Boston, Londra e Milano onorano le vittime con due maratone
Altri SportA sei giorni dagli attentati, disputata tra imponenti misure di sicurezza la 33ma edizione della maratona di Londra. Prima della partenza osservati 30 secondi di silenzio. Nel capoluogo meneghino la Run For Boston. TUTTI I VIDEO
A sei giorni dagli attentati alla corsa di Boston, ha preso al via tra imponenti misure di sicurezza la 33ma edizione della maratona di Londra. Prima della partenza sono stati osservati 30 secondi di silenzio in ricordo dei tre morti nell'attacco terroristico di lunedì scorso. Per la cronaca, la kenyota Priscah Jeptoo (già prima nella tragica gara americana) ha vinto la maratona donne con un tempo non ufficiale di 2:20:15. L'etiope Tsegaye Kebede ha vinto invece la prova maschile con un tempo di 2:06:03.
"Correre la maratona è uno sport globale", hanno ricordato gli altoparlanti di Londra prima del fischio per il silenzio, "unisce corridori e sostenitori in ogni continente in cerca di una comune sfida e in uno spirito di amicizia e solidarietà. Questa settimana la famiglia mondiale della maratona è stata sconvolta e rattristata dai fatti di Boston. Uniamoci nel ricordo di amici e colleghi per cui un giorno di festa si è trasformato in un giorno di tristezza".
Ma anche a Milano si è corsa la Run For Boston, una maratona per le vie cittadine fortemente voluta come testimonianza anti-terrorismo. Circa un migliaio di milanesi hanno voluto testimoniare, con una corsa attraverso le vie del centro, la propria solidarietà con il popolo statunitense e con i maratoneti e gli sportivi di tutto il mondo. Alla partenza della Run for Boston, per ricordare le vittime di Boston e contro ogni terrorismo, in piazza Beccaria, erano presenti il Console generale degli Stati Uniti a Milano Kyle Scott, il presidente del Coni lombardo Pierluigi Marzorati, il pallavolista campione del mondo Andrea Zorzi, i corridori milanesi e lombardi che erano presenti alla maratona di Boston oltre alla vicesindaco Ada De Cesaris e l'assessore allo Sport Chiara Bisconti. La corsa è proseguita lungo le vie Manzoni e Turati, ha attraversato i giardini Montanelli di via Palestro e si è conclusa al consolato degli Stati Uniti. "Nonostante la pioggia c'erano tantissimi runner ma soprattutto famiglie. Ciascuno ha seguito il suo ritmo e la Run for Boston è stata l'occasione per una passeggiata sentita e solidale verso le vittime del terrorismo".
"Correre la maratona è uno sport globale", hanno ricordato gli altoparlanti di Londra prima del fischio per il silenzio, "unisce corridori e sostenitori in ogni continente in cerca di una comune sfida e in uno spirito di amicizia e solidarietà. Questa settimana la famiglia mondiale della maratona è stata sconvolta e rattristata dai fatti di Boston. Uniamoci nel ricordo di amici e colleghi per cui un giorno di festa si è trasformato in un giorno di tristezza".
Ma anche a Milano si è corsa la Run For Boston, una maratona per le vie cittadine fortemente voluta come testimonianza anti-terrorismo. Circa un migliaio di milanesi hanno voluto testimoniare, con una corsa attraverso le vie del centro, la propria solidarietà con il popolo statunitense e con i maratoneti e gli sportivi di tutto il mondo. Alla partenza della Run for Boston, per ricordare le vittime di Boston e contro ogni terrorismo, in piazza Beccaria, erano presenti il Console generale degli Stati Uniti a Milano Kyle Scott, il presidente del Coni lombardo Pierluigi Marzorati, il pallavolista campione del mondo Andrea Zorzi, i corridori milanesi e lombardi che erano presenti alla maratona di Boston oltre alla vicesindaco Ada De Cesaris e l'assessore allo Sport Chiara Bisconti. La corsa è proseguita lungo le vie Manzoni e Turati, ha attraversato i giardini Montanelli di via Palestro e si è conclusa al consolato degli Stati Uniti. "Nonostante la pioggia c'erano tantissimi runner ma soprattutto famiglie. Ciascuno ha seguito il suo ritmo e la Run for Boston è stata l'occasione per una passeggiata sentita e solidale verso le vittime del terrorismo".