Tutto pronto a Las Vegas per quello che viene considerato l’incontro mediaticamente più importante di sempre. Borse per quasi 200 milioni di dollari, un giro d’affari che sfiora il miliardo, biglietti con cifre da capogiro: ecco cosa sapere sul match tra il campione americano e il fenomeno dell’UFC
Un'alba da leoni. E’ quella che ci prepariamo a vivere domenica alla T-Mobile Arena di Las Vegas, dove Floyd Mayweather sfida Conor McGregor in quello che potrebbe diventare il match del secolo. Inutile negare il punto in comune che ha prodotto dal nulla l’incontro tra l’imbattuto campione dei superwelter, 40 anni e giù dal ring da 23 mesi, e il fenomeno della MMA, le arti marziali miste: il denaro. Quello che gira da mesi intorno a questo evento farebbe impallidire il PIL di molte nazioni, visto che la stima è intorno al miliardi di dollari. Parliamo di una borsa complessiva per i pugili di circa 300 milioni di dollari (di cui 2/3 nelle tasche di Money), di circa 5 milioni di vendite in pay per view negli States (oltre 300mila in più della sfida con Pacquiao) per un incasso di quasi 500 milioni di dollari (il match viene venduto a 89,95 dollari) solo dalla tv americana. I 20mila spettatori della T-Mobile Arena di Las Vegas garantiscono un incasso superiore ai 72,2 milioni di dollari del match tra Money e Pacquiao, con i biglietti venduti che avevano una forbice tra i 500 e i 10mila dollari, almeno quelli comprati regolarmente al botteghino. Su internet i prezzi arrivano anche a 107mila dollari per una sedia a bordo ring: per i bagarini, si prospetta una serata interessante…
Mayweather, il pensionato d’oro
Il 12 settembre 2015, Floyd Mayweather era sceso sul ring per l’ultima volta battendo il connazionale André Berto per la corona WBC e WBA dei welter e superwelter. Un successo che gli aveva permesso di eguagliare lo straordinario record di Rocky Marciano di 49-0 (26 ko), confermando di essere il più grande pugile di sempre Pound per Pound. Appena quattro mesi prima, lo statunitense aveva superato ai punti Manny Pacquiao, mettendosi in tasca una borsa da 120 milioni solo per essere salito sul ring (esclusa la percentuale sui proventi della pay per view). Soprannominato Pretty Boy a inizio carriera, per il suo viso costantemente pulito grazie alla sua straordinaria tecnica difensiva, è diventato Money dopo aver incassato 25 milioni di dollari grazie al match contro Oscar de la Hoya nel 2007. Niente male per un ragazzino cresciuto da un padre violento, da una madre eroinomane e da uno zio che lo ha indirizzato verso la boxe, che nel 2016, secondo Forbes, ha chiuso al 16^ posto nella classifica degli atleti più ricchi, al 54^ quella delle celebrità e 34^ quella degli imprenditori Under 40, con un reddito stimato in 340 milioni di $. Il tutto mentre si godeva una meritata pensione… La ‘riccanza’ fa parte del suo stile di vita: ha una casa in Nevada di oltre due ettari, tre Ferrari, altrettante Bugatti, una Porsche e una Lamborghini, un jet privato da 38 milioni di dollari e una tigre indiana che gira indisturbata per il salotto. D’altronde, con il match contro McGregor, Floyd sforerà il miliardo di dollari incassato in carriera, con il tassametro che corre, viste le sue innumerevoli attività imprenditoriali di successo, tra cui spiccano diversi strip club a Las Vegas...
McGregor, lo spavaldo irlandese
“Diventerò il Dio della boxe”. Basta questa dichiarazione per far capire il personaggio Conor McGregor. A 28 anni (12 in meno di Mayweather), l’irlandese dei bassifondi di Dublino si presenta sul ring di Las Vegas con un record di 21-3 nelle MMA (18 ko) e 9-1 in UFC, la Ultimate Fighting Championship, ovvero la NBA delle arti marziali miste, di cui è stato due volte campione in due categorie differenti. Notorius ha un ego smisurato, accresciuto dai numeri sui social (5,5 milioni di followers su Twitter, oltre 17 milioni su Instagram, 6,5 su Facebook) e dalla Universal Pictures, che nei prossimi mesi girerà su di lui un film a cui parteciperà anche Arnold Schwarzenegger. Specialista del trash-talking (ispirandosi al suo idolo d’infanzia, Muhammad Alì), esattamente come Mayweather, ha un pugno svelto e piuttosto pesante, anche se si cimenterà per la prima volta con la boxe. Nella nobile arte, il suo record è ancora 0-0: anche per questo motivo i bookmakers vedono strafavorito Floyd, pagato poco più della posta giocata, con l’irlandese mediamente dato a 4/1. Riuscirà McGregor a ribaltare i pronostici e restare in piedi 12 round, giocandosi tutto ai punti?
In palio la Money Belt
Per un match di questa portata, trasmesso in oltre 200 Paesi e con un audience televisivo previsto intorno al miliardo di spettatori, non poteva essere messa in palio una normale cintura di campione. Così la World Boxing Council ha annunciato che il vincitore si porterà a casa la Money Belt, un composto di 3360 diamanti, 600 zaffiri, 300 smeraldi e 1.5 kg di oro, il tutto avvolto in preziosa pelle di coccodrillo. "Attaccherò per mettere pressione e per distruggere questo vecchio", ha detto McGregor nell'ultima conferenza stampa di mercoledì scorso a Las Vegas, dicendosi sicuro di sbrigare la pratica in due round. Lo scorso luglio, l'irlandese si era presentato alla stampa con un sobrio gessato che nascondeva le parole "fuck you", per cui non c'è bisogno di alcuna traduzione... "Io so solo una cosa: posso combattere. Tutto quello che si poteva fare nella boxe, io l'ho fatto. Sono nato un combattente, morirò un combattente", ha invece risposto Mayweather, vicino al record di 50-0 che potrebbe portarlo di diritto nella leggenda dello sport.
Conor, attenzione ai colpi bassi!
L’incontro è stato catalogato come boxe, categoria superwelter. I due pugili dovranno, dunque, restare entro il limite di peso di 154 libbre, ovvero 69,8 kg. L’unica variazione rispetto alla categoria riguarda i guantoni: la Commissione Atletica del Nevada, dopo una lunga e attenta riflessione, ha accettato che l'incontro si svolga con i guantoni da 8 once, più leggeri rispetto a quelli convenzionali da 10 once. La richiesta era stata inoltrata da McGregor (e accettata con la consueta spavalderia da Mayweather), abituato in UFC a guanti più leggeri rispetto a quelli utilizzati nel pugilato. La scelta di agevolare l’irlandese arriva però parallelamente a una limitazione importante: nel contratto di Notorious sono state inserite alcune clausole che gli vietano di usare colpi estranei alla boxe. Qualora questo divieto venisse infranto, gli sarà detratto il 90% del suo guadagno. In poche parole, niente tecniche che non siano di braccia: no ai calci, alle proiezioni e alle sottomissioni, mosse tipiche della MMA, che poco si conciliano con il pugilato.
Quella volta in cui Alì sfidò Inoki
Non è la prima volta che due stelle degli sport di combattimento si incontrano per uno show globale. Il 26 giugno 1976, alla Nippon Budokan Arena, Muhammad Alì si scontrò con Antonio Inoki, wrestler giapponese e pioniere nella futura fondazione delle MMA. Il pugile statunitense era al top, essendo reduce dal trionfo a Kinshasa con George Foreman dalla vittoria con con 'Smokin' Joe Frazier, mentre Inoki era considerato un semidio in tutta l’Asia. Quello che doveva essere un match di esibizione, diventò un vero e proprio combattimento, dove l’unica regola era il divieto di prese e lanci verso le corde. Il trash talking di Alì provocò una dura reazione nel wrestler giapponese, che prese di mira le sue gambe già martoriate, colpendolo costantemente alle tibie. Davanti a 15mila persone e con il match in diretta in 34 Paesi, il match si concluse in parità, tra i fischi dei tifosi giapponesi che avrebbero voluto la vittoria assegnata al proprio idolo. Alì si prese la borsa da 6 milioni di dollari (un’enormità 40 anni fa), tanti calci e trovò un amico vero, Antonio Inoki. Capiterà lo stesso anche a McGregor e Mayweather? Viste le schermaglie sui social, ne dubitiamo…