Himalaya, recuperato Magliano. Presto il rimpatrio
Altri SportIl corpo dell'alpinista italiano che ha perso la vita sotto una valanga sul Manaslu è stato portato a valle ed è stato composto nell'obitorio dell'ospedale di Kathmandu. Gli altri due alpinisti italiani coinvolti, Mondinelli e Gobbi, stanno bene
E' stato recuperato il corpo di Alberto Magliano, l'alpinista lombardo morto ieri sotto la valanga che si è abbattuta sulle pendici del Manaslu, in Nepal. L'intervento è stato compiuto dalle squadre di soccorso nepalesi che stanno ancora operando sul posto. Il corpo - come ha confermato Agostino da Polenza, da poco atterrato a Kathmandu - è stato portato in elicottero a valle ed è stato composto nell'obitorio dell'ospedale della capitale nepalese in attesa del nulla osta per il rimpatrio. Gli altri due alpinisti italiani coinvolti nella caduta della valanga, Silvio Mondinelli e Christian Gobbi, si trovano in albergo e sono in buone condizioni fisiche.
I soccorritori non hanno più alcuna speranza di trovare sopravvissuti alla valanga che ha spazzato via una intera spedizione internazionale. Lo ha reso noto noto un'organizzazione di guide francesi che è in contatto con i soccorritori nepalesi. "Le ricerche per oggi sono state interrotte e forse lo saranno definitivamente perché si esclude ormai che ci sia speranza di trovare qualcuno ancora in vita", ha detto Christian Trommsdorff. All'appello mancano ancora due alpinisti francesi e un canadese.
"Poteva essere una strage. Due grosse spedizioni commerciali, quella di Russel Brice e quella di Kari Kobler, il giorno prima hanno infatti rinviato la partenza dal campo base altrimenti la valanga avrebbe preso almeno una trentina di persone in più". E' quanto sottolinea Silvio 'Gnaro' Mondinelli, uno degli scampati alla tragedia che si è consumata ieri sulle pendici del Manaslu dove una valanga ha spazzato via campo 3 a 6.700-6.800 metri di quota.
"Oltre alle vittime che sono già state recuperate mancano all'appello ancora due francesi ma si sa in che zona sono finiti. Bisogna rilevare che è molto migliorato il soccorso alpino in Nepal, gli elicotteri ora lavorano molto bene". Mondinelli ha poi voluto ricordare Dawa Sherpa, di 24 anni, "un ragazzo d'oro, compagno di spedizione già l'anno scorso", originario della valle del Khumbu e morto assieme a Alberto Magliano.
I soccorritori non hanno più alcuna speranza di trovare sopravvissuti alla valanga che ha spazzato via una intera spedizione internazionale. Lo ha reso noto noto un'organizzazione di guide francesi che è in contatto con i soccorritori nepalesi. "Le ricerche per oggi sono state interrotte e forse lo saranno definitivamente perché si esclude ormai che ci sia speranza di trovare qualcuno ancora in vita", ha detto Christian Trommsdorff. All'appello mancano ancora due alpinisti francesi e un canadese.
"Poteva essere una strage. Due grosse spedizioni commerciali, quella di Russel Brice e quella di Kari Kobler, il giorno prima hanno infatti rinviato la partenza dal campo base altrimenti la valanga avrebbe preso almeno una trentina di persone in più". E' quanto sottolinea Silvio 'Gnaro' Mondinelli, uno degli scampati alla tragedia che si è consumata ieri sulle pendici del Manaslu dove una valanga ha spazzato via campo 3 a 6.700-6.800 metri di quota.
"Oltre alle vittime che sono già state recuperate mancano all'appello ancora due francesi ma si sa in che zona sono finiti. Bisogna rilevare che è molto migliorato il soccorso alpino in Nepal, gli elicotteri ora lavorano molto bene". Mondinelli ha poi voluto ricordare Dawa Sherpa, di 24 anni, "un ragazzo d'oro, compagno di spedizione già l'anno scorso", originario della valle del Khumbu e morto assieme a Alberto Magliano.