Daegu 2011, tripla delusione: La Mantia esce subito di scena

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Niente finale del triplo per l'azzurra Simona La Mantia
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L'Italia fatica ai mondiali di atletica. La palermitana delle Fiamme Gialle fa due nulli e saluta. Miglior salto quello di Yargeris Savigne, iridata in carica. Ma nemmeno Silvano Chesani è riuscito a raggiungere la finale dell'alto. GUARDA LE FOTO

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L'Italia fatica ai mondiali di atletica in corso a Daegu. Nella quarta giornata della rassegna iridata esce subito di scena in qualificazione la triplista, campionessa europea indoor e argento all'aperto, Simona La Mantia: la palermitana delle Fiamme Gialle ha saltato 14,06 in avvio con 15 centimetri regalati in fase di battuta e due nulli che le lasciano l'amaro in bocca. Il primo out è netto, con mezzo piede sopra la plastilina; il secondo nullo è, invece, minimo. Mentre alle sue spalle si alza la bandierina rossa del giudice di gara, la 28enne balza intorno ai 14,20. Una misura che le avrebbe probabilmente permesso di rientrare tra le dodici finaliste, il cui elenco si chiude con il 14,15 della brasiliana Costa.

"Ci ho provato fino all'ultimo salto - le parole della saltatrice azzurra - Non è stata una questione di pedana. Forse si sentiva un po' di vento a favore e la rincorsa sbalzava qualcosa in più, ma non mi ha dato grossi problemi. Nel primo salto ho staccato mezzo piede dietro, lo stesso che poi mi sono ritrovata sul nullo del secondo. Nell'ultimo ho tirato un piede dietro nella rincorsa, ma è finito con un altro nullo. Io sono comunque contenta di essere qua. Fino a due anni fa, nel 2009, ero a casa a cercare di guarire dagli infortuni".

Solo tre le atlete - le principali favorite per il podio - che hanno centrato la misura di qualificazione: le cubane Yargeris Savigne (iridata in carica), 14,62, e Mabel Gay (14,53), e la sorprendente colombiana Caterine Ibarguen (14,52). La finale è in programma giovedì.

Ma la giornata non è stata favorevole ai colori azzurri perché nemmeno Silvano Chesani è riuscito a raggiungere la finale dell'alto (si è fermato a 2,25). Il saltatore ha pagato forse il prezzo dell'emozione da esordio mondiale. "Un po' di emozione - racconta il poliziotto - l'ho sentita giusto al primo salto, poi gli errori sono stati solo frutto di incertezze tecniche. Più saltavo e più trovavo confidenza con la gara e la pedana. Mi è dispiaciuto, ma devo ancora migliorare nella fase di volo. Lo considero un punto di partenza per i grandi appuntamenti internazionali del 2012".

Dieci in tutto gli atleti che sono saliti al 2,31 che garantiva il passaggio diretto alla finale del 1 settembre: tra questi, oltre ai russi Ukhov e Shustov o la statunitense Jesse Williams, ci sono il talentuoso junior Barshim, l'iridato del 2007 Donald Thomas e due outsider come il greco Chondrokokis e Darvin Edwards.