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Boxe, Joshua: "Voglio una vita normale e tornare subito in palestra"

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Lia Capizzi

Dopo la vittoria per ko tecnico contro Klitschko nel Mondiale dei pesi massimi, il britannico ha due desideri: "Voglio subito tornare in palestra e voglio vivere una vita normale". Ora, chi sarà il suo prossimo sfidante? Fury si candida

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In una sola notte Joshua ha cambiato ruolo, da campione a fuoriclasse, da promessa a grande star sportiva della Gran Bretagna. Potrebbe pure tirarsela ed invece è il solito Anthony, affabile, divertente, spiritoso. Il profondo livido all'occhio sinistro è il ricordo del montante destro che gli ha rifilato Klitschko al sesto round quando per la prima volta in carriera - da professionista- si è ritrovato seduto al tappeto, l'istante in cui il suo allenatore all'angolo ha temuto fosse finita. Invece AJ ha fatto vedere a tutti, forse in primis a se stesso, che razza di combattente è diventato. Perché fino a quando non ti arriva in faccia il pugno più doloroso di sempre non sai se possiedi, o meno, quell'istinto di sopravvivenza che nessuno ti può regalare. La reazione, il KO tecnico all'11esima ripresa. "Non volevo solo vincere, volevo vincere con stile", ammette con un sorriso disarmante, "I 90mila spettatori paganti di Wembley meritavano questo".


Avanti il prossimo

E ora avanti il prossimo. Ma chi sarà il suo futuro sfidante? Dipende da cosa decide Klitschko. Nel contratto del match dell'anno c'è la clausola di rivincita. Il manager di Joshua, il potente Eddie Hearn, conferma che aspetterà la decisione dell'ucraino. Il rispetto delle firme ma soprattutto del campione-amico gentiluomo. Il mondo della boxe a gran voce spera che Klitschko appenda i guantoni al chiodo: ne è uscito alla grande, è andato vicino a vincere su Joshua, quale modo migliore per chiudere una carriera gloriosa. E allora i prossimi potrebbero essere lo statunitense Deontay Wilder, detentore della corona WBC, o Joseph Dennis Parker, il neozelandese campione WBO. Magari ci fosse un match che riunisca tutte le corone, che di tutte quelle sigle francamente non se ne può più. Capitolo a parte Tyson Fury, dovrà prima dimostrare di essersi liberato dai fantasmi mentali e dalla cocaina, smaltire i molti chili di troppo e soprattutto riottenere la licenza che il British Boxing Board gli ha sospeso. Nel frattempo il pugile gitano continua a smanettare sui social e su Twitter ha già tuonato: "Sfida accettata Joshua, daremo vita al più grande combattimento degli ultimi 500 anni. Dai, balliamo".

L'uomo del popolo

I critici continueranno ad accusare Joshua di aver combattuto sempre e solo in UK ma è anche vero che gli USA non sono più la mecca di una volta. Non dopo lo spettacolo pirotecnico di sabato sera, Wembley non vale di certo meno di Las Vegas o del Madison Square Garden. La sfida Joshua-Klitschko ha confermato che solo la categoria dei pesi massimi può rivitalizzare l'intero movimento della nobile arte. Cosa può ore desiderare la nuova stella mondiale che ha appena intascato 15 milioni di sterline? Solo due cose, palestra e casa. Del resto se ama definirsi "l'uomo del popolo" una ragione c'è: "Voglio continuare a mantenere il mio stato di forma. Ho già scritto degli appunti con il mio coach, ci sono alcuni aspetti in cui devo migliorare. Voglio tornare subito ad allenarmi in palestra e voglio vivere una vita normale".