Stefano De Grandis: "Caro 2017..."

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Stefano De Grandis

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 I volti di Sky Sport vi raccontano cosa desiderano, sognano, immaginano per l'anno nuovo

Visto che parliamo del 2017, invece che associare quel numero, il 17, a prospettive nefaste, perché non proviamo immaginare un a stagione nel calcio davvero alternativa?

Si, è vero, la Juve è la più forte, la più organizzata e vince sempre. E pure con merito. Ma non immaginate che bello sarebbe se il campionato lo vincesse, non so… l’Atalanta?! Se invece dei soldi contassero l’entusiasmo e la capacità di formare i giocatori, con quel vivaio un trionfo a Bergamo sarebbe certamente possibile! E per l’effetto domino, tutti comincerebbero (qualche avvisaglia già c’è stata) ad avere più fiducia nei ragazzi: fiorirebbero i talenti italiani, e la nazionale azzurra tornerebbe ad essere un grande serbatoio di qualità.

Quindi, basta col 3-5-2 concreto e anche funzionale, ma spazio, in azzurro, a tutti i nostri numeri 10 che adesso giocano all’ala. Porta spalancata per Berardi, finalmente guarito dal malanno meno chiaro degli ultimi mesi; posto fisso per Insigne, l’unico che ricordi Del Piero; e poi Bernardeschi, El Shaarawy, Politano… e tutta la schiera di Capitani Uncini che vi vengono in mente, capaci di ghirigori e giocate sulle fasce. Verratti diventerebbe il regista riferimento di Ventura e sarebbero le nazionali avversarie a studiare il modulo necessario per contenere l’Italia.

Un 2017 più leggero, oltre che alternativo. Con la serenità utile a capire, ad esempio, che i nostri arbitri sono i migliori del mondo, e che i guardalinee, nonostante i tranelli di un regolamento sempre più difficile da interpretare, sono degli autentici fuoriclasse, che quasi sempre vedono benissimo situazione che noi riusciamo a malapena decifrare attraverso moviole e il nostro stilosissimo Sky Tech. Mi piacerebbe un sacco, una volta vedere un giocatore che dice, dopo un fischio: “Bravo arbitro, hai ragione hai visto bene!” E un allenatore che non cercasse, neppure in minima parte, di sacrificare la sconfitta sul professionista che ha diretto la partita.

Qui si tratta di farsi gli auguri, di sognare in prospettiva. E allora io punto forte sull’alternativa. Anche se di solito conservare è più semplice…

E quindi, amici, mi sa che l’Atalanta il prossimo scudetto non lo vincerà… Che anche il prossimo mercato porterà molti soldi (a volte ingiustificati) all’estero… Che i giovani troveranno spazio in serie A solo in provincia oppure a cominciare dalla B… E che alla fine la più forte risulterà la Juve. Che ha un allenatore bravissimo, una società che sa programmare, e alcuni fuoriclasse inimitabili… Che si merita tutto, intendiamoci! Ma certo non ha il sapore forte e ubriacante della novità

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