Aspettando lo stellone italico, via ai Mondiali di Garmisch

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GA e PA, le mascotte dei Mondiali di sci alpino che aprono a Garmisch Partenkirchen, in Germania
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Dopo la deludentissima stagione di Coppa del Mondo, per gli azzurri dello sci è vietato covare illusioni. Difficile andare a medaglia. Ma tutto può sempre succedere. I fuoriclasse sono pronti, da Innerhofer alla Moelgg. Ecco chi sono i papabili. L'ALBUM

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Se il buon giorno si vede dal mattino, i Campionati mondiali di sci alpino che si aprono domani a Garmisch-Partenkirchen, in Germania, non vedono azzurri tra i favoriti nella caccia alle medaglie. La stagione di coppa del mondo, fermatasi ieri ad Hinterstoder per gli uomini ed a Zwiesel per le donne, è stata infatti decisamente opaca per gli italiani: nessuna vittoria, due soli secondi posto per Dominik Paris nella discesa di Chamonix e nell'ultima gara premondiale, per Federica Brignone in gigante. Poi cinque terzi posti (uno per Giuliano Razzoli in speciale; uno per Christoph Innerhofer in discesa; uno per Max Blardone in gigante e due per Manuela Moelgg in speciale e gigante). Insomma, molto poco anche se i Mondiali sono come sempre gara secca e tutto può succedere, compreso un intervento dell'italico stellone.

Per ora, sulla carta e sulla base dei risultati stagionali, i mondiali di Garmisch-Partenkirchen (cittadina che con Monaco di Baviera punta anche alle Olimpadi invernali del 2018) sembrano destinati ad essere una corsa tra i soliti noti. Tra gli uomini, gli atleti di punta nelle discipline veloci sono gli svizzeri Didier Cuche e Carlo Janka, l'americano Bode Miller, il norvegese Aksel Svindal, gli austriaci Michael Walchhofer e Klaus Kroell. In quelle tecniche - e nella supercombinata - c'è il superasso croato Ivica Kostelic, che si avvia a vincere con largo anticipo la coppa del mondo e che è ormai capace di qualsiasi prestazione. E poi per il gigante l'americano Ted Ligety, i francesi Thomas Fanara e Cyprien Richard, i norvegesi Svindal e Kjetil Jansrud. Nello speciale, oltre a Kostelic, ci sono l'austriaco Benjamin Raich con i suoi connazionali Reinfried Herbst, Marcel Hirscher e Manfred Pranger, i francesi guidati da Jaen Baptiste Grange, gli svedesi con Andre Myhrer.

Tra le donne sarà scontro aperto Usa-Germania, soprattutto tra le due eterne rivali, ma grandi amiche nella vita privata, Lindsey Vonn e Maria Riesch, soprattutto nelle discipline veloci. Riesch è poi eccellente anche in slalom speciale dove dovrà vedersela soprattutto con l'austriaca Marlies Schild e le sue cinque vittorie stagionali. E' in gigante dove però la Germania è più forte con la campionessa mondiale in carica Kathrin Hoelzl e con la campionessa olimpica Viktoria Rebensburg. Rivali potenziali sono la francese Tessa Worley e la regolarissima finlandese Tanja Poutiainen. In più, in tutte le discipline, ci sono le austriache in grado di dare sempre filo da torcere. Ma neppure è da escludere, segnalato da un continuo crescendo di forma, una improvvisa esplosione della campionessa svedese Anja Paerson, giunta probabilmente alla sua ultima competizione iridata, ed ottima ormai nelle gare veloci.

E gli azzurri? In campo maschile nelle discipline veloci si può puntare sulle giornate giuste di bravi atleti come Dominik Paris, Christof Innerhofer, Werner Heel e Peter Fill (quest'ultimo è vicecampione del mondo in carica di supergigante). In gigante sulla carta quella azzurra capitanata da Max Blardone è una grande squadra ma il piemontese ha ormai largamente dimostrato in passato di non essere in grado di tenere i nervi saldi nelle grandi competizioni come mondiali ed olimpidiai. Più sensato è puntare, se trovano la gara giusta, sul trentino Davide Simoncelli e sull'altoatesino Manfred Moelgg.

In slalom speciale, con un tracciato molto ripido e molto adatto alle nostre caratteristiche, ci sono forse le probabilità migliori, sempre con Manfred Moelgg e soprattutto con Giuliano Razzoli. L'emiliano è pur sempre campione olimpico in caricva ed ha sempre dimostrato una tecnica esplosiva, se solo riesce a terminare una gara senza troppi errori ma rischiando il tutto per tutto.

Per le donne - mentre la supercombinata non è mai stata adeguatamente coltivata - le atlete su cui poter puntare, sempre che facciano due buone manche e non si lascino tradire dal nervosismo, sono Manuela Moelgg in gigante come in speciale oltre a Federica Brignone in gigante. Insomma, alla fine dei conti per l'Italia è vietato farsi illusioni, a meno che non intervenga l'italico stellone a portar fortuna.