tempi del Cremona - Giochiamo insieme da otto anni, è normale. Ad un certo punto però ho pensato davvero che l'Italia potesse batterci. Gli azzurri sono giovani, ma se crescono possono vincere contro chiunque".
Dopo il passo falso al debutto, che probabilmente costerà il primo posto nel gruppo D, adesso gli azzurri non possono sbagliare contro Romania e Macedonia. "Dobbiamo lavorare soprattutto in difesa - ha aggiunto Campagna - Abbiamo concesso troppi gol in superiorita' numerica (7/9). Adesso non dobbiamo sottovalutare gli avversari, la Romania e' una squadra temibile. Promesse non ne faccio, ma vogliamo arrivare almeno ai quarti". Il pubblico del Foro Italico, in quello che due mesi fa era il palcoscenico degli Internazionali d'Italia di tennis, ha dimostrato di poter essere davvero l'ottavo uomo in campo, ora tocca agli azzurri meritarsi tanto calore.
"Alla fine mi sarei buttato in acqua pur di vincere questa partita". In questa frase c'è tutta la voglia del ct azzurro, Sandro Campagna, che quindici anni dopo il suo trionfo iridato da giocatore con il Settebello, torna a Roma da allenatore per provare a regalare una medaglia mondiale che all'Italia della pallanuoto manca da sei anni.
Ma contro gli Stati Uniti, vice campioni olimpici, il cuore dei suoi giocatori e il tifo caldissimo dei quasi cinquemila tifosi che hanno incitato il Settebello, in una cornice che ricordava quella di un Mondiale di calcio con tanto di sciarpe e cori da stadio, non sono bastati ad evitare la sconfitta, seppur di stretta misura (9-8).
Il rimpianto in casa Italia è soprattutto per quei primi due quarti giocati non solo con quella tensione di chi non ha ancora l'esperienza, ad eccezione di Calcaterra e Felugo, per giocare a questi livelli, ma soprattutto con le gambe che ti tremano davanti al palcoscenico di un Mondiale in casa.
"Abbiamo fatto molto male nel primo e nel secondo tempo - ha ammesso con lucidità Campagna. Sembrava avessimo la testa per aria. Gli Usa erano sicuri e padroni della situazione". Sotto di tre gol (2-5), però, gli azzurri hanno fatto vedere di cosa sono capaci, e con una grande reazione d'orgoglio hanno riacciuffato gli americani sul 6-6 con un parziale di 4-1, riaccendendo l'entusiasmo del pubblico che, forse anche scaramanticamente, cominciava ad intonare il noto "Po po po po, po po po po", che tanto bene portò in Germania all'Italia del calcio.
"La reazione dei miei ragazzi - ha aggiunto il ct - è la cosa che più mi è piaciuta. Il rammarico più grande, invece, è per un paio di errori grossolani commessi proprio nel momento più importante del match (sul 6-6)". Poi l'allenatore azzurro non trattiene la sua rabbia per una sconfitta che può negare agli azzurri l'accesso diretto ai quarti, dimostrazione che per un attimo ci ha creduto anche lui in questa vittoria: "Mi sarei proprio buttato in acqua nel finale - ha ammesso - Questa non è un'Italia che mi piace. I ragazzi devono capire che se hanno ambizioni importanti, devono crescere di mentalità".
Negli Usa ancora una volta decisiva la coppia Azevedo-Beaubien (oltre al portiere Moses), che insieme hanno realizzato sette dei nove gol a stelle e strisce. "La nostra maggiore esperienza ha pagato - ha spiegato Azevedo, vecchia conoscenza del campionato italiano ai tempi del Cremona - Giochiamo insieme da otto anni, è normale. Ad un certo punto però ho pensato davvero che l'Italia potesse batterci. Gli azzurri sono giovani, ma se crescono possono vincere contro chiunque".
Dopo il passo falso al debutto, che probabilmente costerà il primo posto nel gruppo D, adesso gli azzurri non possono sbagliare contro Romania e Macedonia. "Dobbiamo lavorare soprattutto in difesa - ha aggiunto Campagna - Abbiamo concesso troppi gol in superiorita' numerica (7/9). Adesso non dobbiamo sottovalutare gli avversari, la Romania e' una squadra temibile. Promesse non ne faccio, ma vogliamo arrivare almeno ai quarti". Il pubblico del Foro Italico, in quello che due mesi fa era il palcoscenico degli Internazionali d'Italia di tennis, ha dimostrato di poter essere davvero l'ottavo uomo in campo, ora tocca agli azzurri meritarsi tanto calore.