Schwazer: "Non ho fatto nulla, è un incubo"
Altri SportIl marciatore azzurro risponde in conferenza stampa alle nuove accuse di doping: "Ho sbagliato una volta, ora no. Devastato da una notizia che ho appreso solo ieri". L'avvocato: "Cattiveria attorno a lui, ha fatto un percorso pulito. Vogliamo la verità e denunceremo il fatto". L'allenatore Donati: "Non lascerò mai Alex"
Alex Schwazer e un nuovo caso di doping. Il marciatore azzurro, che era stato squalificato prima dei Giochi di Londra 2012 dopo essere risultato positivo all'Epo, è finito nuovamente nella bufera dopo il riesame di una provetta che era risultata negativa il 1° gennaio 2016, ma che successivamente avrebbe invece evidenziato valori di testosterone 11 volte maggiori rispetto al normale. L'altoatesino, che ha nel frattempo ottenuto anche il pass per le Olimpiadi di Rio, ha parlato in conferenza stampa. Accanto a lui l'allenatore Sandro Donati e i legali, Gerhard Brandstaetter, Giuseppe Sorcinelli e Giulia Mancini.
"Sono qua come 4 anni fa a metterci la faccia, Sono qui per rispetto nei miei confronti e di chi mi è stato vicino - le prime parole di Schwazer -. Ma stavolta non devo scusarmi, non ho fatto alcun errore. Da un anno e mezzo mi sto allenando con Sandro (Donati ndr), chiedendo a lui di fare il possibile per aiuarmi a dimostrare che il mio ritorno è pulito. Detto questo, sono stato informato ierti di questa positività e quindi non posso dire tanto. E' un incubo, la peggior cosa che poteva succedere, ma vi giuro che qui si andrà in fondo perfché ho investito troppo in questo ritorno".
"Siamo qui a confrontarci con voi perché siamo davanti a una notizia incredibile, devastante, inaccettabile e profondamente ingiusta - ha detto l'avvocato Brandstaetter - Alex con questa vicenda non ha nulla a che vedere. Siamo qui per far venire fuori la verità. Per noi è inconcepibile. La vicenda è strana: una prova che a gennaio era negativa, poi a maggio, dopo una grande vittoria a Roma, viene riesaminata e valutata come positiva a sostanze che nulla hanno a che fare con prove di resistenza. E questo è già un dato da prendere in considerazione. Tutti sanno che ci sono state pressioni e problematiche da parte di chi cercava di ostacolare il suo rientro. Vogliamo andare in fondo e far venir fuori la verità di una vicenda brutta e sporca. Partirà una denuncia penale contro ignoti. Alex spera e confida di poter andare alle Olimpiadi, perché non ha nulla da rimproverarsi su questa vicenda. Ha detto alla Wada di essere disponibile a controlli 24 ore su 24. E infatti tutti quelli che ci sono stati sono stati trasparenti. Siamo allibiti e furiosi. Alex ha fatto un percorso esemplare e non possiamo accettare di essere rimessi in discussione per una vicenda in cui non ha responsabilità Ripeto, Schwazer non c'entra. Siamo pronti a chiarirla, vogliamo giustizia e verità. Ha sbagliato una volta, ma poi ha fatto un percorso di grande umiltà e impegno. Tutto questo non se lo merita. Non pensavo ci fosse tanta cattiveria".
"Non lascerò mai Alex". Donati, il tecnico di Schwazer è pronto a giurare sulla 'pulizia' dell'atleta e parla di 'provocazione'. "E una vicenda incredibile nella tempistica, un campione risultato pulito a gennaio è stato riesaminato non si sa perché e trovato positivo. Inoltre - ha proseguito Donati - il testosterone, trovato in tracce minime, ad Alex non serve. Questo potrebbe essere il doping di uno scemo, che non porta da nessuna parte".