Tatanka, il film: quando la boxe mette ko "Gomorra"
Altri SportL'ANTEPRIMA. La pellicola tratta dal libro di Roberto Saviano "La bellezza e l'inferno" è la storia di un pugile sospeso tra ring e camorra. Protagonista il campione Clemente Russo: "Lo sport è una via di fuga dal male, aiuta a resistere". GUARDA LE FOTO
FOTO - La soria infinita: Pacquiao, il genio della boxe torna sul quadrato - Bellezza e cazzotti, se la boxe diventa donna
di ALFREDO ALBERICO
"Robertro Saviano mi ha inviato un sms, il film gli è piaciuto molto". Così il pugile Clemente Russo, incredulo e orgogliso, subito dopo la prima milanese del film "Tatanka". In quel messaggio c'è la benedizione solenne dell'autore di "Gomorra" e dal cui ultimo libro, "La bellezza e l'inferno", è tratta la storia (inventata, ma quanto lontana dalla realtà?) che segna il debutto del boxeur campano sul grande schermo.
Sotto la guida del regista Giuseppe Gagliardi, Russo interpreta Michele, un ragazzo di Marcianise, paese nel Casertano dove tra l'altro il campione del mondo dilettanti (2007) è cresciuto, sospeso tra la dura realtà del ring e quella drammatica della malavita. In una zona del Meridione in cui la presenza della camorra è molto forte, la voglia di riscatto del giovane lo spinge a diventare "Tatanka", come gli indiani Sioux chiamavano il bisonte. Quella stessa voglia di fuggire dal male, però, non scatta nel suo migliore amico, Rosario, carnefice prima e vittima poi della piovra.
"Le riprese sono finite da un po' - dice Russo - ma ogni volta che guardo la locandina ho un brivido. Perché è bella, perché mi fa felice sapere che c'è la mia faccia, ma soprattutto perché è la storia di uno che ha saputo resistere, resistere a un mondo sbagliato. C'è abbastanza di me in tutto questo.".
Dietro quel manifesto c'è anche di più. Lo sport, che della pellicola è un motivo dominanate. Tutto gira attorno alla realtà della palestra Excelsior (quella sì, esiste davvero), dove sudore e passione aiutano a prendere le misure dalle tentazioni. "E' probabile che vicende come quelle raccontate in 'Tatanka' siano accadute - aggiunge Russo . Soprattutto in passato, perché negli ultimi anni è stato fatto molto per migliorare la situazione".
Attore per caso, fatto che gli è costato anche una sospensione, e non certo per dare una nuova direzione alla propria vita, Russo, apparso lontano dal ragazzotto protagonista di un reality show di qualche anno fa, è pronto per nuovi ciak. "Però il mio mondo resta il ring - conclude -. Se dovessero arrivare, accetterò solo le proposte che non interferiranno con gli impegni sportivi. A quelli non rinuncerò mai".
Il prossimo lo porterà il 27 maggio alla finale del Wsb, titolo iridato a tutti gli effetti su 7 round, che vale anche l'accesso alle Olimpiadi del 2012.
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"Robertro Saviano mi ha inviato un sms, il film gli è piaciuto molto". Così il pugile Clemente Russo, incredulo e orgogliso, subito dopo la prima milanese del film "Tatanka". In quel messaggio c'è la benedizione solenne dell'autore di "Gomorra" e dal cui ultimo libro, "La bellezza e l'inferno", è tratta la storia (inventata, ma quanto lontana dalla realtà?) che segna il debutto del boxeur campano sul grande schermo.
Sotto la guida del regista Giuseppe Gagliardi, Russo interpreta Michele, un ragazzo di Marcianise, paese nel Casertano dove tra l'altro il campione del mondo dilettanti (2007) è cresciuto, sospeso tra la dura realtà del ring e quella drammatica della malavita. In una zona del Meridione in cui la presenza della camorra è molto forte, la voglia di riscatto del giovane lo spinge a diventare "Tatanka", come gli indiani Sioux chiamavano il bisonte. Quella stessa voglia di fuggire dal male, però, non scatta nel suo migliore amico, Rosario, carnefice prima e vittima poi della piovra.
"Le riprese sono finite da un po' - dice Russo - ma ogni volta che guardo la locandina ho un brivido. Perché è bella, perché mi fa felice sapere che c'è la mia faccia, ma soprattutto perché è la storia di uno che ha saputo resistere, resistere a un mondo sbagliato. C'è abbastanza di me in tutto questo.".
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Attore per caso, fatto che gli è costato anche una sospensione, e non certo per dare una nuova direzione alla propria vita, Russo, apparso lontano dal ragazzotto protagonista di un reality show di qualche anno fa, è pronto per nuovi ciak. "Però il mio mondo resta il ring - conclude -. Se dovessero arrivare, accetterò solo le proposte che non interferiranno con gli impegni sportivi. A quelli non rinuncerò mai".
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