Atletica, a Pechino l'Italia resta a guardare. Fuori anche la Grenot

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Libania Grenot eliminata nei 400m (Getty)
Grenot

L'atleta azzurra delusa e amareggiata: eliminata nei 400 m ai Mondiali in corso nella capitale cinese nella giornata che ha premiato l'Africa con tre ori sui cinque in palio. Nei 200 uomini ancora sfida (in batteria) tra Bolt e Gatlin

Una delusione grande grande è quella di Libania Grenot, l'azzurra ce l'ha messa tutta, il suo obiettivo era raggiungere la finale dei 400, ma il quattordicesimo tempo in semifinale l'ha esclusa. La Grenot ha fermato il cronometro a 51.14, dietro l'imprendibile bahamense Miller (50.12) e la giamaicana Day (50.82). Ma le altre semifinali sono state piu' veloci, basti dire che l'ultima ripescata, l'americana Francis, ha corso in 50.50. Il tempo migliore è stato fatto invece dall'altra americana Allyson Felix, dominatrice della specialità, uno scintillante 49.89. "Pensavo di essere scesa sotto i 51 secondi - racconta l'atleta italiana, amareggiata - ho corso una bella seconda curva e sul rettilineo ho tenuto ma non è bastato. Un anno di sacrificio senza riuscire a raggiungere l'obiettivo. Penso di valere un crono migliore, ma non l'ho dimostrato nell'occasione che più contava".

 

200m continua la sfida -  Gli occhi sono sempre su Usain Bolt e sul suo rivale Justin Gatlin, che dopo la sfida nei 100 di domenica hanno cominciato ad affilare le armi sul duello nella doppia distanza di venerdì.  Nelle batterie, hanno corso al risparmio sia il giamaicano (20.28, 13/o tempo totale) sia lo statunitense (20.19, settimo). Mercoledì la semifinale.

 

Dominio Africa - Nella quarta giornata del Mondiale gli africani hanno conquistato tre dei cinque titoli assegnati. Il 23enne keniano Nicholas Bett nei 400 ostacoli, ha vinto  l'oro con la miglior prestazione mondiale 2015 e record nazionale (47"79). L'argento è  andato al russo Denis Kudryavtsev e il bronzo al bahamense Jeffery Gibson. Con gli Stati Uniti fuori dal podio, l'Africa torna sul  gradino più alto 24 anni dopo Samuel Matete.

 

800 m - Capolavoro anche quello di David Rudisha, il signore degli 800 metri, campione mondiale e olimpico in carica, capace di vincere in ogni maniera. Tattico, dopo un primo giro lento, 54.15, Rudisha ha impresso una progressione irresistibile, fino all'1'45"84 conclusivo che ha messo fuori causa il bosniaco Tuka, bronzo dopo la solita rincorsa finale, e il polacco Kszczot, unico a provare a passare Rudisha ai 600 metri, subito rispedito al mittente.

 

1500m - Il tris africano è completato nei 1.500 donne dall'etiope Genzebe Dibaba, la primatista del mondo, dominatrice della specialità  per tutto l'arco della stagione, che si è imposta in 4'08"09. L'argento è andato alla keniana Kipyegon, il bronzo alla olandese Sifan Hassan.

 


Disco donne - Dopo un'annata con una sola sconfitta in otto gare, la croata Sandra Perkovic ha lasciato l'oro alla capolista mondiale stagionale Denia Caballero. La cubana ha chiuso la gara al primo lancio con 69,28, misura della vittoria finale. Perkovic, rimasta al quarto posto fino all'ultimo lancio, ha agguantato l'argento, mentre il bronzo è andato alla tedesca Nadine Muller.

 

Salto in lungo - Il britannico Greg Rutherford ha chiuso il cerchio, confermandosi ancora una volta come l'atleta più efficace della sua generazione, d'oro ai Giochi di Londra, agli Europei di Zurigo lo scorso anno, e oggi a Pechino, con un brillante 8,41 (+0.3). Battuti i cinesi - bronzo a Wang, che ha preceduto i connazionali Gao e Li, battuto l'australiano Fabrice Lapierre, argento. E' il terzo oro per la Gran Bretagna.