Chris Froome sta dominando il Tour de France 2013. Andy Murray, scozzese, ha interrotto la maledizione di Wimbledon per un britannico. I British & Irish Lions hanno sconfitto l'Australia nel rugby. Quest'estate sportiva, insomma, parla solo inglese
Rule Britannia. Marcia celebrativa della grandezza dell'impero britannico. Perfetta colonna sonora del trionfale momento che lo sport britannico sta vivendo in questi giorni.
Chris Froome sta dominando il Tour de France 2013 col suo Team Sky. Padrone di una corsa che, al momento, vedrebbe un altro britannizo, un anno dopo Sir Bradley Wiggins, incoronato re a Parigi. Andy Murray, scozzese, ha interrotto la maledizione che da 77 anni, dai tempi di Fred Perry, impediva ad un suddito di Sua Maestà di vincere sull'erba di Wimbledon.
I British & Irish Lions, la selezione dei migliori rugbisti di Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia, hanno sconfitto l'Australia, una ex colonia dell'impero, tornando vincenti 16 anni dopo l'ultima vittoria in Sudafrica e ridando lustro a 125 anni di storia minata da dubbi, e troppe sconfitte, subite dall'avvento del professionismo.
Un'altra sfida all'Australia catalizzerà per il resto dell'estate l'attenzione d'OltreManica. Inghilterra-Australia di cricket. Conosciuta come The Ashes. Le Ceneri. Custodite, metaforicamente parlando, nell'urna che dall'agosto 1882 va al vincitore della serie. Quella sconfitta di 131 anni fa, inaspettata, impossibile, inaccettabile per la Madre Patria contro una Colonia fu descritta come la morte del cricket inglese. Da allora questa sfida è diventata il punto di riferimento del cricket mondiale.
L'urna, dal 2009 in mano inglese, è il più piccolo trofeo, dimensioni alla mano, messo in palio nello sport. Simbolo di un'epoca che non esiste più. Simbolo di uno sport che, in Gran Bretagna, spesso celebra se stesso e il suo passato. Wimbledon, i Lions, le Ashes, il British Open di golf al via in Scozia, e su Sky Sport, dal 18 luglio. Rule Britannia. In un'estate 2013 che ha rimesso la Gran Bretagna al centro del mondo. Come lo era un tempo.
Chris Froome sta dominando il Tour de France 2013 col suo Team Sky. Padrone di una corsa che, al momento, vedrebbe un altro britannizo, un anno dopo Sir Bradley Wiggins, incoronato re a Parigi. Andy Murray, scozzese, ha interrotto la maledizione che da 77 anni, dai tempi di Fred Perry, impediva ad un suddito di Sua Maestà di vincere sull'erba di Wimbledon.
I British & Irish Lions, la selezione dei migliori rugbisti di Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia, hanno sconfitto l'Australia, una ex colonia dell'impero, tornando vincenti 16 anni dopo l'ultima vittoria in Sudafrica e ridando lustro a 125 anni di storia minata da dubbi, e troppe sconfitte, subite dall'avvento del professionismo.
Un'altra sfida all'Australia catalizzerà per il resto dell'estate l'attenzione d'OltreManica. Inghilterra-Australia di cricket. Conosciuta come The Ashes. Le Ceneri. Custodite, metaforicamente parlando, nell'urna che dall'agosto 1882 va al vincitore della serie. Quella sconfitta di 131 anni fa, inaspettata, impossibile, inaccettabile per la Madre Patria contro una Colonia fu descritta come la morte del cricket inglese. Da allora questa sfida è diventata il punto di riferimento del cricket mondiale.
L'urna, dal 2009 in mano inglese, è il più piccolo trofeo, dimensioni alla mano, messo in palio nello sport. Simbolo di un'epoca che non esiste più. Simbolo di uno sport che, in Gran Bretagna, spesso celebra se stesso e il suo passato. Wimbledon, i Lions, le Ashes, il British Open di golf al via in Scozia, e su Sky Sport, dal 18 luglio. Rule Britannia. In un'estate 2013 che ha rimesso la Gran Bretagna al centro del mondo. Come lo era un tempo.