Il papà di Caster: lasciatela in pace. E Schwazer: rispetto
Altri SportPer tutti i principali quotidiani sudafricani, Semenya fa rima solo con Golden Girl, ragazza d'oro. E la famiglia fa quadrato per difenderla dai pettegolezzi. La nonna: è donna, l'ho cresciuta io. FOTOGALLERY E VIDEO
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LA GALLERY: SECONDO VOI E' UOMO O DONNA?
"Spero che lascino mia figlia in pace. E' la mia bambina". L'atletica mondiale dubita che Caster Semenya, oro negli 800 metri femminili a Berlino, sia una donna. L'atleta del Sudafrica, intanto, può contare sul sostegno della sua famiglia. "L'ho cresciuta e non ho mai avuto alcun dubbio sul suo sesso. E' una donna, posso ripeterlo un milione di volte", dice al quotidiano The Sowetan Jacob Semenya, padre della teenager che ieri ha demolito la concorrenza nella finale iridata.
La Federatletica internazionale (Iaaf) non si fida ciecamente e ha reso noto che verranno eseguiti test per accertare l'identità sessuale dell'atleta. La stampa sudafricana si gode il trionfo e mette il silenziatore alle perplessitaà di addetti ai lavori e appassionati. Per tutti i principali quotidiani del paese, Semenya fa rima con 'Golden Girl', ragazza d'oro.
"Dio l'ha fatta così, io l'ho tirata su. Queste chiacchiere non mi disturbano molto, perché lei è una donna", dice Maphuthi Sekgala, nonna della 18enne. La ragazza è cresciuta nel villaggio di Fairlie, a circa 60 km dalla città di Polokwane. I sospetti sull'identità sessuale della Semenya, l'unica giocatrice a far parte della squadra di calcio di Fairlie, non sono una novità per la famiglia.
La solidarietà di Schwazer - "Mettetevi nei panni di questa ragazza, che si è allenata tantissimo e non si è fatta prendere dal panico per il Mondiale, dominando la sua gara. Poi le hanno detto che era un uomo: come vi sentireste?". Il campione olimpico dei 50 km di marcia, l'altoatesino Alex Schwazer, che domani tenterà di ripetere a livello mondiale l'oro conquistato a Pechino, si schiera a favore della ragazza sudafricana sulla cui reale natura sono sorte molte perplessità dopo il successo nella finale di ieri degli 800 donne. La Iaaf ha ordinato che la 18enne Semenya venga sottoposta al test della femminilità. Intanto Schwazer la difende: "Io credo che bisognerebbe mettersi anche nei suoi panni, e quindi che bisogna portarle più rispetto di quanto è accaduto finora". Pensiamoci...".
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"Spero che lascino mia figlia in pace. E' la mia bambina". L'atletica mondiale dubita che Caster Semenya, oro negli 800 metri femminili a Berlino, sia una donna. L'atleta del Sudafrica, intanto, può contare sul sostegno della sua famiglia. "L'ho cresciuta e non ho mai avuto alcun dubbio sul suo sesso. E' una donna, posso ripeterlo un milione di volte", dice al quotidiano The Sowetan Jacob Semenya, padre della teenager che ieri ha demolito la concorrenza nella finale iridata.
La Federatletica internazionale (Iaaf) non si fida ciecamente e ha reso noto che verranno eseguiti test per accertare l'identità sessuale dell'atleta. La stampa sudafricana si gode il trionfo e mette il silenziatore alle perplessitaà di addetti ai lavori e appassionati. Per tutti i principali quotidiani del paese, Semenya fa rima con 'Golden Girl', ragazza d'oro.
"Dio l'ha fatta così, io l'ho tirata su. Queste chiacchiere non mi disturbano molto, perché lei è una donna", dice Maphuthi Sekgala, nonna della 18enne. La ragazza è cresciuta nel villaggio di Fairlie, a circa 60 km dalla città di Polokwane. I sospetti sull'identità sessuale della Semenya, l'unica giocatrice a far parte della squadra di calcio di Fairlie, non sono una novità per la famiglia.
La solidarietà di Schwazer - "Mettetevi nei panni di questa ragazza, che si è allenata tantissimo e non si è fatta prendere dal panico per il Mondiale, dominando la sua gara. Poi le hanno detto che era un uomo: come vi sentireste?". Il campione olimpico dei 50 km di marcia, l'altoatesino Alex Schwazer, che domani tenterà di ripetere a livello mondiale l'oro conquistato a Pechino, si schiera a favore della ragazza sudafricana sulla cui reale natura sono sorte molte perplessità dopo il successo nella finale di ieri degli 800 donne. La Iaaf ha ordinato che la 18enne Semenya venga sottoposta al test della femminilità. Intanto Schwazer la difende: "Io credo che bisognerebbe mettersi anche nei suoi panni, e quindi che bisogna portarle più rispetto di quanto è accaduto finora". Pensiamoci...".