Norvegia: torna la boxe professionistica, vietata da 30 anni

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La pugile di origine colombiane potrà tornare a gareggiare in Norvegia (Getty)
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La Norvegia era uno dei pochi paesi al mondo in cui la boxe professionistica era vietata per colpa della "legge knockout" del 1982, che bandì qualsiasi sport in cui la vittoria potesse essere sancita da un ko. Adesso il 'gradito' ritorno

La Norvegia riapre al pugilato professionistico. Il parlamento di Oslo ha infatti deciso di abrogare la legge che per oltre 30 anni, dal 1° gennaio 1982, non ha permesso di disputare incontri di boxe professionistici. La votazione è stata tutt'altro che unanime con la coalizione di governo formata dai conservatori e dalla destra populista che ha avuto bisogno anche  dell'appoggio dei liberali per imporsi con 54 voti a 48.

Felice la pugile professionista norvegese Cecilia Braekhus che non ha mai potuto combattere nel suo Paese per la cosidetta "legge knockout", che ha vietato qualsiasi sport in cui la vittoria potesse essere sancita da un ko.
"Credo che questo sia uno dei più bei momenti della mia vita", ha detto la 33enne di origine colombiana. Per fortuna ora non sono più una criminale in Norvegia". E, su Twitter, la pugile ha voluto ringraziare il suo paese: adesso potrà tornare a combattere a casa sua.