Thunder-Ucraina, Sobolevsky: "Sul ring con il cuore a pezzi"
Altri SportCosì l'allenatore degli Ukraine Otamans, che al "Pala Cossiga" di Gela affronteranno il team italiano nelle World Series di boxe. Un minuto di silenzio in onore delle 100 vittime dei moti di Kiev precederà gli incontri
Un minuto di silenzio in onore delle 100 vittime dei moti di Kiev precederà sabato 22 febbraio, alle ore 21, a Gela, l'incontro di pugilato tra la formazione italiana del Dolce & Gabbana Italia Thunder e la 'Ukraine Otamans', valido per le World Series di pugilato, in programma al 'Pala Cossiga'.
Dopo le operazioni di peso dei cinque pugili di altrettante categorie (mosca, leggeri, welter, medio-massimi e supermassimi) della squadra italiana e dei cinque ucraini, il coach ospite, Valentyn Sobolevsky ha detto all'Ansa che "siamo tristi e preoccupati per gli scontri che stanno avvenendo in Ucraina. Seguiamo con interesse e apprensione l'evolversi dei fatti, attraverso i notiziari e tramite internet. Siamo sicuri però che il nostro Paese riuscirà a trovare la soluzione giusta per superare questo difficile problema".
Molti atleti della nazionale olimpica ucraina di sport invernali hanno deciso di lasciare l'Olimpiade di Sochi e tornare a casa: voi pugili pensate di fare lo stesso? "Lo avremmo fatto se non avessimo assunto impegni precisi con gli sponsor - è la risposta - sul piano professionale a livello internazionale. L'associazione mondiale di Boxe Wsb, alla quale noi aderiamo, ha insistito perché prendessimo parte ad ogni gara di questa manifestazione, onorando tutti gli impegni, compresa la nostra trasferta in Italia".
L'Italia e lo sport come possono contribuire alla riappacificazione degli ucraini? "Non so cosa può dare l'Italia ma so bene cosa puo' dare la Boxe alla crescita e all'unità del mio Paese: pace e fratellanza - risponde il coach del team dell'Ucraina -. I pugili, infatti, malgrado la boxe sia uno sport aggressivo, rispettano gli avversari e all'interno della propria squadra si sentono una famiglia".
Il problema è che a maggio si dovrebbero svolgere proprio a Kiev la finale tra le due squadre prime classificate nei gironi A e B. Ora che succedera'? "Sono sicuro che per quella data avremo risolto ogni problema - è l'auspicio di Sobolevsky - e che potremo onorare i nostri impegni con tranquillità".
Dopo le operazioni di peso dei cinque pugili di altrettante categorie (mosca, leggeri, welter, medio-massimi e supermassimi) della squadra italiana e dei cinque ucraini, il coach ospite, Valentyn Sobolevsky ha detto all'Ansa che "siamo tristi e preoccupati per gli scontri che stanno avvenendo in Ucraina. Seguiamo con interesse e apprensione l'evolversi dei fatti, attraverso i notiziari e tramite internet. Siamo sicuri però che il nostro Paese riuscirà a trovare la soluzione giusta per superare questo difficile problema".
Molti atleti della nazionale olimpica ucraina di sport invernali hanno deciso di lasciare l'Olimpiade di Sochi e tornare a casa: voi pugili pensate di fare lo stesso? "Lo avremmo fatto se non avessimo assunto impegni precisi con gli sponsor - è la risposta - sul piano professionale a livello internazionale. L'associazione mondiale di Boxe Wsb, alla quale noi aderiamo, ha insistito perché prendessimo parte ad ogni gara di questa manifestazione, onorando tutti gli impegni, compresa la nostra trasferta in Italia".
L'Italia e lo sport come possono contribuire alla riappacificazione degli ucraini? "Non so cosa può dare l'Italia ma so bene cosa puo' dare la Boxe alla crescita e all'unità del mio Paese: pace e fratellanza - risponde il coach del team dell'Ucraina -. I pugili, infatti, malgrado la boxe sia uno sport aggressivo, rispettano gli avversari e all'interno della propria squadra si sentono una famiglia".
Il problema è che a maggio si dovrebbero svolgere proprio a Kiev la finale tra le due squadre prime classificate nei gironi A e B. Ora che succedera'? "Sono sicuro che per quella data avremo risolto ogni problema - è l'auspicio di Sobolevsky - e che potremo onorare i nostri impegni con tranquillità".