E' morto Samaranch, per 20 anni presidente del Cio

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Ricoverato da martedì per un'insufficienza coronarica, è spirato all'età di 89 anni. Guidò il Comitato Olimpico Internazionale dal 1980 al 2001: solo Pierre de Coubertin, il padre delle Olimpiadi moderne, ricoprì l'incarico più a lungo

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E' morto a Barcellona all'età di 89 anni il presidente onorario del Comitato olimpico internazionale, Juan Antonio Samaranch.
La notizia è stata data dal direttore del servizio di medicina interna dell'ospedale Quiron, Rafael Esteban Mur. Samaranch era stato ricoverato martedì per un'insufficienza coronarica acuta. Samaranch, un dirigente sportivo e politico spagnolo, aveva guidato il Cio dal 1980 al 2001, quando gli succedette il belga Jacques Rogge e lui fu nominato presidente onorario a vita.
Solo il padre delle Olimpiadi moderne, Pierre de Coubertin, aveva ricoperto l'incarico più a lungo, dal 1896 al 1925. Sotto il franchismo era stato ministro per lo Sport. Negli ultimi anni aveva guidato la sfortunata candidatura di Madrid per ospitare i Giochi nel 2012 o nel 2016.

"Oggi è un giorno di lutto per lo sport mondiale". Sono le parole di Gianni Petrucci, presidente del Coni, dopo la scomparsa di Samaranch. "La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per il mondo olimpico perché lui è stato il vero protagonista del risanamento finanziario del Cio e del rilancio dei Giochi Olimpici come evento universale", dice il presidente del Coni in una nota.
"Di lui ricorderò sempre il meraviglioso intuito e la sua innata capacità manageriale che gli hanno consentito di diventare uno dei più grandi dirigenti della storia dello sport di tutti i tempi - aggiunge -.
A nome mio personale e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, in questo momento di profondo dolore, sono vicino al figlio Juan Antonio junior, esprimendogli i più sinceri sentimenti di cordoglio dell'intero sport italiano".

"Juan Antonio Samaranch ha profondamente innovato il Cio e tutto il movimento Olimpico, facendolo diventare universale ed aperto a tutti". Anche Franco Carraro ricorda la figura dell'ex presidente Cio.
"La sua opera ha portato i Giochi Olimpici ad essere un evento di straordinaria importanza sportiva, sociale ed economica - conclude Carraro - al centro dell'attenzione di tutto il mondo. Per me è stato un grande amico ed un maestro di vita".
 
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