Federica. Bella e vincente in vasca, "mangiallenatori" fuori

Altri Sport
Quarto cambio d'allenatore in due anni per la campionessa del mondo dei 200 e 400 stile libero

La Pellegrini si sta trasformando nello Zamparini del nuoto. Dopo l'annuncio del divorzio da Bonifacenti, salgono a quattro i tecnici cambiati in due anni dalla campionessa veneta. E alle Olimpiadi di Londra mancano soli otto mesi. VIDEO E FOTO

Quando la Pellegrini a Sky.it disse: ''Faccio un figlio e smetto nel 2012''

FOTO - Gossip&Sport -
l'album dei Mondiali di nuoto 2011 - l'album di SuperFede Pellegrini

di LUIGI VACCARIELLO

Federica Pellegrini come Maurizio Zamparini. In molti si chiederanno: ma cosa mai potranno avere in comune la stella del nuoto azzurro e uno dei più eccentrici presidenti del calcio nostrano? A parte l’essere entrambi veneti, poco altro. Se non quella spasmodica passione per il cambio di guida tecnica in corsa, anche se, Zamparini, quest’estate, è riuscito a fare meglio esonerando Pioli a pochi giorni dal via del campionato. Così, se il presidente del Palermo è considerato a tutti gli effetti il “mangiallenatori” per eccellenza della Serie A, la Pellegrini si sta guadagnando sul campo lo stesso titolo in vasca. Con l’addio a Bonifacenti sale a quattro il numero degli allenatori cambiati in due anni.

Anche lei, come nel gergo calcistico comune, sembra far penzolare sui suoi tecnici quel fatidico interrogativo: “riuscirà a mangiare il panettone?”. Be’, lo sport sarà pure diverso, ma le conseguenze sono pressoché le stesse. Ne sanno qualcosa Stefano Morini, commissario tecnico della Nazionale licenziato nel bel mezzo degli Europei in vasca corta del dicembre 2010, o Philippe Lucas, silurato senza neppure una telefonata dopo Shanghai e da ultimo Federico Bonifacenti, assoldato solo tre mesi e mezzo fa dalla campionessa veneta e già nella fitta lista degli ex. Anche se, in questo caso, più che di esonero, si tratta di dimissioni a tutti gli effetti, se si vuol restare nell’ambito calcistico puro.

Le “storie d’amore” tra Federica e i suoi tecnici sono state sempre contraddistinte da rapporti molti intensi e rocamboleschi. Il primo “amore” è stato quello con Max Di Mito, tecnico delle giovanili, ma soprattutto della prima medaglia olimpica, quell’argento nei 200 sl che la svelò al mondo intero a soli 16 anni ai Giochi di Atene nel 2004. Il divorzio con Di Mito arriva dopo gli Europei del 2006, nel mezzo anche una parentesi alla DDS di Settimo Milanese di Remo e Luca Sacchi e un argento mondiale a Montreal nel 2005. I risultati deludenti della rassegna continentale di Budapest coincidono con l’approdo a bordo vasca di Alberto Castagnetti. Il commissario tecnico della nazionale è stato più di un allenatore per Federica. Un padre, un amico sempre presente nei momenti difficili. Con lui è arrivata la consacrazione definitiva della campionessa veneta. Quasi tre anni culminati con le doppiette delle Olimpiadi di Pechino e dei Mondiali di Roma. La Pellegrini sembrava aver trovato con Castagnetti il giusto feeling, un rapporto che solo una tragica scomparsa poteva interrompere.

E’ il 12 ottobre del 2009. Federica è di nuovo sola, decide di affidarsi a Stefano Morini, che di Castagnetti aveva raccolto anche l’eredità in nazionale. Le cose non vanno benissimo. Le crisi d’ansia delle Pellegrini aumentano, i contrasti sul progetto che dovrebbe portare la veneta a nuotare anche negli 800 sl risultano decisivi. Il rapporto culmina in diretta tv agli Europei di dicembre in vasca corta del 2010. A gennaio arriva Lucas, l’ex tecnico della grande rivale di Federica, Laure Manaudou. La Pellegrini segue il suo nuovo ed eccentrico mentore a Parigi. I carichi di lavoro e le levatacce, seppure indigeste, danno i loro frutti. A Shanghai la Pellegrini si conferma la più forte nei 200 e nei 400. E’ l’inizio della fine. Fede trova un nuovo amore, non vuole più tornare a Parigi. Poco dopo arriva l’annuncio del divorzio con il tecnico francese. Scatta il toto-allenatore. La spunta il 73 anni Bonifacenti con la collaborazione di Rossetto. Il resto è storia.

A far da chioccia a Federica resta ora solo Claudio Rossetto, tecnico di Magnini e Dotto, ma soprattutto allenatore di navigata esperienza. La domanda a questo punto resta solo una: sarà lui il tecnico che seguirà la “Zamparini del nuoto” fino alle prossime Olimpiadi? Sta di fatto che a pochi mesi dai giochi di Londra il futuro della donna di punta del nuoto azzurro sembra tutt’altro che chiaro. I giochi olimpici, al di là delle polemiche sul portabandiera, sono l’appuntamento più importante della carriera di un nuotatore. Il tempo passa e i giochi si avvicinano sempre più. E la questione allenatore diventa fondamentale. Federica “la mangiallenatori” è avvisata, d’ora in avanti è proibito sbagliare. Anche perché c’è una giovane Melissa Franklin che non ne vede l’ora di approfittare.