Iaaf, almeno 3 test antidoping per ogni atleta russo prima di Rio

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Il presidente della Iaaf Sebastian Coe (Getty)
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La federazione russa (Araf) è sospesa, ma l'ente mondiale di atletica ha voluto precisare che anche in caso di riammissione prima dei Giochi la partecipazione dei russi rimane subordinata a una serie di adempimenti. Mosca: "Dobbiamo fare quanto ci viene chiesto"

La Iaaf ha stabilito una serie di paletti per gli atleti della nazionale russa che potrebbero partecipare alle gare dell'Olimpiade di Rio. Attualmente la federazione russa (Araf) è sospesa, ma l'ente mondiale di atletica ha voluto precisare che anche in caso di riammissione prima dei Giochi la partecipazione dei russi rimane subordinata a una serie di adempimenti. Il più significativo, ed è bene sottolineare che sarà obbligatorio, è che ogni atleta olimpico sia stato sottoposto ad almeno tre test antidoping a sorpresa. "La Russia deve essere in grado di dimostrare che ha fatto cambiamenti significativi - ha spiegato il presidente della Iaaf Sebastian Coe - e proprio per questo abbiamo fatto questo annuncio che non lascia spazio a dubbi".

Da Mosca l'attuale presidente dell'Araf, Vadim Zelichenok, ha commentato così l'annuncio della Iaaf: "Non importa cosa ne pensiamo, i fatti sono chiari e dicono che se vogliamo tornare a competere dobbiamo fare quanto ci viene chiesto. E' tutto molto semplice".