Gigante Soelden, Moelgg secondo dietro a Ligety
Altri SportSolo l'americano davanti all'ottimo azzurro. Si è corso sotto la neve e già nella notte sono caduti 40 cm di neve fresca, la temperatura sul ghiacciaio austriaco era di 13 gradi sotto zero
Se il buongiorno si vede dal mattino. Alla prima gara di stagione, sul ghiacciaio austriaco di Soelden, l'azzurro Manfred Moelgg si piazza secondo (2.38.77) in slalom gigante dietro all'americano Ted Ligety (2.36.02 ) e davanti all'austriaco Marcel Hirscher (2.39.14). Per l'Italia, sotto una fittissima nevicata e visibilità precaria nella seconda manche, ci sono poi in classifica Florian Eisath 11° in 2.40.10 e Roberto Nani 18° in 2.40.93. Fuori è finito Davide Simoncelli. Prossimo appuntamento di cdm è per il 10-11 novembre a Levi (Finlandia).
Per Manfred Moelgg - detto Manni - è il primo podio in gigante dal 2008 quando era stato secondo a Kranjska Gora e a Bad Kleinkircheim: in questa disciplina ha così all'attivo tre secondi posti. Ladino di San Vigilio di Marebbe, 30 anni compiuti lo scorso 3 giugno, lui e sua sorella Manuela - assente a Soelden per dolori ricorrenti alla schiena - sono i due grandi fratelli dello sci azzurro. Manni ultimamente si era specializzato soprattutto in slalom speciale dove nel 2008 vinse anche la coppa mondiale di disciplina, ma era reduce da due spezzoni di stagione opachi.
L'ultimo podio in assoluto era stato così in speciale, il bronzo mondiale vinto a Garmisch nel 2011. Sempre ai Mondiali era già stato 2° in speciale ad Aare nel 2007. Di vittorie, sempre in slalom, ne ha all'attivo due. I suoi podi sono ora in tutto 15. Quello di oggi gli è arrivato quasi di sorpresa. Francamente non se l'aspettava, ma è ricompensa giusta per un atleta che si è sempre impegnato duramente, tenendo botta nei momenti inevitabili di crisi che ci sono in ogni carriera.
"Confesso che nella seconda manche mi sono buttato giù alla cieca, rischiando il tutto per tutto. Non si vedeva niente ma bisognava fare così. Nella prima discesa - ha raccontato felice Manni - ho tirato al massimo su una pista che in realtà non mi è mai piaciuta. A Soelden non sono mai andato oltre il 6° posto. Son stato un po' sorpreso di essere così veloce anche se sciando sentivo di esserlo: questa estate abbiamo lavorato bene e si vede. Complimenti a Ligety che ha venuto giù davvero come un pazzo".
Moelgg si era classificato a sorpresa terzo in 1.18.64 dopo la prima manche. Al comando c'era il francese Thomas Fanara in 1.18.48 davanti allo statunitense Ted Ligety in 1.18.52. Fuori subito era finito l'atteso Max Blardone.
Ma è stata una gara al limite della regolarità per le condizioni di tempo e pista molto diverse per vari atleti. Nella notte sono infatti caduti sulla pista, a 3.000 metri di quota sul ghiaccio Rettenbach, 40 centimetri di neve fresca. Toglierli completamente dal tracciato, con 13 gradi sotto zero e ulteriore nevicata ad inizio gara, è stato pressocché impossibile. Così, passaggio dopo passaggio, la pista è diventata più dura e veloce mentre è addirittura arrivato il sole nel corso della prima manche, favorendo anche atleti con i pettorali piu alti come Moelgg con il 21.
Per Manfred Moelgg - detto Manni - è il primo podio in gigante dal 2008 quando era stato secondo a Kranjska Gora e a Bad Kleinkircheim: in questa disciplina ha così all'attivo tre secondi posti. Ladino di San Vigilio di Marebbe, 30 anni compiuti lo scorso 3 giugno, lui e sua sorella Manuela - assente a Soelden per dolori ricorrenti alla schiena - sono i due grandi fratelli dello sci azzurro. Manni ultimamente si era specializzato soprattutto in slalom speciale dove nel 2008 vinse anche la coppa mondiale di disciplina, ma era reduce da due spezzoni di stagione opachi.
L'ultimo podio in assoluto era stato così in speciale, il bronzo mondiale vinto a Garmisch nel 2011. Sempre ai Mondiali era già stato 2° in speciale ad Aare nel 2007. Di vittorie, sempre in slalom, ne ha all'attivo due. I suoi podi sono ora in tutto 15. Quello di oggi gli è arrivato quasi di sorpresa. Francamente non se l'aspettava, ma è ricompensa giusta per un atleta che si è sempre impegnato duramente, tenendo botta nei momenti inevitabili di crisi che ci sono in ogni carriera.
"Confesso che nella seconda manche mi sono buttato giù alla cieca, rischiando il tutto per tutto. Non si vedeva niente ma bisognava fare così. Nella prima discesa - ha raccontato felice Manni - ho tirato al massimo su una pista che in realtà non mi è mai piaciuta. A Soelden non sono mai andato oltre il 6° posto. Son stato un po' sorpreso di essere così veloce anche se sciando sentivo di esserlo: questa estate abbiamo lavorato bene e si vede. Complimenti a Ligety che ha venuto giù davvero come un pazzo".
Moelgg si era classificato a sorpresa terzo in 1.18.64 dopo la prima manche. Al comando c'era il francese Thomas Fanara in 1.18.48 davanti allo statunitense Ted Ligety in 1.18.52. Fuori subito era finito l'atteso Max Blardone.
Ma è stata una gara al limite della regolarità per le condizioni di tempo e pista molto diverse per vari atleti. Nella notte sono infatti caduti sulla pista, a 3.000 metri di quota sul ghiaccio Rettenbach, 40 centimetri di neve fresca. Toglierli completamente dal tracciato, con 13 gradi sotto zero e ulteriore nevicata ad inizio gara, è stato pressocché impossibile. Così, passaggio dopo passaggio, la pista è diventata più dura e veloce mentre è addirittura arrivato il sole nel corso della prima manche, favorendo anche atleti con i pettorali piu alti come Moelgg con il 21.