Milano torna Capitale del nuoto con Magnini e Pellegrini
Altri SportDue serate di grande spettcolo, mercoledì 30 giugno e giovedì 1º luglio, all'Harbour Club con la quarta edizione della Swimming cup in vista degli Europei di agosto a Budapest. Oltre alla campionessa olimpica e mondiale, presenti anche la Balmy e Sullivan
Torna la Swimming Cup di Milano che, giunta alla 4/a edizione, quest'anno rappresenterà per molti nuotatori l'ultimo test in vista degli Europei di Budapest di agosto. Il doppio appuntamento in notturna, mercoledì e giovedì, sarà quindi importante per Filippo Magnini e soprattutto per Federica Pellegrini, che ha preferito la vasca dell'Harbour Club milanese all'Open parigino dello scorso fine settimana.
L'azzurra, in vasca sia nella prima sia nella seconda serata nei 100 e 200 metri stile libero, potrà misurarsi con la francese Coralie Balmy e l'ungherese Evelyn Verraszto'. Saranno protagonisti anche altri nomi del nuoto internazionale, tra cui il campione olimpico statunitense Peter Vanderkaay, la russa campionessa del Mondo Yuliya Efimova e gli australiani Eamon Sullivan e Andrew Lauterstein. "Sarà un meeting di alto profilo tecnico e anche spettacolare - assicura Luca Sacchi, direttore tecnico del meeting - e il pubblico quest'anno potrà divertirsi anche con la gara 'australiana' a eliminazione diretta". Gli organizzatori contano di ripetere il successo di pubblico delle passate edizioni, e non a caso hanno scelto due serate in cui il Mondiale di calcio si prenderà una pausa.
La polemica - Da anni il presidente del comitato lombardo della Federazione italiana nuoto, Danilo Vucenovich, ripete l'allarme. Ma "ora - avverte - è diventato un imbarazzante caso nazionale: a Milano non esiste una piscina olimpica", se si fa eccezione per quella, privata, all'aperto dell'Harbour Club e per quella di via Mecenate, "che però è in una tensostruttura e non può ospitare gare di livello".
"Confidavamo nell'Expo, ma ormai ci hanno detto chiaramente che non c'è nulla da attendersi - spiega Vucenovich a margine della presentazione della Swimming Cup all'Harbour Club -. Siamo arrabbiati perché' nulla si muove. Stiamo cercando di suscitare un movimento di opinione, tramite Facebook e comitati di protesta, per far sentire la nostra voce anche a Roma: lì hanno costruito 54 piscine in 3 anni, mentre a Milano zero. Il Coni deve pensare anche a Milano".
Il paradosso, osserva Vucenovich è che "mai come quest'anno il movimento giovanile lombardo è stato in ascesa". Sparse nella regione non mancano le piscine olimpiche: per esempio a Brescia, a Cremona e a Busto Arsizio, dove la Nazionale australiana ha preparato l'ultimo Mondiale di Roma e probabilmente si allenerà anche prima delle Olimpiadi di Londra 2012. "Ma non è possibile che a Milano manchi una vasca da 50 metri e le istituzioni non facciano nulla. La nostra pazienza - avverte Vucenovich - ha un limite".
L'azzurra, in vasca sia nella prima sia nella seconda serata nei 100 e 200 metri stile libero, potrà misurarsi con la francese Coralie Balmy e l'ungherese Evelyn Verraszto'. Saranno protagonisti anche altri nomi del nuoto internazionale, tra cui il campione olimpico statunitense Peter Vanderkaay, la russa campionessa del Mondo Yuliya Efimova e gli australiani Eamon Sullivan e Andrew Lauterstein. "Sarà un meeting di alto profilo tecnico e anche spettacolare - assicura Luca Sacchi, direttore tecnico del meeting - e il pubblico quest'anno potrà divertirsi anche con la gara 'australiana' a eliminazione diretta". Gli organizzatori contano di ripetere il successo di pubblico delle passate edizioni, e non a caso hanno scelto due serate in cui il Mondiale di calcio si prenderà una pausa.
La polemica - Da anni il presidente del comitato lombardo della Federazione italiana nuoto, Danilo Vucenovich, ripete l'allarme. Ma "ora - avverte - è diventato un imbarazzante caso nazionale: a Milano non esiste una piscina olimpica", se si fa eccezione per quella, privata, all'aperto dell'Harbour Club e per quella di via Mecenate, "che però è in una tensostruttura e non può ospitare gare di livello".
"Confidavamo nell'Expo, ma ormai ci hanno detto chiaramente che non c'è nulla da attendersi - spiega Vucenovich a margine della presentazione della Swimming Cup all'Harbour Club -. Siamo arrabbiati perché' nulla si muove. Stiamo cercando di suscitare un movimento di opinione, tramite Facebook e comitati di protesta, per far sentire la nostra voce anche a Roma: lì hanno costruito 54 piscine in 3 anni, mentre a Milano zero. Il Coni deve pensare anche a Milano".
Il paradosso, osserva Vucenovich è che "mai come quest'anno il movimento giovanile lombardo è stato in ascesa". Sparse nella regione non mancano le piscine olimpiche: per esempio a Brescia, a Cremona e a Busto Arsizio, dove la Nazionale australiana ha preparato l'ultimo Mondiale di Roma e probabilmente si allenerà anche prima delle Olimpiadi di Londra 2012. "Ma non è possibile che a Milano manchi una vasca da 50 metri e le istituzioni non facciano nulla. La nostra pazienza - avverte Vucenovich - ha un limite".