Mezzalama, i supermen delle nevi sono spagnoli e francesi

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La 18ma edizione del Trofeo Mezzalama, la maratona di scialpinismo più alta al mondo (Ansa)
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Italiani secondi nel gelo dei 15 sottozero. Gli sci alpinisti hanno percorso in 4 ore e mezzo i 45 chilometri che separano Breuil-Cervinia da Gressoney-La-Trinité, affrontando un dislivello in salita di quasi 3.000 metri e in discesa di 3.145

Una sfida sportiva e una lotta di sopravvivenza contro il freddo: nella 18ma edizione del Trofeo Mezzalama, la maratona di scialpinismo più alta al mondo, sono stati circa mille gli atleti che si sono affrontati sui ghiacciai del Monte Rosa, dove le temperature percepite sono scese a -15 gradi.

La gara - seguita lungo il tracciato da alcune migliaia di spettatori - è stata vinta da una squadra composta dallo spagnolo Kilian Jornet Burgada, campione anche di ultramaratone in montagna, e dai francesi Didier Blanc e William Bon Mardion. Alle loro spalle, per una manciata di secondi, gli italiani Alain Seletto, Daniele Pedrini e Pietro Lanfranchi.

Partiti alle 5.45, gli scialpinisti hanno percorso in 4 ore e mezzo i 45 chilometri che separano Breuil-Cervinia da Gressoney-La-Trinité, affrontando un dislivello in salita di quasi 3.000 metri e in discesa di 3.145. Con passaggi alpinistici con ramponi al posto degli sci sulla Punta Castore (4.226 m), sul Colle del Felik (4.068 m) e sul Naso del Lyskamm (4.100 mt).

E' stato il freddo, oltre alle difficolta' tecniche, a rendere quest'anno il percorso del Mezzalama (storico appuntamento biennale, nato nel 1933) particolarmente insidioso. Circa 50 squadre (150 atleti in tutto) si sono dovute fermare al Colle del Breithorn per avere superato il tempo massimo di due ore e mezzo del cancello orario. Altre dieci pattuglie hanno dato forfait durante la gara perché logorate da un fastidioso vento da Nord.