Cartoni, film e passi di danza: il Natale delle squadre

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Luigi Caputo

Il cartone animato realizzato dalla Juventus per Natale (Foto da Youtube)
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Diverse società hanno deciso di inviare gli auguri in un modo poco tradizionale. La Juventus ha invitato Babbo Natale a Torino, l'Arsenal ha lanciato una band, mentre i calciatori del Bayern Monaco prendono lezioni di ballo

Un tempo gli auguri si mandavano con le lettere. Oggi i social media fanno sembrare la tradizione preistoria. Il cambiamento è avvenuto anche nello sport. Squadre e istituzioni hanno utilizzato metodi alternativi per augurare buon Natale ai propri tifosi. Alcuni hanno realizzato cartoni animati, altri dei veri e propri cortometraggi. Dopotutto il Natale è condivisione e il tutto assume un significato social.

Dopo secoli che gira il mondo per consegnare la felicità ai bambini, La Juventus ha voluto pensare a Babbo Natale. I bianconeri hanno prodotto un cartone animato in cui Santa Claus viene invitato a passare una giornata a Torino. Insieme a Andrea Pirlo si allena a calciare le punizioni, da Paul Pogba prende lezioni di stile, mentre da Fernando Llorente quelle di eleganza.



Il Milan invece ha voluto augurare buon Natale ai bambini della sua scuola calcio, facendo travestire i calciatori da Babbo Natale.



All'estero lo spirtito è più goliardico. Il Manchester City forse dovrebbe pensare a ingaggiare Babbo Natale per essere sicuro di vincere la Premier.



All'Arsenal un'improbabile band composta da Wojciech Szczesny,Tomas Rosicky e Lukas Podolski fa gli auguri suonando una classica canzone di Natale. Anche l'abbigliamento non aiuta la loro credibilità.



I calciatori del Barcellona si uniscono a quelli della squadra di basket per improvvisare uno spettacolo natalizio con tanto di ballerine.



Quelli del Bayern Monaco mostrano le loro abilità nella danza. I loro passi però sono da rivedere. Dopo il tiqui taqa ci sono le lezioni di ballo.



Dalla Uefa invece arriva un messaggio di pace. Michel Platini ricorda la tragua natalizia dei soldati impegnati durante la Prima guerra mondiale. Fu un fatto storico perché abbandonarono le trincee per giocare a calcio e abbracciarsi. Il video ripercorre proprio quei giorni.