Doping, Xuereb si difende: "Non sono io il colpevole"
Altri SportIl preparatore di Asafa Powell e Sherone Simpson respinge l'accusa di aver fornito ai due giamaicani gli integratori "contaminati". "Dovrebbero prendersela con se stessi: è tempo che gli atleti si assumano le loro responsabilità"
Chris Xuereb, massaggiatore e preparatore di Asafa Powell e Sherone Simpson, scarica i due atleti e respinge l'accusa di esser stato lui a fornire ai giamaicani gli integratori "contaminati" per i quali sarebbero risultati positivi al test antidoping a cui sono stati sottoposti in occasione dei campionati della Giamaica.
"Per essere risultati positivi al test dovrebbero prendersela con se stessi", dice Xuereb. A puntare il dito sul massaggiatore esperto di fitness erano stati il coach di Powell e Simpson, Stephen Francis, scontento per la decisione dei due atleti di avvalersi di questa consulenza particolare, e il manager Paul Doyle, che aveva indicato in Xuereb il "fornitore" delle sostanze ora nel mirino degli inquirenti.
"Non sono io il colpevole - scrive Xeuereb in una lunga confessione via email inviata alla Reuters, in cui non specifica dove si trova in questo momento, dopo aver lasciato Lignano Sabbiadoro - e non dovrebbero prendersela con me: sapevano benissimo che tipo di integratori stavano prendendo. E' tempo che gli atleti si assumano le loro responsabilità quando ci sono questi casi di doping, invece di cercare sempre delle scappatoie, prendendosela con il loro fisioterapista, con il barista o con qualcun altro".
"Sono estremamente deluso dal fatto che questi atleti abbiano accusato me per le loro violazioni al regolamento - continua Xuereb -. C'è bisogno che la Wada (l'agenzia mondiale antidoping, ndr) e il grande pubblico la smettano di prendere per buone certe storie e di ritenere certa gente ancora credibile".
Xuereb spiega poi di essersi limitato a sperimentare una nuova forma soft di massaggio e di aver fornito una consulenza nutrizionale, "da quando ho cominciato a lavorare con questi atleti due mesi fa", in modo da aiutarli a superare certi infortuni cronici a cui erano soggetti. "La cosa più importante da sottolineare - spiega - è che io non ho mai dato sostanze proibite o illegali ad Asafa Powell e Sherone Simpson. Ho solo raccomandato loro di assumere delle vitamine, e tutte quelle consigliate da me erano acquistate in negozi di integratori alimentari dalla chiara reputazione e dove si vendono solo prodotti di aziende conosciute da tutti. Comunque queste vitamine le ho prese su indicazione degli atleti e del loro agente, e poi tutto è stato mostrato al coach del gruppo MVP Stephen Francis: quindi tutti sapevano tutto".
Xuereb è convinto che Powell e Simpson abbiamo preso integratori che lui non aveva consigliato. "E' ovvio che abbiamo preso questi integratori di cui non hanno mai parlato con me - spiega -. Infatti sono stato informato dalla polizia italiana che gli atleti erano stati trovati in possesso di certi integratori. Io ho fornito la più ampia collaborazione ed ho risposto a tutte le loro domande. Non sono stato messo in stato di fermo, nè arrestato, ma solo interrogato per molte ore, così come Asafa e Sherone. Poi mi hanno detto che ero libero di andare".
La conclusione del massaggiatore-nutrizionista è che è "purtroppo chiaro che questi atleti non hanno seguito alla lettera i miei suggerimenti e le raccomandazioni della Wada. Faccio notare che ai Trials giamaicani oltre a Powell e Simpson, sono risultati positivi altri tre atleti, che non conosco e con i quali mai ho avuto contatti".
"Per essere risultati positivi al test dovrebbero prendersela con se stessi", dice Xuereb. A puntare il dito sul massaggiatore esperto di fitness erano stati il coach di Powell e Simpson, Stephen Francis, scontento per la decisione dei due atleti di avvalersi di questa consulenza particolare, e il manager Paul Doyle, che aveva indicato in Xuereb il "fornitore" delle sostanze ora nel mirino degli inquirenti.
"Non sono io il colpevole - scrive Xeuereb in una lunga confessione via email inviata alla Reuters, in cui non specifica dove si trova in questo momento, dopo aver lasciato Lignano Sabbiadoro - e non dovrebbero prendersela con me: sapevano benissimo che tipo di integratori stavano prendendo. E' tempo che gli atleti si assumano le loro responsabilità quando ci sono questi casi di doping, invece di cercare sempre delle scappatoie, prendendosela con il loro fisioterapista, con il barista o con qualcun altro".
"Sono estremamente deluso dal fatto che questi atleti abbiano accusato me per le loro violazioni al regolamento - continua Xuereb -. C'è bisogno che la Wada (l'agenzia mondiale antidoping, ndr) e il grande pubblico la smettano di prendere per buone certe storie e di ritenere certa gente ancora credibile".
Xuereb spiega poi di essersi limitato a sperimentare una nuova forma soft di massaggio e di aver fornito una consulenza nutrizionale, "da quando ho cominciato a lavorare con questi atleti due mesi fa", in modo da aiutarli a superare certi infortuni cronici a cui erano soggetti. "La cosa più importante da sottolineare - spiega - è che io non ho mai dato sostanze proibite o illegali ad Asafa Powell e Sherone Simpson. Ho solo raccomandato loro di assumere delle vitamine, e tutte quelle consigliate da me erano acquistate in negozi di integratori alimentari dalla chiara reputazione e dove si vendono solo prodotti di aziende conosciute da tutti. Comunque queste vitamine le ho prese su indicazione degli atleti e del loro agente, e poi tutto è stato mostrato al coach del gruppo MVP Stephen Francis: quindi tutti sapevano tutto".
Xuereb è convinto che Powell e Simpson abbiamo preso integratori che lui non aveva consigliato. "E' ovvio che abbiamo preso questi integratori di cui non hanno mai parlato con me - spiega -. Infatti sono stato informato dalla polizia italiana che gli atleti erano stati trovati in possesso di certi integratori. Io ho fornito la più ampia collaborazione ed ho risposto a tutte le loro domande. Non sono stato messo in stato di fermo, nè arrestato, ma solo interrogato per molte ore, così come Asafa e Sherone. Poi mi hanno detto che ero libero di andare".
La conclusione del massaggiatore-nutrizionista è che è "purtroppo chiaro che questi atleti non hanno seguito alla lettera i miei suggerimenti e le raccomandazioni della Wada. Faccio notare che ai Trials giamaicani oltre a Powell e Simpson, sono risultati positivi altri tre atleti, che non conosco e con i quali mai ho avuto contatti".